- Dalle burocrazie ministeriali la proposte di impugnativa dei debiti fuori Bilancio e dei fondi per la ex Provincia di Siracusa
- Quando 132 milioni di debiti fuori Bilancio approvati dall’Ars in modo rocambolesco non suscitarono ‘dubbi’ a Roma…
- L’Ars non ce la farà mai ad approvare la manovra 2021-2023 entro Febbraio: se ne parlerà a Marzo e, forse, ad Aprile…
Dalle burocrazie ministeriali la proposta di impugnativa dei debiti fuori Bilancio e dei fondi per la ex Provincia di Siracusa
Sarà perché siamo di natura battaglieri, sarà perché non abbiamo mai amato e non amiamo le burocrazia ministeriali romane, sarà per questo e per altro, ma a noi l’atteggiamento remissivo del Governo regionale di Nello Musumeci con il Governo nazionale non ci piace proprio. Ieri, il Governo siciliano ha diffuso un comunicato che non solo non dice assolutamente alcunché sulla manovra economica e finanziaria 2021-2023, ma che – e questo è ancora peggio – sorvola sulla proposta di impugnativa annunciata da Roma in ordine ad alcune leggi regionali. Possibile che Roma proponga di impugnare il pagamento dei debiti fuori Bilancio della Regione siciliana di appena 83 mila euro? Per un Bilancio come quello della Regione è una somma risibile: e se c’è una proposta di impugnativa – sulla quale si dovrà pronunciare il nuovo Governo di Mario Draghi (ammesso che si materializzi) – ci sarà qualcosa di grave.
Quando 132 milioni di debiti fuori Bilancio approvati dall’Ars in modo rocambolesco non suscitarono ‘dubbi’ a Roma…
Però una cosa la vogliamo aggiungere. Ci sono stati momenti in cui noi abbiamo segnalato grandi anomalie nella gestione – e nell’approvazione da parte dell’Assemblea regionale siciliana – di debiti fuori Bilancio non per 83 mila euro, ma per 132 milioni di euro! Questo succedeva nel 2016, quando nel Parlamento siciliano – sembra incredibile! – si è materializzata una richiesta di voto segreto nel tentativo di creare difficoltà a un ‘eventuale azione di responsabilità! Riprendiamo quanto scrivevamo nell’Ottobre del 2016, quando presidente della Regione era Rosario Crocetta e assessore al Bilancio Alessandro Baccei: “Da una parte c’era il Governo che ha spedito in Aula il ‘papello’ con gli oltre 130 milioni di euro di debiti fuori Bilancio e con l’avvertimento ai deputati: ‘Votate e approvatelo in tempi brevi, perché più tempo passa, più maturano gli interessi che pagherete voi…’. Dall’altra parte, però, i deputati dell’Ars hanno approvato – con 25 voti favorevoli espressi nel segreto dell’urna – debiti fuori Bilancio che, in parte, non hanno pezze d’appoggio: non ci sono, in alcuni casi, documenti (ma come e chi li ha fatti sparire?) che spieghino come sono stati spesi soldi pubblici!”. Allora tutto passò in cavalleria. Oggi invece c’è una proposta di impugnativa su 83 mila euro! E pare che ce ne sia un’altra – sempre proposta di impugnativa – per un provvedimento di spesa di circa 3 milioni di euro, soldi utilizzati per pagare gli stipendi ai dipendenti della ex Provincia di Siracusa. Vedremo come finirà.
L’Ars non ce la farà mai ad approvare la manovra 2021-2023 entro Febbraio: se ne parlerà a Marzo e, forse, ad Aprile…
Dicevamo dell’annuncio sulla manovra economica e finanziaria 2021-2023: “Il governo Musumeci ha approvato il disegno di legge di Stabilità e il Bilancio di previsione 2021-23 della Regione siciliana. I provvedimenti finanziari, su proposta dell’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, sono stati predisposti nel rispetto degli accordi conclusi col governo nazionale lo scorso 14 gennaio e del progressivo rientro dal disavanzo. Sono assicurati i servizi essenziali, gli interventi per le attività sociali, la cultura, lo sport, il turismo, lo spettacolo. Non ci sarà alcun ricorso all’indebitamento, mentre si utilizzano le risorse europee per finanziare taluni interventi di tipo strutturale. È stato ridotto a 65 milioni il ricorso al congelamento di somme in attesa di definire il confronto col governo nazionale. Una manovra di riordino e di riequilibrio dei conti in linea con il percorso di risanamento avviato in questi tre anni dal governo. Nel ddl Stabilità sono state inserite norme di riduzione della spesa, ma anche di incremento delle entrate, di sostegno alle imprese, di tutela e riconversione ambientale, di semplificazione delle procedure”. Le notizie di questo comunicato – che è aria fritta allo stato puro – stanno in quello che non dice. Chi è che pagherà il contro del taglio dei circa 60 milioni di euro? Mistero! E che significa “si utilizzano le risorse europee per finanziare taluni interventi di tipo strutturale”? Quali interventi e in che tempi? E quali sarebbero le “norme di riduzione della spesa”? E da dove arriverebbe “l’incremento delle entrate”? Poi: ancora con somme “congelate” in attesa del confronto con il Governo nazionale? Un’ultima cosa che non si dice nel comunicato è che il Parlamento siciliano non arriverà ad approvare la manovra entro Febbraio: se andrà bene se ne parlerà a metà Marzo, se non ad Aprile…
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