Ormai quello dei migranti è un flusso inarrestabile. Che dalla Sicilia è passato in Calabria. Dove le proteste in strada dei cittadini e il secco ultimatum del presidente della Regione, Jole Santelli, hanno convinto il Governo nazionale a correre ai ripari. A rischio non è solo la sicurezza dei cittadini, visto l’arrivo di migranti positivi al virus, ma quel poco di stagione turistica che è stata messa in piedi. Le contraddizioni del Governo Conte bis, che blocca gli arrivi dai Paesi a rischio Coronavirus ma fa sbarcare i migranti positivi al virus. Il silenzio della Ue
Dei migranti in arrivo a Lampedusa, in Sicilia e in Calabria ormai si è perso il conto. La novità è rappresentata dalla Calabria, dove dopo l’arrivo di migranti positivi allo Coronavirus sono già iniziate le proteste dei cittadini, con la presidente della Regione, Jole Santelli, che è stata chiarissima: o il Governo nazionale si attiva e trova subito una nave dove alloggiare i migranti positivi al virus, o nel nome dell’emergenza sanitaria chiuderà i porti.
Da quello che leggiamo qua e là, dalle parti del Governo nazionale hanno capito che in Calabria – Regione dove è in pieno svolgimento la stagione turistica – non hanno alcuna intenzione di fare scappare i turisti. Morale: la presidente della Regione Calabria non scherza e i porti li chiuderà davvero non tra un mese, ma nelle prossime ore se non interverranno novità.
Da qui l’impegno del Governo nazionale Conte bis a trovare subito una nave per ospitare i migranti infetti. Anche perché, al primo sbarco di migranti positivi al virus, la gente in Calabria è scesa per strada. E’ successo ad Amantea (nella foto sopra, tratta da Telemia, un’immagine della protesta dei cittadini) cittadina di 15 mila abitanti. Ciò significa che la società calabrese è pronta a reagire.
GOVERNO MUSUMECI TROPPO DEBOLE – Non altrettanto si può dire della Sicilia, dove l’impressione che si ricava è che ad amministrare la Regione ci sia un Governo che, a parte le parole di rito, non sembra in grado di reagire. Come abbiamo scritto ieri, da quando il grande affare dei migranti è ripartito, i primi a non sapere cosa sta succedendo in Sicilia sono proprio i siciliani: e questo anche a causa di un Governo regionale debole.
Ogni tanto scopriamo che in questo o quel paese della nostra Isola, zitto tu e zitto io, c’è un centro per accoglienza migranti da dove gli stessi migranti scappano: alcuni, addirittura, scappano durante la quarantena! Qualche protesta è stata registrata a Siculiana, in provincia di Agrigento, ma non come in Calabria.
Qualche protesta nelle scorse settimane è andata in scena anche a Pozzallo, dopo l’arrivo di un migrante positivo al virus. Ma, a quanto pare, altri migranti sono in arrivo a Pozzallo.
Non possiamo non notare la differenza tra il Governo della Calabria e il Governo della Sicilia. Dopo i primi arrivi la Governatrice calabrese Santelli sta ottenendo quello che chiede, pena la chiusura dei porti; in Sicilia il presidente Musumeci, il sindaco di Lampedusa e il sindaco di Porto Empedocle hanno ottenuto solo una nave – la Moby Zazà, ancorata a Porto Empedocle – che si è riempita subito di migranti.
Dopo di che, ormai da giorni, i cittadini di Lampedusa e di Porto Empedocle, di fatto, si stanno caricando l’onere di sbarchi senza fine. E siccome tra chi sbarca ci sono anche migranti positivi al Coronavirus, la situazione è diventata rischiosa.
La Calabria, che è una Regione a Statuto ordinario, si sta dimostrando molto più combattiva di una Sicilia, Regione a Statuto speciale, gestita da un Governo di chiacchieroni che protestano con interviste sui giornali. Il risultato è che noi siciliani non sappiano nemmeno quanti migranti sono ospitati attualmente in Sicilia.
EMERGENZA FINO A NOVEMBRE? – Come finirà? Come scriviamo già da qualche settimana, non siamo arrivati ancora a metà Luglio e già lo scenario è di emergenza. I migranti arrivano a ritmo continuo. E tra di loro arrivano – questo ormai è un fatto assodato – i migranti positivi al virus.
Tutti gli sforzi che i siciliani e i calabresi hanno fatto nei mesi passati per non far diffondere il Coronavirus rischiano di essere vanificati dalla temeraria accoglienza di migranti positivi al virus, la cui gestione, peraltro, viene caricata sulle strutture sanitarie della due Regioni.
Pensare di andare avanti così per altri quattro mesi è una follia. Anche la storia delle navi ancorate in Calabria e in Sicilia – e anche eventualmente davanti il porto di Lampedusa – non è una soluzione. Con il ritmo di questi sbarchi, le navi si riempirebbero nel giro di pochi giorni, e non è pensabile di far arrivare un’altra nave e poi ancora un’altra nave e poi ancora un’altra nave…
SPUTNIK ITALIA HA PREVISTO TUTTO – Va detto che si sta verificando quello che il giornale Sputnik Italia ha previsto tre mesi fa: il ritorno in grande stile, in Libia, dei trafficanti di uomini.
