Pare quasi di essere tornati agli anni Settanta: c’è in molti Paesi un mini-boom degli UFO. Gli avvistamenti si sprecano nei periodi di grande tensione e in quegli anni si sapeva che la Guerra Fredda stava per finire, ma non come. I russi avrebbero rischiato il tutto per tutto? Si sarebbero rassegnati alla sconfitta? Ora il nemico è il Covid, e di nuovo un po’ vogliamo vedere arrivare gli extraterrestri. Forse speriamo che possano gestire il nostro Pianeta meglio di noi…
di Nota Dipolomatica
In una recente intervista apparsa su The Guardian, la prima astronauta britannica ad essere andata nello spazio, Helen Sharman, ha dichiarato:
“Gli alieni esistono, non c’è alcun dubbio. Con tanti miliardi di stelle là fuori nell’universo, devono esserci tante forme di vita… È possibile che siano qui, ora, e semplicemente non riusciamo a vederli”.
La parte iniziale del commento – l’esistenza di altre forme di vita nell’universo -appartiene al comune modo di pensare occidentale. Ricerche demografiche hanno più volte dimostrato che almeno il 70% della popolazione europea e nord americana è convinta che non siamo soli nel creato. Anche il secondo punto – il fatto che forse “gli alieni” si muovono tra noi senza che lo sappiamo – è un convincimento comune, seppure non maggioritario.
Qualche anno fa, un’indagine Reuters/Ipsos condotta su 23 mila adulti in 22
Paesi ha rivelato che nel mondo il 20% degli intervistati riteneva che degli alieni vivessero tra noi, travestiti da umani. Il 40% degli indiani e dei cinesi ne era convinto. I più dubbiosi sono stati i belgi, gli svedesi e gli olandesi, tutti e tre all’8%.
Una visione meno paranoica riguarda la semplice esistenza – da qualche parte – di alieni intelligenti potenzialmente in grado di comunicare con noi. Un sondaggio YouGov condotto nel 2005 ha registrato che ne erano convinti il 56% dei tedeschi, il 54% degli americani e il 52% dei britannici. In tutti e tre i Paesi erano gli uomini a crederci di più. Solo in Germania c’era una lieve maggioranza (51%) di donne
credenti. Influisce anche l’età. Nel Regno Unito per esempio “solo” il 45% dei rispondenti sopra i 60 anni ne era persuaso, paragonato al 59% nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni.
La cosa interessante è che, oltre alla piccola minoranza di individui convinti di essere stati personalmente sequestrati dagli alieni – soprattutto a scopi “riproduttivi” – non esistono per ora prove affidabili di tutto questo. Interpellato al riguardo dal New York Times, il Dr. Seth Shostak, il “Senior Astronomer” del SETI Institute americano – un grande progetto per la ricerca di forme di vita intelligente nell’universo – ha detto che al momento non ne esiste “essenzialmente nessuna”. La risposta di Shostak non scuoterà la fede delle molte persone convinte invece che le prove ci siano, ma vengano
sistematicamente nascoste dai governi.
Un’altra spiegazione offerta è la cosiddetta “ipotesi zoo”: l’idea che non vediamo gli alieni perché si sarebbero accordati di lasciarci stare mentre la nostra civiltà acquisisce la necessaria maturità per entrare a far parte della “comunità galattica”. Quando l’ipotesi è stata originariamente suggerita, negli anni Settanta, per molti il segno della maturità acquisita doveva essere il disarmo nucleare. Da qualche tempo invece è diventato il controllo del riscaldamento globale e la sconfitta della crisi ecologica.
Indipendentemente dall’opinione che si possa avere su questi temi, il semplice fatto è che sono comunque ritenuti pura ed evidente verità da un enorme numero di persone nel mondo. Con il crollo dei vecchi Dei, una popolazione assolutamente significativa ora spera nella redenzione e nella salvezza in arrivo dalle stelle.
Foto tratta da La Gazzetta del Mezzogiorno
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