- L’appello di Simenza: no alle scorie nucleari in Sicilia
- La politica protegga la nostra Isola
- Attenzione al MUOS e alle miniere abbandonate
L’appello di Simenza: no alle scorie nucleari in Sicilia
Oggi i social diventati ‘editori’ (dopo le polemiche sulle elezioni americane) cominciano ad essere oggetto di critiche. Però noi su Facebook continuiamo a trovare post stimolanti. Ieri, illustrando la pagina Facebook di Antonio Piraino – Scorie nucleari in Sicilia: no grazie – abbiamo raccontato delle scorie nucleari italiane in cerca di una ‘colonia’ dove seppellirle, oggi, sempre su tale argomento, abbiamo letto un post di Simenza – cumpagnia siciliana sementi contadine che merita di essere messo a disposizione dei nostri lettori e di essere commentato. Leggiamolo e commentiamolo insieme.
La politica protegga la nostra Isola
LA SICILIA NON LO MERITA!! LE SCORIE NUCLEARI ci impongono di non poter più nascondere la testa sotto la sabbia. Come Simenza preferiremmo non doverci occupare di argomenti politici ma amiamo la nostra Sicilia e dobbiamo difenderla dalla inadeguatezza e cialtroneria di questa classe politica, senza distinzione di colore. La notizia che a portavoce del governatore di destra della Regione siciliana sia stata nominata un ex europarlamentare del PD, è l’ulteriore dimostrazione della tracotanza e della spudoratezza della classe politica tutta. Tutto questo, sommato al disinteresse generale della politica siciliana per l’abominio che potrebbe provocare lo stoccaggio di rifiuti nucleari nella nostra Isola e alla mancanza di proattiva progettualità nell’uso del Recovery Fund che deve anche essere destinato alle nostre infrastrutture, ci provoca una sensazione di sgomento che riusciamo a palesare soltanto portando alla pubblica attenzione queste infamie. Chiediamo soltanto che la classe politica protegga la nostra splendida Regione, si batta con tutti i mezzi politici, culturali e intellettuali per evitare che scorie nucleari vengano seppellite nei nostri terreni (subiamo già più mezzo secolo lo scempio dei 3 petrolchimici siciliani che avvelenano e deturpano i nostri territori) e che faccia sentire la propria voce con il Governo per fare in modo che il Recovery Fund venga utilizzato per colmare il gap infrastrutturale che impedisce lo sviluppo economico della nostra Regione. Siamo una terra di storia, di cultura e di natura non una discarica di rifiuti nucleari. Ci scuserete per questo sfogo”.
Attenzione al MUOS e alle miniere abbandonate
Noi conosciamo la storia di Simenza e sappiamo con quanta passione questa organizzazione lavora al rilancio non soltanto dell’agricoltura, ma anche della millenaria cultura della nostra Isola. Ed è per questo che raccogliamo l’appello accorato lanciato da questa organizzazione. Ci permettiamo anche di ricordare che, purtroppo, oltre ai “3 petrolchimici”, la Sicilia ha subito e continua a subire altri scempi: pensiamo alla Valle del Mela, nel Messinese, massacrata anche dall’inquinamento elettromagnetico; pensiamo al MUOS di Niscemi, che non crea problemi solo a Niscemi e dintorni, ma in quasi tutta la Sicilia; pensiamo al sistematico affossamento della raccolta differenziata dei rifiuti iniziato nei primi anni del 2000 per foraggiare le discariche private (e anche qualche discarica pubblica); pensiamo alle discariche abusive – incredibile quello che è successo nella discarica abusiva di Camastra, in provincia di Agrigento – pensiamo ai misteri che ancora oggi avvolgono alcune delle miniere dismesse della nostra Isola: a cominciare da Pasquasia.
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