La cosa incedibile non è che Garibaldi abbia dirottato i soldi delle banche del Sud Italia e della Sicilia in Piemonte, perché “l’eroe dei due mondi”, sin dal 1860, era d’accordo con casa Savoia. La cosa incredibile è che, ancora oggi, il Sud e la Sicilia gli dedichino vie, piazze, scuole, musei, teatri e monumenti vari! Questa si chiama alienazione culturale!
“Nel caos di quelle giornate, (1860 n.d.r.), tra cui l’assalto agli sportelli bancari dei risparmiatori che temevano di veder dissolversi i propri risparmi, il provvedimento del Dittatore appare più che mai opportuno ma, attenzione, il trucco c’è e si vede. Riconoscendo le obbligazioni del Banco delle Due Sicilie verso la propria clientela, il Decreto Dittatoriale di Giuseppe Garibaldi consentiva, di fatto, al nuovo Stato di poter mettere le mani sui depositi, nel senso che obbligava l’Istituto di Credito, quale banca pubblica, a finanziare con il denaro, depositato nel Sud Italia, tutte le opere pubbliche e tutti gli interventi statali in genere, quali industria ed agricoltura, garantendoli tramite l’emissione di titoli del nuovo Stato sul debito pubblico. In tal modo si finanziò il Piemonte e tutta l’industrializzazione del Nord”.
Erminio De Biase – L’Inghilterra contro il Regno delle Due Sicilie, Controcorrente Edizioni, pag. 131.
Tratto da Regno delle Due Sicilie.eu
Foto tratta da DoinItaly
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