“Una sentenza importante”, dice l’avvocato Nadia Spallitta, che difende otto lavoratori. Una storia tormentata, quella dei lavoratori dell’Opera Pia ‘Cardinale Ruffini’ di Palermo, della quale si è occupata anche la trasmissione televisiva ‘Le Iene’
Il Tribunale del Lavoro di Palermo con una sentenza che non è esagerato definire storica ha reintegrato i lavoratori dell’Opera Pia ‘Cardinale Ruffini’ di Palermo. Si tratta dei lavoratori licenziati che hanno impugnato il licenziamento.
“Sono molto contenta per i lavoratori che hanno sempre creduto nella Giustizia che il giudice del Lavoro di Palermo ha affermato”, ci dice l’avvocato Nadia Spallitta, che difende otto dipendenti dell’Opera Pia gestita, com’è noto, dalla Curia Arcivescovile di Palermo.
Il nostro blog ha seguito questa vicenda, prendendo sin dall’inizio le difese dei lavoratori. Anche contro una Regione siciliana che, a un certo punto, ha abbandonato le Opere Pie o IPAB, se è vero che il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, dai microfoni de Le Iene, ha detto che le IPAB non fanno capo alla Regione, ma sono enti privati.
Peccato che la Regione siciliana, da quando esiste, non solo si è occupata direttamente delle IPAB o Opere Pie, non solo le ha finanziate, ma ha anche nominato i vertici di questi organismi.
Tornando all’Opera Pia ‘Cardinale Ruffini’, va detto, come ci dice sempre l’avvocato Nadia Spallitta, che il Tribunale del Lavoro di Palermo, oltre ad aver reintegrato sul proprio posto di lavoro i dipendenti che hanno impugnato il licenziamento, ha anche disposto il pagamento, sempre ai lavoratori licenziati, di 12 mensilità, che si vanno a sommare alle 18 mensilità che l’Opera Pia deve ancora pagare (anche il pagamento delle 18 mensilità è previsto da un pronunciamento del Tribunale).
Per la cronaca, come ci conferma sempre l’avvocato Nadia Spallitta, i lavoratori, nonostante abbiamo fatto ricorso al pignoramento, non hanno ricevuto alcun pagamento. E non hanno percepito nemmeno la la Naspi (indennità mensile di disoccupazione).
Ora la sentenza da un po’ di luce alle loro vite: si spera che, oltre alla luce, arrivino anche i pagamenti.
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