- Con il “No” dei grillini a un possibile Governo presieduto da Mario Draghi il ritorno alle urne anticipatamente è quasi matematico
- I grillini, andando al voto, potrebbero giocare la carta Alessandro Di Battista: ma sarebbe la fine di Luigi Di Maio & compagni
- L’obiettivo non è solo il Governo che uscirebbe dal voto, ma la ‘conquista’ del Quirinale
Con il “No” dei grillini a un Governo presieduto da Mario Draghi il ritorno alle urne anticipatamente è quasi matematico
Non sappiamo come finirà l’avventura di Mario Draghi, che oggi, alle 12,00, dovrebbe incontrare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Da quello che si intuisce, quella del capo dello Stato – ovvero l’incarico a Draghi per dare vita a un Governo – potrebbe incontrare non poche difficoltà. I grillini, infatti, sembrano essersi improvvisamente svegliati e annunciano un “No” a un esecutivo guidato dall’ex presidente della Banca Centrale Europea. Certo, considerato che i grillini, spesso, fanno l’esatto contrario di quello che dicono, è bene aspettare l’evoluzione degli eventi. Perché se il “No” dei grillini dovesse essere unitario, ebbene, non crediamo proprio che Draghi accetterà l’incarico di formare un nuovo Governo. A meno che la Lega e Fratelli d’Italia non decidano di appoggiare Draghi: ma la cosa ci sembra molto difficile. Insomma, a noi sembra impossibile far nascere un Governo avendo contro Lega, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle.
I grillini, andando al voto, potrebbero giocare la carta Alessandro Di Battista: ma sarebbe la fine di Luigi Di Maio & compagni
Si potrebbe ipotizzare un sostegno a un Governo Draghi da parte di PD, Forza Italia, un ‘pezzo’ del Movimento 5 Stelle e parlamentari raccolti un po’ di qua e un po’ di là (abbiamo visto che nel folto gruppo misto non mancano i possibili appoggi a un Governo, qualunque esso sia). Ma sarebbe comunque un Governo debole che nascerebbe dalla scissione del Movimento 5 Stelle. C’è da crederci? No. Noi, nel nostro MATTINALE di ieri, non abbiamo escluso il ricorso alle elezioni anticipate. Conviene andare al voto ai grillini? Per questo schieramento politico – sempre più politicamente ‘amebico’ – ormai va bene tutto e il contrario di tutto. Forse sperano che, presentando come leader di prima fila Alessandro Di Battista (che non ha proprio celebrato Draghi…), possano recuperare voti. Magari un po’ di voti li recupererebbero, ma non tanti. E, in ogni caso, sarebbe la fine politica di Luigi Di Maio e di tutti i grillini ‘governativi’.
L’obiettivo non è solo il Governo che uscirebbe dal voto, ma la ‘conquista’ del Quirinale
In questo scenario le elezioni politiche anticipate sono nelle cose. Ma dubitiamo che si voterà con l’attuale legge elettorale. A nostro modesto avviso, il Parlamento che oggi è diviso su tutto, troverà l’intesa per una nuova legge elettorale. E qui potremmo assistere a qualche sorpresa. Dubitiamo, infatti, che i parlamentari di Italia Viva, a cominciare da Matteo Renzi, dopo aver rotto con il PD e con il Movimento 5 Stelle, trovino un’intesa sulla legge elettorale con gli ormai ex compagni di Governo. Molto più probabile un’intesa tra Renzi e il centrodestra. Che tipo di legge elettorale verrà fuori non lo sappiamo: ma abbiamo la sensazione che quello che si sta verificando non è casuale e che, nei prossimi giorni, potrebbe nascere un nuovo soggetto politico in vista delle elezioni. Sullo sfondo non c’è solo il nuovo Governo, ma anche la ‘conquista’ del Quirinale.
Foto tratta da Silenzi e Falsità
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