Lo ha deciso la preside dopo la scoperta di tre studenti positivi al virus. Siamo sicuri che la decisione di aprire tutte le scuole di ogni ordine e grado sia stata la decisione giusta?
Coronavirus: la prima scuola di Palermo ha chiuso i battenti per 15 giorni. Si tratta del liceo scientifico ‘Galileo Galilei’. Per la precisione, è stata disposta la chiusura della sede centrale di via Danimarca. Le altre due sedi del liceo – i plessi di viale Strasburgo e di via Tranchina – non sono state chiuse perché non coinvolte nel rischio contagio.
Riassumendo, gli studenti della sede centrale di via Danimarca del liceo scientifico ‘Galilei’ andranno avanti, per quindici giorni, con la didattica a distanza; gli studenti delle altre due sedi – ovvero i plessi di viale Strasburgo e di via Tranchina – svolgeranno regolarmente le attività didattiche in aula.
Sembra che alla base ci siano i casi di tre studenti positivi al virus. Così la dirigente Chiara Di Prima ha deciso di mettere studenti, docenti e personale in sicurezza.
L’Ufficio di Presidenza e gli uffici di segreteria rimarranno regolarmente aperti, anche perché le altre due sedi del liceo, come già ricordato, sono aperte. Lavoreranno anche il personale ATA e gli addetti alle biblioteche.
Non mancano le precisazioni, non senza qualche punta polemica, tra liceo e Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Palermo.
Su Blog Sicilia leggiamo una precisazione dei vertici dell’ASP di palermo:
“In riferimento all’Adozione di misure urgenti di tutela sanitaria – Emergenza COVID-19 adottate dal Liceo Scientifico Galileo Galilei di Palermo, si precisa che il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp ha avuto, già, continue interlocuzioni con l’Istituto Galilei nell’insorgenza di precedenti casi. Le interlocuzioni sono state costanti anche con il medico competente del Liceo, pure nella giornata di ieri, sabato 10 ottobre, allorquando è stata resa nota un’altra positività. L’Istituto è stato edotto sulle procedure da applicare e sui protocolli da rispettare. Con il medico competente, nella giornata di ieri, sabato, erano state, inoltre, condivise le misure da adottare nell’immediatezza. Il protocollo prevede isolamento e tamponi a fine quarantena. Ciononostante, l’Asp ha in animo di adottare misure straordinarie, sottoponendo a tampone rapido nel più breve tempo possibile, studenti e professori di tutte quelle scuole che hanno registrato casi positivi”.
Tre considerazioni.
Prima considerazione. In questa storia emerge quello che i presidi lamentano da quando il Governo nazionale ha deciso di riaprire le scuole: e cioè la mancanza chiarezza sulle responsabilità che, di fatto sono state ‘scaricate’ sui presidi. E questo la dice lunga sull’attuale Governo nazionale.
Seconda considerazione. Ma la politica – e in particolare il Governo nazionale e i rappresentati delle Regioni hanno contezza di quanto sta avvenendo nelle scuole, al di là dei dati numerici sul numero di contagi? A noi è capitato di vedere – a Palermo – quello che succede durante l’orario di entrate nelle scuole elementari e durante la ricreazione in due licei: il Governo nazionale e le Regioni hanno tenuto in considerazione l’inevitabile ‘socialità’ che si genera nelle scuole?
Terza considerazione: non sarebbe stato più logico organizzare la didattica a distanza per studenti dei licei e delle scuole superiori, provando – con i maggiori spazi disponibili – a tenere aperte le scuole elementari e le scuole medie?
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