Coronavirus: e l’assessore Razza disse: ora basta! Siciliani a casa e migranti per le strade?

7 agosto 2020

Dice il Governo regionale siciliano che il numero dei contagi cresce. Dicono a Roma che la Sicilia ha il peggiore Rt d’Italia. E di chi è la colpa? Dei ragazzi che prendono l’aperitivo? E i turisti e i migranti dove li mettiamo?  

Coronavirus in Sicilia: volete vedere che questi, se la situazione peggiorerà, ci chiuderanno di nuovo tutti a casa? Già sulla propria pagina Facebook l’assessore regionale alla Salute-Sanità, Ruggero Razza, mette le mani avanti:

“Basta fare finta di nulla. Saremo costretti altrimenti a misure di contenimento. Occorre rispettare regole basilari. Altrimenti saranno resi vani gli sforzi di questi mesi”.

Così, tanto per chiedere: assessore, chi è che avrebbe fatto finta di nulla? Voi che insieme con i geni del Governo Conte bis a Roma avete riaperto al turismo, consentendo il via vai degli italiani da una Regione all’altra, o i cittadini siciliani, già penalizzati da una chiusura delle attività che – come dimostra la lettura dei verbali del Comitato Tecnico Scientifico – non aveva alcuna ragion d’essere in Sicilia e nel Sud?

Chi è che avrebbe fatto finta di nulla, assessore Razza, il Governo nazionale che ha riempito la Sicilia di migranti, o i cittadini siciliani costretti a subire anche questo, comprese le fughe degli stessi migranti da Hotspot e Centri di accoglienza?

Ora che i contagi in Sicilia crescono, ora che la nostra Isola registra l’Rt peggiore d’Italia la responsabilità è dei ragazzi che si prendono l’aperitivo?

Noi non siamo negazionisti: a nostro modesto avviso il virus c’è, eccome se c’è! Però vorremmo capire: ‘sto virus che danni fa? Sappiamo che la terapia sbagliata è in soffitta, che c’è sempre l’idrossiclorochina alla faccia di chi la denigra, sappiamo che sul vaccino è in corso una colossale speculazione mondiale.

Ma non sappiamo se ‘sto Coronavirus, o COVID-19, in Sicilia, che effetti ha.

In ogni caso, l’idea di finire di nuovi tutti chiusi in casa mentre in Libia e in Tunisia c’è chi guadagna una barca di soldi ‘sdivacando’ i migrati in Sicilia non ci piace proprio.

Noi in casa mentre il Governo nazionale porta i migranti a Vizzini che – come avvenuto in queste settimane – cominciano a scappare di qua e di là?

Non funziona così, assessore. Abbiamo capito che non siete in grado di applicare l’articolo 31 dello Statuto. Ma una soluzione alternativa ai Siciliani chiusi in casa mentre i migranti scorrazzano di qua e di là la dovete trovare. Anche per questo vi trovate dove vi trovate.

Ciò posto, ribadiamo quanto scriviamo da tempo: quando c’è una pandemia la prima cosa da fare è impedire la libera circolazione delle persone.

Gli operatori turistici? Interviene lo Stato sovvenzionandoli, perché fare arrivare i turisti è un rischio. In Italia hanno riaperto tutto – peraltro con limitazioni che penalizzano le imprese – perché non ci sono soldi, visto che l’Italia è rimasta ‘impiccata’ all’Unione europea dell’euro.

Ma se c’è la pandemia il turismo – anche se a ranghi ridotti – fa aumentare la circolazione del virus.

Lo stesso discorso vale per i migranti. Piaccia o no, i migranti sono un fattore di rischio. Negarlo nel nome del ‘buonismo’ non serve.

 

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