Intenti a rapinare le banche del Sud e della Sicilia e a chiudere le imprese, i piemontesi non trovarono di meglio che piazzare gli imbecilli-teste di legno nei governi delle province meridionali, perfettamente funzionali agli interessi del Piemonte
“L’incursione del Nord – è il parere di Denis Mack Smith – sembrava una nuova invasione barbarica e l’avversione al Piemonte ricordava l’antipatia con cui molti tedeschi del Sud guardavano ai prussiani del Nord”.
E lo storico Pasquale Villari ebbe modo di riflettere:
“La nuova classe politica non aveva nessuna esperienza amministrativa e nessuna conoscenza del Meridione per cui i meriti patriottici (più spesso presunti) furono considerati sostitutivi delle capacità professionali. Le varie oligarchie regionali furono sostituite da famiglie rivali che erano state più rapide a cambiare casacca. E questo spiega perché, insieme ad alcuni avventurieri e disonesti, un numero spaventoso di imbecilli abbia invaso le nuove province del Regno”.
Lorenzo del Boca, Fucilate i Meridionali!, in Malaunità, Spazio Creativo Edizioni, pag. 18.
Tratto da Regno delle Due Sicilie.eu
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