- Il Coronavirus e la retorica del Governo di Pedro Sanchez non frenano gli Indipendentisti catalani
- Fino a che punto è giusto costringere all’esilio o tenere in carcere i leader indipendentisti?
- I commenti di Fonso Genchi e di Francesco Calogero Marsala
Il Coronavirus e la retorica del Governo di Pedro Sanchez non frenano gli Indipendentisti catalani
Il Coronavirus e la manovra del Governo nazionale socialista (o quasi…) non fermano gli Indipendentisti della Catalogna che vincono le elezioni. Su 135 seggi, gli Indipendentisti ne conquistano 74, mentre le altre politiche (socialisti, Ciudadanos, Ecp, Vox e Partito popolare) peraltro molto lontane tra loro, arrivano, tutte insieme, a 61 seggi. Morale: saranno gli indipendentisti a guidare la Catalogna. L’affluenza degli elettori è stata bassa: e questo era prevedibile con la pandemia, che in questa Regione ha colpito duro: oltre 500 mila contagi e quasi 10 mila deceduti. Il virus non ha frenato la voglia di indipendenza dei catalani. Quanto al Governo nazionale di Pedro Sanchez, non è riuscita la mossa di indebolire gli Indipendentisti. Il candidato del Governo madrileno, il popolare ministro della Sanità, Salvador Illa, ha fatto guadagnare voti e seggi rispetto alle elezioni di quattro anni fa (sono 33 i seggi conquistati dai socialisti rispetto ai 17 delle precedenti elezioni). Ma non ha sminuito la voglia dei catalani che, in maggioranza, rimangono indipendentisti.
Fino a che punto è giusto costringere all’esilio o tenere in carcere i leader indipendentisti?
Se i socialisti, come già ricordato, hanno messo all’incasso 33 seggi, lo stesso risultato è stato ottenuto dagli indipendentisti di ERC (Esquerra Republicana de Catalunya, sinistra repubblicana catalana), formazione che rimane nelle man di Oriol Junqueras, in carcere per il referendum illegale e la dichiarazione d’indipendenza del 2017. Buono il risultato ottenuto da Junts, il partito di Carles Puigdemont costretto all’esilio in Belgio: il suo partito rimane la terza formazione con 32 seggi. Alla terza formazione indipendentista di Cup vanno 9 seggi. C’è anche l’estrema destra di Vox che elegge 11 deputati nel Parlamento Parlamento catalano. E il Governo? Si dovrebbe materializzare un esecutivo indipendentista dai toni moderati. Magari per concordare un referendum sull’indipendenza con il Governo di Madrid.
I commenti di Fonso Genchi e di Francesco Calogero Marsala
Riprendiamo il commento su Facebook di Fonso Genchi, che su tale argomento è piuttosto ferrato. “Ieri – scrive Genchi – si è votato nella ‘mia’ Catalogna. C’è stata un’affluenza relativamente bassa (53,6%) a causa dell’epidemia. I 3 partiti indipendentisti, Esquerra Repubblicana (33), Junts per Catalunya (32) e la CUP (9), assommano 74 seggi dei 135 di cui si compone il ‘Parlament’: un risultato straordinario. I primi due sembrano destinati, con questi risultati, a dover governare la Catalogna, con l’astensione della CUP. Ritornando ai risultati, il partito più votato, però, è stato un partito non indipendentista, il Partito Socialista Catalano (PSC) (che, lo ricordiamo, è affiliato al Psoe del premier spagnolo Pedro Sanchez ndr), che è passato da 17 a 33 deputati grazie alla pandemia; infatti il traino per questo successo è stato proprio il suo candidato Presidente, l’ex ministro della Salute del Governo spagnolo Salvador Illa, conosciutissimo e apprezzato in questo ruolo. Solo grazie all’ ‘effetto Illa’ i due partiti indipendentisti più importanti non sono risultati – per pochi voti – anche i due partiti più votati. Ma la vittoria del PSC sarà, con ogni probabilità, una vittoria di Pirro perché non ci sono i numeri per formare una maggioranza diversa da quella degli indipendentisti. Infine, da registrare il crollo di Ciudadanos, primo partito alle scorse elezioni catalane con 36 deputati ed oggi ridottisi clamorosamente a 6 soltanto, e l’entrata nel Parlament per la prima volta del partito non indipendentista di destra Vox con ben 11 deputati, che ha così surclassato gli altri due partiti dell’area non indipendentista di destra, il già citato Ciudadanos e il Partito Popular (3 deputati). A quando una situazione simile in Sicilia?”. Entusiasta il commento di Francesco Calogero Marsala, presidente dell’Associazione culturale Sicilia-Catalogna: “Risultati definitivi delle elezioni In Catalogna . Vincono gli Indipendentisti ! Viva la Catalunya libera ! Pere Aragonès il possibile Presidente”.
Foto tratta da The italian Times
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