In politica, se è possibile, vanno evitate l’ipocrisia, la Giustizia a convenienza e la censura
Leggiamo su Live Sicilia:
“Mentre fuori la gente lotta contro i disastri economici causati dal Covid, l’Assemblea regionale siciliana pensa bene di acquistare sei meravigliose poltrone e tre incantevoli divani” di un noto marchio del settore.
Lo scrive su Facebook Luigi Sunseri, parlamentare siciliano del Movimento cinque stelle, allegando una foto che ritrae l’arredamento posizionato in corridoio fuori da Sala d’Ercole.
“Ogni poltrona – scrive il deputato – costa a un semplice cittadino quasi cinquemila euro (non chiedetemi del divano). Una vergogna tutta siciliana. Perché ci sono momenti e momenti, e questo non lo è”.
“Oggi, salendo in aula, ho trovato poltroncine e divani con tanto di tavolinetti in marmo a corredo – racconta Sunseri a Live Sicilia -. L’acquisto mi risulta recentissimo, gli arredamenti sono stati montati oggi, io stesso ho visto gli imballaggi. Allora sono andato sul sito del marchio e ho fatto la configurazione, giusto per curiosità: si parte da una base di 4.612 euro per le poltrone, e come ho già scritto non ho avuto il coraggio di approfondire il capitolo divani”.
“Non voglio scadere nel populismo – aggiunge Sunseri – semplicemente si tratta del tempismo sbagliato. Questi arredi sono bellissimi, probabilmente anche eterni, ma il concetto è un altro: mi sembra assurdo che in questo periodo qualcuno all’Ars possa svegliarsi e pensare di arredare un corridoio per far sedere comodi i deputati. Peraltro coi soldi dei contribuenti”.
Solo una domanda all’onorevole Sunseri: che ne pensa dei banchi di scuola monoposto a rotelle acquistati dal Governo nazionale e messi di lato? Sono più ‘eleganti’ delle poltrone acquistate dall’Ars?
Mentre i geni del Governo nazionale li acquistavano per riaprire le scuole in coincidenza con l’arrivo della seconda ondata di Coronavirus la gente lottava o no contro i disastri del Covid?
Onorevole Sunseri, in politica, come nella vita, ci vuole coerenza: sennò si rischia di finire per entrare, dritti dritti, nel celebre Discorso della montagna:
“Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”.
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