- La migliore ricetta per bloccare le varianti del virus è quella che si sta seguendo in Sicilia: addirittura meglio del baccalà ‘apparecchiato’
- I virus? Sono come gli spartani: amano la guerra, non vogliono le minestre impiattate
- E i cittadini siciliani? Hannu ‘a stati ‘a casa e bbasta!
La migliore ricetta per bloccare le varianti del virus è quella che si sta seguendo in Sicilia: addirittura meglio del baccalà ‘apparecchiato’
Tutti preoccupati per l’arrivo delle varianti del virus SARS-COV-2: “Bisogna bloccare le varianti di qua, bisogna bloccare le varianti di là”. E come le vogliono bloccare? La migliore ‘ricetta’ è quello che il Governo nazionale e il Governo siciliano stanno applicando nella nostra Isola. Non è una preparazione difficile: basta fare arrivare turisti, crocieristi e migranti dosandoli sapientemente: un po’ qui, un po’ lì. Magari con un po’ di biciclette, un po’ di monopattini, banchi di scuola con le rotelle e un’attenta apertura delle scuole, cercando di non sbagliare la scelta di tempo: se nel Settembre dello scorso anno le scuole sono state riaperte all’arrivo della seconda ondata, oggi si vanno riprendo in ‘sincronia’ con la diffusone delle varianti. I male informati potrebbero pensare che riaprire le scuole in contemporanea all’arrivo della seconda ondata, o in sincronia con l’arrivo delle varianti sia un errore. Non è così. Vediamo perché.
I virus? Sono come gli spartani: amano la guerra, non vogliono le minestre impiattate
I virus non amano le cose facili e rifuggono dai minchioni. Altro che i discorsi persi de I Nuovi Vespri che continuano a scrivere quella grande fesseria in base alla quale, quando c’è una pandemia, ognunu avi a stari a so casa. Ma quannu mai! ‘ I virus sono come gli spartani, amano la pugna, le vere battaglie: vogliono le cose difficili, strumintiuse. Quando vedono che i loro avversari combinano ‘bacarate’ si ritraggono. E’ per questo che a Palermo fanno arrivare le navi da crociera e a Porto Empedocle e ad Augusta le navi con i migranti. Per non parlare dei turisti. Appena i virus vedono queste scene, come si una dire a Sciacca, votanu tunnu e sinni vannu.
E i cittadini siciliani? Hannu ‘a stati ‘a casa e bbasta!
Diverso il discorso per i cittadini siciliani. Questi ultimi non si debbono assembrare, hannu a caminari a unu a unu, comu i paracquara, debbono indossare la mascherina matina, menziornu e sira e seguire le prescrizioni. Niente feste, niente schiticchi, niente abbracci, niente baci, niente bar, niente ristoranti, niente teatri, niente concerti, insomma niente vita sociale: ati a stari a casa e bbasta! E se sgarriamo, zact!, arrivano le contravvenzioni. Le riunioni sono ammesse solo sulle navi: da crociera, sulle navi che trasportano i migranti (anche navi di linea, mescolando personale di bordo, passeggeri, migranti e forze dell’ordine) e sulle navi che arricchiscono la Sicilia con il grano estero ricco di sostanze ‘nutrienti’ che fanno tanto bene alla salute!
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