Le vicissitudini del Palermo Calcio ci dovrebbero fare ricordare che chi viene in Sicilia, di solito, non viene per farci un favore, sia che si tratti di un generale con la camicia rossa, sia che si tratti di egopatici milionari col pallino del calcio
Quando assisto stupefatto alle pagliacciate che connotano la vicende ridicole del Palermo calcio di Zamparini, di questo generoso magnate al quale dobbiamo “la gloria della serie A” e il ridicolo delle sue trombonate che sì, sono sue, ma che coinvolgono una città intera, la mia città, il mio pensiero corre a quel piccolo Palermo che si batteva generosamente per conquistare la C1 (la C1 !), giocando le sue partite interne al Provinciale di Trapani. Era un Palermo piccolo piccolo, con tifosi piccoli piccoli che, me lo ricordo come fosse ora, si organizzavano alla meglio per seguire quella tenera, piccola, generosa squadra che, nonostante l’esilio dal suo stadio, e quindi la mancanza dell’affetto di quei tanti suoi tifosi, che per tanti motivi non si potevano permettere la trasferta a Trapani, sfiorò la promozione.
Era tutto bello perché era tutto vero. Noi nulla sapevamo di mediatori truffaldini, di procuratori avidi e litigiosi, nulla sapevamo di calciatori che vengono a svernare Palermo in attesa del bel tempo o che vengono per fare bella mostra di sé in una vetrina. Noi nulla sapevamo di calciatori regalati ad altre società per motivi incomprensibili, né di acquisti e vendite che somigliano tanto a compensazioni finanziarie di altre attività.
No, noi siamo quelli che andavamo a Trapani: noi a quello solo possiamo aspirare: ad una piccola storia fatta di piccole cose, ma vera.
Dovremmo sapere ormai dalla Storia, quella la S maiuscola, che chi viene in Sicilia non viene per farci un favore, sia che si tratti di un generale con la camicia rossa, sia che si tratti di egopatici milionari col pallino del calcio.
E se un giorno, fosse domani, soggetti come questi ultimi togliessero il disturbo, forse, almeno nel calcio, non avremmo la soddisfazione di perdere di goleada con le grandi squadre e chi va allo stadio per tifare non la squadra della sua città, ma la Juve, il Milan o l‘Inter si dovrà contentare di seguirle in Tv.
Noi torneremo alle nostre vere battaglie contro la Battipagliese. Ci sarà più gusto.
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