Brogli elettorali nelle elezioni americane: primi arresti per i voti postali

6 dicembre 2020

Scattano i primi arresti per frode elettorale. I provvedimenti restrittivi hanno colpito alcuni dipendenti delle Poste che gettavano le schede elettorali nella spazzatura. I voti fraudolenti in Georgia, Arizona, Michigan, Pennysilvania 

Postini che gettavano schede elettorali nella spazzatura. Così negli Stati Uniti scattano i primi arresti. A quanto pare, c’erano addetti delle Poste che gettavano le schede che avrebbero dovuto essere sostituite da altre schede…

Come ci racconta in un video il giornalista Roberto Mazzoni, un giornalista italiano che vive in Florida, tutto nasce dalle indagini di un avvocato fuori dal coro che sta raccogliendo prove su frodi postali collegate alle frodi elettorali. A quanto pare ci sarebbero autisti che portavano schede già votate.

Michigan: si è scoperto che il materiale elettorale di Trump veniva fatto sparire.

L’avvocato ha scoperto anche manomissioni nelle macchine per voto. Sono le macchine che raccolgono i voti e che sarebbero state, appunto, manomesse.

In Georgia ci sarebbero 204 mila voti fraudolenti.

In Arizona ci sono 300 mila schede fraudolente.

In Michigan ci sono oltre 500 mila schede fraudolente.

Pennysilvania oltre 100 mila schede fraudolente.

Ricordiamo che, in tutti questi Stati Biden ha vinto per poche migliaia di voti.

Imbrogli anche in Wisconsin dove si modificavano le date postali delle schede.

QUI IL VIDEO DI ROBERTO MAZZONI

 

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