Quando la marina mercantile siciliana raddoppiò il tonnellaggio: Seminario nautico e fonderia Oretea di Palermo

14 dicembre 2020

In poche righe questo scritto sintetizza come la Sicilia, ai tempi di re Ferdinando, primo re delle Due Sicilie, riuscì a diventare una delle più importanti marine mercantili del tempo. Basti ricordare Benjamin Ingham e Vincenzo Florio 

E così, già dai tempi di Carlo III era stato provveduto a migliorare i traffici marittimi attraversi la stipula di trattati di pace e di navigazione con la Porta Ottomana (nel 1740) e Tripoli ( nel 1751). Il figlio di Carlo III, il re Ferdinando, che fu il primo re delle Due Sicilie dopo essere stato re di Napoli e poi di Sicilia, istituì a Palermo il Seminario nautico (nel 1789) che in seguito si trasformò nel “Centro degli studi nautici dell’isola” che ebbe un seguito in diversi centri marinari (Siracusa, Messina, Trapani, Catania, Cefalù, Riposto e Giare) dove vennero create identiche scuole con connesso inizio anche dei lavori portuali che, però, non procedettero con la dovuta celerità.

Ma è l’11 luglio 1840, con apposito atto notarile che istituisce la Società anonima di battelli a vapore, che comincia veramente a svilupparsi in grande stile l’attività armatoriale isolana nella quale eccellono Benjamin Ingham e Vincenzo Florio che tanto evidenzierà il suo impegno in questo ramo.

E la stessa rivoluzione del 1848 non ebbe influenze negative come non le creò nemmeno la successiva restaurazione in quanto in occasione della rivoluzione Messina era stata reintegrata quale scalo e porto franco e Florio aveva anche acquisito qualche nuovo vapore.

Inoltre nel decennio immediatamente precedente l’impresa garibaldina il porto di Palermo aveva visto sorgere un bacino di raddobbo in uso della marina mercantile sia a vapore che a vela mentre il solito Vincenzo Florio continua ad acquistare nuovi vapori che gli consentono di gareggiare con la flotta mercantile di Ingham. E in questo modo la marina mercantile siciliana raddoppia il suo tonnellaggio e quella a vapore, con cinque unità, ascende a circa 1200 tonnellate.

Nel frattempo, come già da noi affermato, nel 1841 era stata creata la Fonderia Oretea che dopo l’Unità sarà non solamente un punto di riferimento di tutta l’industria isolana ma ne costituirà l’emblema per il peso che indubbiamente ebbe nell’ambito delle iniziative imprenditoriali sicule.

Domenico Lo Iacono Economia in Sicilia – Dai Borbone al Fascismo, ISSPE Edizioni, pag. 25, 26.

Tratto da Regno delle Due Sicilie.eu

Foto tratta da Istituto Euroarabo di Mazara del Vallo

 

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