- Notiamo che c’è molta confusione sulle ragioni che portano tante persone a non volersi vaccinare contro il Covid. Non sono tutti no vax: anzi
- Le questioni poste dall’Ugl
- Le varianti e la terza dose. E poi la quarta dose? E poi la quinta dose? Una dose per ogni variante?
- L’obbligatorietà della vaccinazione è tipica dei Paesi fascisti e comunisti
Notiamo che c’è molta confusione sulle ragioni che portano tante persone a non volersi vaccinare contro il Covid. Non sono tutti no vax: anzi
Chi non si vaccina contro il Covid-19 è un No vax? Leggendo il titolo di prima pagina del quotidiano La Sicilia sembrerebbe di sì. Po il giornale, nell’articolo al proprio interno aggiusta – ma solo parzialmente – il tiro e scrive: “Che cosa fare con gli operatori del settore sanitario, siano essi medici, ma soprattutto infermieri o comunque addetti alla cura delle persone, che non hanno aderito alla campagna vaccinale perché sostanzialmente no vax o perché comunque, a dispetto delle approvazioni delle Istituzioni sanitarie, hanno dubbi (infondati) sulla sicurezza dei vaccini. Il fenomeno è presente anche in Sicilia ed è il sindacato Ugl che lo ha posto sul tavolo”. Al collega che ha scritto questo articolo va detto che c’è un terzo caso: medici, infermieri e comuni cittadini che soffrono di allergie e che non vogliono rischiare. Li licenziamo tutti in blocco perché si rifiutano di rischiare.
Le questioni poste dall’Ugl
Nell’articolo si riporta la posizione del sindacato Ugl: “La questione dei lavoratori del settore sanitario che non hanno voluto aderire alla campagna vaccinale inizia a tenere banco, anche a seguito delle prese di posizione di alcuni datori di lavoro – hanno detto il segretario regionale della federazione Sanità Carmelo Urzì e il segretario dei medici Raffaele Lanteri -. Il problema sta iniziando ad assumere contorni rilevanti e continuerà a proliferare finché non verrà fatta definitiva chiarezza sul tema, ad oggi controverso. In questo caso – dicono i sindacalisti – a porre un punto fermo sull’argomento dovrà essere il legislatore nazionale o, in alternativa, regionale con una norma ad hoc. Allo stato attuale, infatti, da più parti ci giungono notizie di situazioni paradossali, che hanno già messo in difficoltà sia il datore di lavoro (che ha avviato procedimenti nei confronti di lavoratori che non desiderano vaccinarsi), sia i destinatari del provvedimento che sono stati sanzionati senza aver commesso alcunché. Si sono verificati casi in cui è stato possibile trovare una allocazione diversa per gli operatori che si sono rifiutati di ricevere il vaccino anti Covid-19, poiché la mansione lo consentiva, ma sussistono tutt’ora altri casi in cui proprio per professionalità e mansione diventa difficile l’individuazione di una collocazione alternativa per il dipendente che non desidera vaccinarsi. Peraltro, ci troviamo davanti ad uno scenario che presenta anche risvolti di non poco conto dal punto di vista assicurativo”.
Le varianti e la terza dose. E poi la quarta dose? E poi la quinta dose? Una dose per ogni variante?
Ma gli amici dell’Ugl e i teorici dell’obbligatorietà della vaccinazione anti-Covid lo sanno che ormai – e siamo soltanto all’inizio della campagna di vaccinazione – ci sono tanti casi di operatori sanitari che sono stati colpiti dal virus dopo aver effettuato la seconda dose di vaccino? Lo sanno che le varianti o mutazioni del SARS-COV-2, in alcuni casi, renderebbero inefficaci i vaccini, tanto che già si parla di una terza dose? E se poi le varianti renderanno inefficaci la terza dose che facciamo la quarta dose? E poi la quinta dose? E poi la sesta dose? E poi un vaccino al mese e, magari, un vaccino ogni settimana? Tra l’altro – cose che gli amici dell’Ugl dovrebbero sapere – il tanto decantato vaccino anti-Covid ‘genetico’ non elimina la possibilità di prendere l’infezione: tant’è che bisogna continuare a portare la mascherina e a rispettare le normali norme di igiene anti-Covid. Ne consegue, sul piano della logica, che anche i vaccinati possono infettare altre persone (magari altri vaccinati). E allora se i vaccinati possono infettare altre persone perché rendere obbligatoria la vaccinazione?
L’obbligatorietà della vaccinazione è tipica dei Paesi fascisti e comunisti
Di più: si può obbligare una persona a farsi inoculare il vaccino? In un Paese fascista sì, e anche in un Paese comunista, dove i diritti soggettivi non valgono nulla. In un Paese democratico, no. In ogni caso, questi discorsi andrebbero fatti alla fine di una campagna di vaccinazione. Vediamo cosa succederà alla fine di questa campagna vaccinale: vediamo cosa succederà con le varianti, che aumentano di giorno in giorno: vediamo, alla fine della campagna di vaccinazione, quante saranno le persone vaccinate che non hanno preso l’infezione e che sono tornate persone libere. Aspettiamo: a Ottobre-Novembre – varianti del virus per mettendo – tireremo le somme.
P.s.
Le Regioni che legiferano sulle libertà personali? Cos’è, una riscrittura ‘creativa’ del titolo V della Costituzione?
Appunto all’autore dell’articolo de La Sicilia: come fa a sapere, in questo momento, che i dubbi sono infondati?
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