“In Libia i clan dei trafficanti di uomini schierati con Tripoli – scriveva Sputnik Italia lo scorso Aprile – strappano al generale Haftar la città costiera di Sabratha e si preparano a riprendere l’attività. E la sanatoria per i migranti irregolari proposta dai ministri Bellanova e Lamorgese rischia di agevolarli moltiplicando il numero dei disperati pronti a tutto pur di raggiungere l’Italia”.
I “trafficanti di uomini” che operano in Libia non sono anime belle, ma gente che, con il traffico di migranti, guadagna un sacco di soldi sulla pelle di chi vuole raggiungere l’Europa. I barchini che raggiungono Lampedusa e la Sicilia sono il frutto di un’organizzazione che opera su larga scala. Anche perché è quasi impossibile, per un barchino, arrivare a Lampedusa o in Sicilia.
E’ chiaro che, dietro, c’è un sistema molto organizzato che consente a queste imbarcazioni di fortuna di raggiungere Lampedusa e la Sicilia. Ai barchini si aggiungono le navi targate ONG che ‘salvano’ i migranti e li portano nei “porti sicuri”, che da quando sono ripresi gli sbarchi sono stati solo i porti siciliani.
Tutti sanno tutto, in questa storia, ma siccome dietro ci sono interessi economici enormi si preferisce far credere che tutto sia frutto del caso, che si tratta solo di solidarietà umana e bla bla bla.
La realtà – lo ribadiamo – è che dietro c’è un sistema che ha operato negli anni passati e che è tornato operativo. Al centro di questo commercio umano c’è il denaro, la solidarietà umana è un alibi e, insieme, una strumentalizzazione.
Il problema, rispetto al passato, è che nel Continente Africano il Coronavirus si va diffondendo, anche se a ritmi molto più lenti rispetto ad altre parti del mondo. E con i migranti il virus arriva dalle nostre parti, per ora in Sicilia e in Calabria.
LE CONTRADDIZIONI DEL GOVERNO CONTE BIS – In tutto questo non possiamo non registrare l’atteggiamento ora tragicomico, ora amaro del Governo Conte bis, che blocca gli arrivi da tredici Paesi del mondo considerati a rischio Coronavirus, ma fa entrare in Italia – per ora solo in Sicilia e in Calabria (e qualcuno anche in Sardegna) – migranti positivi al virus!
Lo stesso Governo Conte – visto che in Italia il Coronavirus o COVID-19 torna a diffondersi – annuncia strette per le discoteche e per le spiagge: messaggio che – visto dalla Sicilia e dalla Calabria – suona un po’ tra il beffardo e il paradossale: i migranti infetti possono arrivare e i siciliani e i calabresi (e supponiamo anche i turisti presenti in Sicilia e in Calabria) dovrebbero limitarsi nel recarsi in spiaggia e in discoteca?
Nella migliore delle ipotesi, quello di Conte e compagni è un Governo con le idee molto confuse…
L’abbiamo scritto e lo ribadiamo: non si può continuare ad andare avanti così fino a Novembre. Ci ‘dispiace’ per gli affari dei trafficanti della Libia, ma il traffico di migranti va bloccato e non incentivato con le navi ancorate qua e là.
Anche perché non si capisce che tipo di futuro viene riservato ai migranti giunti in Italia. Potranno lasciare l’Italia o le frontiere francesi, austriache e, in generale, europee sono chiuse? Com’è che di questo tema non parla nessuno?
Scrive il filosofo e commentatore marxista, Diego Fusaro:
FUSARO: “NON E’ ACCOGLIENZA. E’ DEPORTAZIONE CAPITALISTICA” – “Potranno chiudere i contatti con la Cina. Bloccare i turisti americani. Fare le sanzioni alla Russia. Subire la chiusura della frontiera da parte dell’Austria. Chiudervi le porte di casa in lockdown per tre mesi. Bloccare i confini delle regioni per quattro mesi. Ma – sia chiaro – non potranno mai non dico chiudere i porti, ma regolamentare il flusso di immigrazione di massa gestito dal padronato cosmopolitico per avere manodopera a basso costo e per terzomondizzare l’Europa. È un punto nodale del tableau de bord del padronato cosmopolitico. La chiamano accoglienza: è deportazione capitalistica. La celebrano come integrazione: è il nuovo volto del colonialismo. Il nemico non è il disperato, ma chi crea la disperazione. Il nemico non è il migrante, ma chi usa il migrante per generalizzare la sua condizione imponendola a tutti”.
Ovviamente – ma questo non c’è nemmeno bisogno di ricordarlo – continua il silenzio dell’Unione europea. Riflettano i cittadini calabresi e siciliani: questo è un motivo in più per uscire subito da questa fallimentare Unione europea.
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