- Già lo scorso anno, nel Nord Italia, si segnalava il rapporto stretto tra inquinamento e diffusione del virus
- In Sicilia abbiamo le zone rosse a San Giuseppe Jato e San Cipirello e nelle scuole la didattica in presenza al 75%
- Un Governo regionale di ‘scienziati’ che conta successi nella gestione dei boschi, nei trasporti via mare, nella gestione dei rifiuti…
- I “passaporti vaccinali” in onore delle multinazionali farmaceutiche
Già lo scorso anno, nel Nord Italia, si segnalava il rapporto stretto tra inquinamento e diffusione del virus
Qualche settimana fa, di fronte a una pandemia che in Europa non accenna a ridursi, la leader tedesca, Angela Merkel, ha ammesso che sono stati commessi errori. E, a proposito delle mutazioni del SARS-COV-2, ha precisato: “Le varianti possono avere effetti catastrofici“. Niente di tutto questo, dalla politica italiana. Dove la discussione, in queste ore, verte sulla vacanze di Pasqua: tutti a casa o liberi tutti? Di errori, in Italia, ne sono stati commessi? Assolutamente no. E’ stato giusto, invece che potenziare le strutture sanitarie, acquistare banchi di scuola con le rotelle, potenziare i monopattini e distribuire buoni vacanze. E dire che i casi sono in aumento in tutta Italia, dove più, dove meno. Spicca, come avvenuto lo scorso anno, la Lombardia. Il fatto che l’infezione si diffonda più rapidamente nelle zone inquinate, esattamente com’è avvenuto lo scorso anno (mille nuovi casi nelle ultime 24 ore, in Piemonte mille e 500 casi sempre nelle ultime 24 ore), non preoccupa le tante ‘autorità’. E dire che, per primo, lo scorso anno, il 12 Marzo, Domenico Iannantuoni – un ingegnere pugliese che da anni vive e lavora a Milano – l’ha scritto a chiare lettere: “I virus viaggiano sempre attaccati a qualcuno o a qualcosa! Ebbene, la Pianura Padana è tra le più inquinate nel mondo ed il tasso di PM 10 (polveri sottili) così elevato che non ci meravigliamo affatto della situazione Covid 19 in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna!”. Il rapporto tra inquinamento e alta incidenza del Covid-19 è stato segnalato anche in Cina. Ma in Italia il problema non esiste: infatti non se ne parla proprio, per non creare problemi alla parte “produttiva del Paese”. Di mettere in discussione gli allevamenti intensivi di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, fonte di incredibile inquinamento, non se ne parla nemmeno. Sennò come fanno gli amici del Nord a vendere la carne in tutta Italia?
In Sicilia abbiamo le zone rosse a San Giuseppe Jato e San Cipirello e nelle scuole la didattica in presenza al 75%
E la Sicilia? Le notizie sono due. La prima è che nel Governo di Mario Draghi la Sicilia conta quanto il due di coppe con la briscola a denari. Non tanto e non soltanto perché nel nuovo esecutivo non ci sono Ministri siciliani, quanto per il trattamento che Roma continua a riservare alla nostra Isola, grazie anche agli ‘ascari’ che infestano la politica siciliana. In questa storia dei conti regionali che non tornano dopo gli scippi romani degli ultimi anni, è interessante notare l’atteggiamento degli esponenti siciliani dei quei partiti nazionali che hanno provocato questi disastri: invece di ammettere che è stato un errore depauperare le risorse finanziarie della Sicilia per foraggiare le Regioni del Nord, polemizzano con l’attuale Governo, che questi disastri li ha ereditati (e in verità non li ha mai contestati). Non meno interessante la seconda notizia. I casi, in Sicilia, fino ad ora, sono inferiori a quelli registrati in altre Regioni. Perché? L’attuale Governo regionale ‘pensa positivo’ e si accinge, a partire da Lunedì prossimo, a mandare a scuola il 75% degli studenti. In altre Regioni italiane, contrariamente a quanto predicava il precedente Governo, hanno appurato che i contagi si diffondono nelle scuole: cosa assolutamente condivisibile. In Sicilia, no: in Sicilia le scuole possono riaprire in sicurezza al 75%. Sì, avete letto bene i ‘druidi’ del Governo regionale hanno deciso: didattica in presenza al 75% dall’1 Marzo.
Un Governo regionale di ‘scienziati’ che conta successi nella gestione dei boschi, nei trasporti via mare, nella gestione dei rifiuti…
Eppure, anche in Sicilia, il virus non fa sconti. A San Giuseppe Jato e a San Cipirello – due paesi del Palermitano praticamente attaccati – è bastata una festa di 100 persone per scatenare il ‘viva Maria’: tant’è vero che sono già finiti in zona rossa. Da qui una domanda: se una festa di 100 persone o giù di lì ha scatenato l’aumento dei contagi perché nelle scuole al 75% di “didattica in presenza” non dovrebbe succedere nulla? E’ evidente che i limitati siamo noi che, spesso, dimentichiamo che nell’attuale Governo regionale ci sono tanti ‘scienziati di grido’: scienziati nella gestione dei boschi (notevoli i ‘successi’ ottenuti lo scorso anno, dal fuoco, ovviamente…), scienziati nella gestione del Bilancio regionale (non dobbiamo dimenticare che la cancellazione di oltre 5 miliardi di euro di crediti dal Bilancio regionale, nel 2015, è avvenuta con la ‘benedizione’ della politica e , soprattutto, della burocrazia regionale), ‘scienziati’ nella gestione dei trasporti marittimi (è di queste ore la presa per i fondelli a carico di pendolari e abitanti degli arcipelaghi siciliani con beffarde agevolazioni), ‘scienziati’ nella gestione dei rifiuti (invece di sostituire un assessore chiamato in causa in una brutta storia di affari legati alle energia alternative il Governo ha messo fuori dalla Giunta l’assessore Alberto Pierobon che lavorava per superare il sistema delle discariche), ‘scienziati’ nella gestione dei migranti (la Sicilia ha già accertato che i migranti che arrivano dall’Africa non porteranno mai nuove mutazioni del virus: e questa, anostro avviso, è una scoperta da premio Nobel…) e ci fermiamo qui per carità di patria.
I “passaporti vaccinali” in onore delle multinazionali farmaceutiche
I vaccini anti-Covid, infine. Mentre le multinazionali farmaceutiche – che con la pandemia si stanno praticamente arricchendo, tra utili stratosferici nelle Borse e vendite che sono ormai inferiori alla capacità che hanno di produrre vaccini (da qui i ritardi nelle forniture e il caos nei Paesi che vengono penalizzati per mancate forniture: e l’Italia è tra questi) – studiano la “terza dose” contro i nuovi ceppi del virus (non è che poi ce ne sarà una quarta e poi una quinta e via continuando?), si parla già di “passaporti vaccinali”. Non sarebbe il caso di verificare gli effetti del vaccino prima di fare programmi? Scrive il nostro vecchio amico Fonso Genchi sulla propria pagina Facebook: “Tra poco, con i ‘passaporti vaccinali’, avremo cittadini di serie A e cittadini di serie B. Non ti obbligano a vaccinarti ma se non lo fai, ti escludono ‘dalla vita’. Secondo quali evidenze scientifiche, dato che il vaccinato può essere contagioso quanto il non vaccinato?”. Infatti, anche i vaccinati dovranno continuare a portare le mascherine perché possono infettare gli altri…
Foto tratta da Blog Sicilia
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