- Parla Carmelo Iacovello, primario di Malattie infettive a Catania
- Aumento della contagiosità in Sicilia: possibile presenza di una variante
- Un anno per arrivare all’immunità di gregge
Parla Carmelo Iacovello, primario di Malattie infettive a Catania
Finalmente c’è un uomo di scienza che non accusa i cittadini di irresponsabilità rispetto all’aumento dei contagi in Sicilia. E chiama in causa una possibile mutazione del virus. Si tratta del primario di Malattie infettive dell’ospedale ‘Cannizzaro’ di Catania, Carmelo Iacobello. Non è la prima volta che noi riprendiamo le dichiarazioni del dottor Iacobello. Oggi torniamo a riferire quanto ha dichiarato al quotidiano La Sicilia, perché riteniamo che le sua parole siano molto importanti.
Aumento della contagiosità in Sicilia: possibile presenza di una variante
L’intervistatore gli chiede se si sta avverando quello che è stato previsto prima di Natale. Risposta del dottore Iacovello: “Penso proprio di sì. Ma io cerco di osservare anche la realtà e mi riesce difficile ancora capire cosa sta accadendo. Ma ho l’impressione che la gente, al di là delle piccole percentuali che non hanno osservato i divieti di Natale e Capodanno, credo che abbia rispettato i divieti, indossando le mascherine e procedendo ai distanziamenti. Insomma, c’è un preponderante numero di persone che ha aderito alle indicazioni di prudenza del ministero e della Regione”. E ancora: “E’ possibile che una variante del Coronavirus si sia presentata in Sicilia e l’aumento della contagiosità potrebbe essere stata causata proprio da questa. C’è una sovrapposizione di un numero che prima di Natale era sotto controllo e ora, invece, sta sfuggendo di mano e sta incrementando per motivi che devono essere compresi. Mi sembra che talvolta può diventare semplicistico dire che la colpa è addebitata solo a una mancanza di rispetto delle indicazioni”.
Un anno per arrivare all’immunità di gregge
La variante inglese del virus è arrivata anche in Sicilia? “Non so – risponde il dottore Iacovello – ma bisognerebbe avere un osservatorio virologico ed epidemiologico che ci consenta di individuare cosa sta accadendo anche se alla fine si può fare poco e l’unica arma resta la vaccinazione. E’ l’unica speranza anche se, va detto chiaramente, che perché questa raggiunga gli effetti sperati ci vorranno mesi e mesi, forse un anno intero per arrivare all’immunità di gregge”.
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