E lo fa con una denuncia contro Confimpresa Palermo Euromed. Sullo sfondo c’è una ‘guerra’ per accaparrarsi il controllo della Camera di Commercio di Palermo. In questa corsa per le poltrone che sa tanto di vecchia politica-politicante, Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo e già vice di Roberto Helg, se la deve vedere con Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Palermo, che in questo momento è in vantaggio
E’ polemica sulle manovre in corso per il rinnovo dei vertici della Camera di Commercio di Palermo-Enna. A dare fuoco alle polveri è Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, già vice presidente della stessa organizzazione quando a presiederla era Roberto Helg, arrestato con una ‘mazzetta’ in tasca.
Patrizia Di Dio parla di “gravi anomalie nelle procedure di costituzione” della nuova Camera di Commercio di Palermo-Enna, oggi commissariata. E annuncia di aver già presentato una denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Palermo. La presidente di Confcommercio del capoluogo dell’Isola ha anche richiesto al commissario ad acta della Camera di Commercio di Palermo-Enna “controlli puntuali, impresa per impresa, sugli elenchi, che sarebbero sospetti e dubbi, costruiti artatamente per conquistare il maggior numero possibile di seggi nel parlamentino camerale che riunisce imprese, sindacati, associazioni di consumatori e rappresentanti delle varie realtà produttive”.
I dettagli della denuncia sono stati esposti, ieri mattina, durante un incontro con i giornalisti, dalla stessa Patrizia Di Dio e dai componenti di giunta di Confcommercio Palermo, alla presenza di Salvo Bivona, presidente di Cidec Palermo (Confederazione italiana esercenti e commercianti) e dall’avvocato Alessandro Dagnino, che assieme, all’avvocato Fabio Lanfranca sta seguendo gli aspetti legali della vicenda.
I numeri “esplosivi”, a giudizio di Patrizia Di Dio, sarebbero quelli di Confimpresa Palermo Euromed che ha avuto assegnati 6 seggi su 33 nel Consiglio della Camera di Commercio, mentre 11 sono quelli attribuiti a Confcommercio Palermo federata con altre associazioni.
“Numeri – si legge sempre nel comunicato – che hanno destato non pochi sospetti e che hanno spinto i vertici di Confcommercio Palermo a chiedere l’accesso agli atti e, dopo aver passato al setaccio gli elenchi, è emerso che, tra le aziende iscritte a Confimpresa Palermo Euromed, c’è anche la stessa Patrizia Di Dio, che risulta associata, così come la vice presidente, Margherita Tomasello, ed anche altri dirigenti e soci di Confcommercio Palermo”.
“Soltanto lunedì scorso – dice Patrizia Di Dio – abbiamo avuto gli atti e guardando con attenzione, come stiamo ancora facendo, gli elenchi degli associati di Confimpresa Euromed, abbiamo avuto il sospetto che ci fosse una operazione criminale. Troppe anomalie, sospetti che oggi diventano più che concreti. Noi non abbiamo mai sentito parlare di Confimpresa Euromed, non li abbiamo mai visti sul territorio o seduti nei tavoli di concertazione, non conosciamo nessuna impresa a loro associata”.
Secondo i dati riferiti dalla presidente Patrizia Di Dio, proprio per dare un’idea delle proporzioni, Confimpresa Palermo Euromed avrebbe dichiarato 2.961 iscritti nel settore industria contro i 106 dichiarati da Confcommercio Palermo; 3.634 nel settore commercio rispetto a 2.494 di Confcommercio Palermo; 4.553 nel turismo contro i 471 di Confcommercio Palermo; 1.899 nei servizi alle imprese rispetto ai 401 di Confcommercio Palermo ed anche 1.582 nel settore agricoltura.
“A supportare la nostra denuncia – ha proseguito Di Dio – ci sono le dichiarazioni dei primi nostri associati interpellati finora che si sono ritrovati iscritti in Confimpresa Palermo Euromed”.
Quindi come ha spiegato l’avvocato Alessandro Dagnino, potrebbe emergere “l’ipotesi di falso in atto pubblico in quanto sono state date dichiarazioni false sotto la forma dell’autocertificazione”.
“Noi ci siamo mossi a tutela di tutti – aggiunge Patrizia Di Dio – e quello che viene fuori è che qua di trasparente non c’è niente, sembra più chiaro che le logiche invece siano altre. Come associazione abbiamo svolto un ruolo di controllo che avrebbe dovuto essere più di altri che nostro; emerge un sistema su cui noi abbiamo messo le mani con l’obiettivo di fare chiarezza. Servono controlli reali e la Regione se ne deve occupare. Vogliamo una Camera di Commercio rinnovata davvero, che possa cambiare ed essere al servizio delle imprese e non un centro di esercizio del potere, un luogo di spartizione delle poltrone”.
Confcommercio ha chiesto al commissario ad acta della Camera “di eseguire controlli puntuali” e al contempo di escludere Confimpresa Euromed sulla base della querela.
“Dal punto di vista amministrativo – ha spiegato l’avvocato Alessandro Dagnino – è stata fatta un’istanza all’assessore regionale alle Attività produttive, Mariella Lo Bello, per chiedere la sospensione della nomina dei componenti dopo l’assegnazione dei seggi che i rappresentanti camerali hanno designato. Alla luce dei fatti si chiede di non procedere alle nomine”.
Per la cronaca, la Camera di Commercio di Palermo risulta accorpata a quella di Enna sulla base di indicazioni ‘riformiste’ del governo Renzi: riforme che non sono altro che tentativi di risparmiare (sempre per la cronaca, agli altri accorpamenti riguardano le Camere di Commercio di Agrigento-Caltanissetta-Trapani, l’accorpamento Catania-Ragusa-Siracusa, mentre Messina è rimasta ‘sola soletta’.
Per quello che si capisce, siamo davanti a una ‘guerra’ per il controllo della Camera di Commercio di Palermo. Nulla di nuovo, ma solo una lotta per le poltrone. Da una parte c’è Patrizia Di Dio, sostenuta da Confcommercio e Cidec; dall’altra parte c’è il presidente di Confindustria Palermo, Alessandro Albanese, che in questo momento è più forte, potendo contare, oltre che sull’appoggio dell’organizzazione imprenditoriale della quale fa parte, anche sulla Confesercenti e sulla CNA.
Non siamo riusciti a rintracciare i responsabili di Confimpresa Euromed Palermo.
Con molta probabilità, Patrizia Di Dio sta provando a sparigliare le carte con una denuncia molto forte. Un tentativo per indebolire la candidatura di Alessandro Albanese. Per quest’ultimo, la ‘conquista’ della poltrona di presidente della Camera di Commercio di Palermo è importante. Questo perché Confindustria sta per sbaraccare le associazioni provinciali (e quindi Albanese perderà il posto di numero uno di Confindustria Palermo, destinata a scomparire).
Di Confindustria resterà solo la sede regionale. Dove sembra ci sia già l’opzione di Ragusa (l’attuale presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, sembra ormai in uscita).
P.S.
In ogni caso, in questa corsa per il controllo della Camera di Commercio di Palermo – come abbiamo scritto in questo articolo – non c’è nulla di nuovo sotto il sole: né nei metodi, né – tanto meno – nei personaggi. Insomma il ‘Nuovo’ che che avanza…
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