Dopo le petizioni che ne chiedono la chiusura, arriva anche un libro che spiega perché il museo Lombroso offende la dignità dei meridionali. La cosa buffa è che sarà presentato anche a Torino dove qualcuno mugugna. Domanda: e la chiusura del museo della Storia Patria di Palermo, dove si celebrano gli assassini della gente del Sud, quando la chiederemo?
E dove poteva trovarsi un museo che umilia e sbeffeggia le vittime meridionali dell’Unità d’Italia? Ovviamente a Torino- dal Piemonte è partita l’occupazione militare e selvaggia del Sud Italia- ed è il famigerato Museo Lombroso. Contro questo emblema dell’inciviltà culturale e storica, da tempo si sono schierati molti meridionali. Non solo sui social, ma anche con petizioni online sul sito “Change.org” che hanno raccolto migliaia di firme per chiederne la chiusura.
La protesta è stata raccolta in un libro dal titolo “Cento Città contro il Museo Cesare Lombroso”, gli autori sono Domenico Iannantuoni, Rosanna Lodesani e Francesco Antonio Schiraldi (edito da Addictions-Magenes Editoriale -collana Voci dal Sud). Sottotitolo «La barbarie della falsa scienza inventa le due Italie». In pratica, si parla dell’iniziativa del «comitato tecnico-scientifico No Lombroso» che ha condotto ben più di cento amministrazioni comunali ad aderire alla proposta di ridare «dignità alle centinaia di resti umani, esposti insensatamente al pubblico, già razziati da Cesare Lombroso nella sua mistificante carriera di scienziato, poi trasferiti senza titolo alcuno al museo di Antropologia criminale di Torino».
La cosa divertente è che nei prossimi giorni il libro sarà presentato anche a Tornino, l’11 marzo a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte. La cosa disturba non poco i sepolcri imbiancati della cultura piemontese.
Con una nota, infatti. gli assessori Nicoletta Parigi e Maurizio Braccialarghe, e l’Università si dissociano dall’iniziativa del Comitato “No Lombroso”: “Il Museo Lombroso – si legge fra le righe – è un’istituzione che è riconosciuta per il suo ruolo storico e documentaristico in tutto il mondo”.
Si dovrebbero solo vergognare.
Noi ci auguriamo, ovviamente, che le istituzioni italiane raccolgano l’appello del comitato No Lombroso, a meno che non vogliano confermare che questa Italia Unita altro non è che un Italia razzista nei confronti dei popoli del Mezzogiorno.
Poi ci auguriamo anche che la stessa sorte spetti al Museo della Storia Patria di Palermo che noi abbiamo definito Museo dei Nazisti ante litteram, alias assassini dei meridionali.
Non si può assistere inermi a queste volgari rappresentazioni di falsità storiche che offendono la nostra dignità.
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