- In queste ore il Governo Conte medita di fare marcia indietro sul cashback
- Cashback: dare il colpo finale ai piccoli commercianti e controllare i cittadini
- Come consegnare l’Italia ai signori del globalismo economico
- Ai commercianti e, in generale, agli imprenditori italiani ristori pari al 20% delle attività (in Germania sono all’80%)
- La finta lotta all’evasione fiscale per favorire il commercio on line
In queste ore il Governo Conte medita di fare marcia indietro sul cashback
La ‘ricerca’ di senatori per ‘stabilizzare’ la maggioranza in favore del Governo di Giuseppe Conte non decolla. Poco importa se a Palazzo Madama non si trovano ‘cambiacasacca’ disponibili. Il Presidente del Consiglio non molla, sostenuto dal Movimento 5 Stelle, PD e Liberi e Uguali. E mentre prosegua la trattativa – “Dai, vieni con noi”, “No, grazie!” – centinaia di migliaia di titolari di bar, ristoranti e, in generale, di esercizi commerciali in crisi scoprono che, mentre loro fanno la fame, il Governo Conte bis aveva stanziato 4 miliardi e 700 milioni di euro per il cashback! Perché scriviamo “aveva”? Perché forse Conte e compagni hanno capito l’errore che hanno commesso stanziando una cifra colossale per uno strumento a doppio taglio – che in realtà favorisce solo le banche – e starebbero cercando di correre ai ripari, dirottando una parte di questi fondi sui ristori. In realtà, nemmeno noi volevamo credere a una cosa così economicamente assurda. Sapevamo che lo stanziamento per il cashback era consistente, ma non immaginavamo che il Governo che, in poco più di un anno, ha portato il debito pubblico italiano a 2 mila e 400 miliardi di euro a 2 mila e 600 miliardi di euro, avesse addirittura stanziato 4 miliardi e 700 milioni di euro per il cahsback!
Cashback: dare il colpo finale ai piccoli commercianti e controllare i cittadini
Cosa sia il cashback e a cosa serve lo ha spiegato molto bene su I Nuovi Vespri il professore Massimo Costa, che nella vita fa l’economista. “Il cashback? E’ una truffa. Vogliono fare chiudere i commercianti e controllare i cittadini”, questo il titolo dell’articolo del professore Costa. “Il Governo Conte bis passerà alla storia come un comitato d’affari del potere bancario che stringe sempre più feroce il suo braccio usuraio contro Democrazie e Stati di tutto il mondo… Ricordiamo che differenza c’è tra moneta bancaria e banconote/monete. La moneta bancaria è emessa da privatissime società per azioni con un movimento contabile (dal nulla, ma non è questo il male, tutta la moneta moderna è così), e prestata a chi ne ha bisogno creando debito al sistema economico. La banconota ha un funzionamento simile, ma l’interesse attivo che ne deriva (quello che la Banca centrale lucra dai titoli presi in cambio delle banconote che vengono “vendute” alle banche che le mettono in circolazione) è girato al Tesoro, quindi con le banconote il signoraggio va allo Stato, almeno quello secondario. Ancor meglio con le monetine, coniate direttamente dallo Stato, in cui non si crea nemmeno alcun debito”.
Come consegnare l’Italia ai signori del globalismo economico
Ancora il professore Costa sul Cashback: “Quali sono le motivazioni ufficiali? Due: combattere l’evasione e favorire il piccolo commercio. Non ci credi? Con le banconote i commercianti (che vogliamo aiutare) nascondono redditi al fisco (ormai da rapina) e il cashback è escluso dagli acquisti on line. Quindi aiuta proprio i commercianti che vuole fare uscire dal ‘nero’. La motivazione è però un’altra, in realtà, e va letta in controluce. Con l’espansione della moneta bancaria a danno della moneta legale aumenta il margine di intermediazione e interesse che le banche lucrano da questa. Altro che evasione! E se proprio dobbiamo parlare di evasione, a quanto ammonterebbe il gettito per lo Stato se la moneta in circolazione anziché essere appaltata alle banche fosse coniata direttamente dallo Stato, come fa oggi con le monetine? La vera o presunta evasione (spesso di necessità) sarebbe un infinitesimo rispetto al maggior gettito che ne deriverebbe per lo Stato. Questo, in realtà, sembra non avere alcun reale interesse ad aumentare il gettito. Lo Stato (questo Stato, di Conte & co.) vuole in realtà fare esplodere il debito, per poi poter svendere meglio il Paese ai padroni globali, come effettivamente sta facendo”.
Ai commercianti e, in generale, agli imprenditori italiani ristori pari al 20% delle attività (in Germania sono all’80%)
Fermiamoci su questo punto. Pensate un po’ che cos’hanno combinato gli attuali governanti – quelli che in queste ore cercano senatori per ‘stabilizzare’ la propria ‘magnifica’ e ‘magnificata’ esperienza -: in un momento economico gravissimo, con la pandemia che impazza, mentre titolari di bar, ristoranti e di tantissime altre attività commerciali ed economiche in grandissima crisi hanno ricevuto (quando li hanno ricevuti) ristori pari al 20% delle rispettive attività (in Germania e in altri Paesi europei i ristori ammontano all’80%), mentre i titolari di partire IVA sono in grandissima difficoltà, il Governo Conte ha stanziato 4 miliardi e 700 milioni di euro per sostenere le banche! Ma ormai, si sa, far guadagnare le banche è “di sinistra”. Ricordiamo le proteste che ci sono state nei primi giorni di Dicembre da parte dei piccoli commercianti: “Al centro della polemica che ha spinto alcuni negozianti a proporre sconti per chi paga in contanti (alternativi al bonus cashback e con percentuali più convenienti) ci sono le commissioni sull’uso del POS”. Eh sì il Governo Conte bis, quando la lanciato il cashback ha ‘dimenticato’, prima di promuovere il pagamento con le carte di credito, di eliminare le commissioni sull’uso del POS. Una svista che, ‘casualmente’, ha favorito le banche (“di sinistra” come il Governo Conte…)…
La finta lotta all’evasione fiscale per favorire il commercio on line
Ma la cosa incredibile non è solo questa, e non è nemmeno la fesseria messa in giro che con il cashback si combatte l’evasione fiscale (le banconote e le monete rappresentano, sul totale della liquidità in circolazione, appena il 7 per cento contro il 93 per cento di moneta elettronica creata dalle banche: di conseguenza, contrariamente a quello che cercano di farci credere, con l’eliminazione del contante non si combatte l’evasione fiscale!): la cosa grave, in questa storia del cashback, è che sono stati stanziati 4,7 miliardi di euro per dare una ‘stretta’ alle piccole attività commerciali, mentre l’economia italiana va alla deriva! Ai titolari delle attività economiche in gravissima crisi l’attuale Governo ha dato le briciole – ribadiamo, sì e no, ristori pari al 20% delle attività economiche bloccate dalla pandemia di Covid-19 – mentre per il cashback ha stanziato 4 miliardi e 700 milioni di euro! Per capire la gravità di tale scelta non c’è bisogno di aver studiato economia: basta solo un po’ di buon senso! E’ così difficile capire che certe scelte, oltre a favorire le banche, mettono in crisi il piccolo commercio in favore del commercio on line? E’ così difficile capire che, così facendo, si ‘desertificano’ le città, perché in queste condizioni gli esercizi commerciali piccoli e medi chiuderanno tutti, per essere sostituiti dal commercio on line? Riuscirà il Governo Conte bis – mentre cerca di ‘stabilizzare’ la propria maggioranza al Senato – a correggere questa incredibile stortura?
Foto tratta da Il Giornale
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