Il ‘caso’ Virgin Active Italia a Palermo: funzionari del Comune colpevoli e politica innocente?/ MATTINALE 463

9 ottobre 2020

La verità è che la Magistratura ha assestato un altro duro colpo al malaffare di Palermo, proprio mentre si sta cercando in tutti i modi di tirare fuori dall’inchiesta sulla Commissione Urbanistica del Comune gli ‘amici’ della ‘presunta’ sinistra cittadina coinvolti in questa storia. Le vicissitudini di chi ha investito in una città martoriata dall’affarismo 

Oggi vogliamo dedicare il nostro MATTINALE a una vicenda che sta andando in scena nella solita Palermo amministrata da Leoluca Orlando e dalla ‘presunta’ quanto fallimentare sinistra. Argomento: il sequestro della palestra Virgin Active nel capoluogo siciliano.

E’ la storia – tutta siciliana – di un gruppo imprenditoriale che viene a investire il proprio denaro a Palermo, avvia una palestra e centro fitness che riscuotono subito grande successo tra i cittadini ma… ma viene fuori l’inghippo, scatta il sequestro, tutto si blocca e chi ha investito il proprio denaro a Palermo – che in questa storia non c’entra proprio nulla, visto che ha solo preso il affitto il locale ‘chiavi in mano’ – inevitabilmente potrebbe anche chiedersi: abbiamo fatto bene a venire a Palermo?

Riassumiamo la storia leggendo l’articolo di Blog Sicilia:

“La Polizia municipale, attraverso le unità specialistiche di Polizia Edilizia e di Polizia giudiziaria presso la Procura, ha dato esecuzione al decreto disposto dal Gip, sequestrando un immobile a Palermo, dove ha sede il centro fitness Virgin. A seguito di una lunga e complessa attività d’indagine è emerso che per l’edificio preesistente era stata presentata presso gli uffici comunali una Dia per lavori di ristrutturazione. In realtà, l’intervento edilizio ha comportato una ristrutturazione con aumento della superficie utile dell’edificio e diversa sagoma esterna che necessitava di permesso di costruire, omettendo così di corrispondere gli oneri di urbanizzazione per circa 60 mila euro e ottenendone un ingiusto vantaggio, con la partecipazione di funzionari della pubblica amministrazione che avrebbero ritenuto legittima la Dia presentata, avendone concordato gli oneri da corrispondere in misura inferiore a quella legittima”.

“Da ulteriori indagini disposte dalla Procura – prosegue l’articolo – è emersa anche l’esistenza di criticità su calcoli strutturali tali da compromettere la staticità dell’edificio. In sostanza la struttura preesistente non sarebbe adeguata secondo gli standard antisismici a sopportare il carico del nuovo organismo edilizio, con conseguente rischio per la pubblica incolumità. Nella stessa operazione sono stati sequestrati anche i conti bancari della società proprietaria dell’immobile per la cifra equivalente a circa 60 mila euro, frutto, secondo le accuse, dell’ingiusto profitto ottenuto dalla omessa corresponsione degli oneri concessori”.

Blog Sicilia riporta anche una dichiarazione del sindaco Leoluca Orlando e del vicesindaco Fabio Giambrone:

“Esprimiamo il nostro apprezzamento alla Polizia municipale per le attività di indagine svolte sotto il coordinamento della Procura della Repubblica per l’operazione volta al contrasto di illeciti amministrativi e abusi edilizi. Questi ultimi avrebbero messo a rischio la sicurezza di coloro che frequentano la struttura. Ancora una volta il lavoro di attenzione contro chi crede di vivere in zone franche della città ha prodotto dei risultati eccellenti. L’amministrazione comunale intende costituirsi parte civile nel procedimento”.

Vorremmo dire ai signori Orlando e Giambrone che le pratiche amministrative di questo papocchio non sono state istruite dal Comune di ‘Carrapipi’, ma dal Comune di Palermo, del quale voi siete, rispettivamente, il sindaco e il vice sindaco! In questa storia – che rende Palermo una città inaffidabile – c’è il ruolo attivo “di funzionari della pubblica amministrazione che avrebbero ritenuto legittima la Dia presentata, avendone concordato gli oneri da corrispondere in misura inferiore a quella legittima”.

Questa vicenda, egregi sindaco e vice sindaco, si inserisce nelle ‘avventure appaltizie’ della Commissione Urbanistica del Comune di Palermo sulla quale indaga la Magistratura: la stessa Magistratura che ha scoperto questo nuovo inghippo che dà la misura della ‘qualità’ dell’attuale amministrazione comunale.

Sindaco e vicesindaco: chi è che si deve occupare di quello che combinano i “funzionari della pubblica amministrazione che avrebbero ritenuto legittima la Dia presentata, avendone concordato gli oneri da corrispondere in misura inferiore a quella legittima”?

Quindi questi funzionari del Comune fanno tutto da soli, aggirando la politica che rimane estranea a questi fatti? Quindi con la costituzione di parte civile del Comune è tutto a posto?

Ma quand’è che ve ne andate a casa, con riferimento a lei, signor sindaco eterno, con riferimento a lei signor vicesindaco, con riferimento al PD, con riferimento ai renziani, con riferimento ai ‘compagni’ di Rifondazione comunista, con riferimento agi immarcescibili personaggi legato all’eterno Totò Cardinale da Mussomeli? Quand’è che ci libererete dalla vostra ipocrisia?

La verità è che la Magistratura ha assestato un altro duro colpo al malaffare di Palermo, proprio mentre si sta cercando in tutti i modi di tirare fuori dall’inchiesta sulla Commissione Urbanistica del Comune gli ‘amici’ della ‘presunta’ sinistra cittadina coinvolti in questa storia.

E più si scaverà, più si andrà a fondo, più verranno fuori chissà quali altri ‘altarini’!

In questa vicenda, al di là della ‘costituzione di parte civile’ del Comune, chi ne esce male è proprio il Comune: sia per la vicenda in sé, sia per la brutta figura con chi viene a investire i propri capitali in una città martoriata dall’affarismo senza ritegno e senza confini.

A noi, da siciliani, dispiace per il gruppo imprenditoriale finito, suo malgrado, in questa storia. Sempre su Blog Sicilia leggiamo:

“In relazione al sequestro dell’edificio sito in Via Gioacchino Ventura 11 a Palermo, Virgin Active Italia comunica che ha un contratto di locazione ‘chiavi in mano’ con la proprietà dell’immobile e quindi si dichiara totalmente estranea ai fatti. Aggiunge inoltre che provvederà a tutelare la sua immagine – lesa da questa vicenda – nelle sedi opportune. A tutela dei suoi soci Virgin Active sospende momentaneamente gli abbonamenti”.

 

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