Minori stranieri ricoverati: la polemica dei grillini con Crocetta e con i Comuni, la replica di ANCI Sicilia

11 febbraio 2016

Il tema è spinoso: riguarda i ricoveri dei minori stranieri. I parlamentari del Movimento 5 Stelle contestano un decreto firmato lo scorso Gennaio dal presidente della Regione che creerebbe una disparità di trattamento tra minori stranieri e minori italiani. Il vice presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta, ricorda che i Comuni stanno rispettando la legge. E che la confusione è stata creata da Crocetta, che ha firmato il decreto con sei mesi di ritardo

E’ polemica sulla gestione dei minori stranieri dopo la firma di un decreto, da parte del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha e esonerato i Comuni siciliani dal pagamento di una parte della retta. La questione non è nuova. Chi scrive segue questa vicenda dal 2014. La novità, oggi, è rappresentata da un comunicato diffuso dal Movimento 5 Stelle. Leggiamolo insieme.

“Scende da 75 a 45 euro la somma prevista per ogni minore straniero non accompagnato (Msna) ospitato dalle comunità alloggio siciliane. Lo stabilisce un decreto del presidente della Regione dell’ 8 gennaio scorso, che esonera i Comuni dalla compartecipazione all’ospitalità di questi soggetti. Prima, per ciascun minore straniero ospitato nelle comunità siciliane, era infatti prevista una retta versata in parte dallo Stato (45 euro) e in parte dai Comuni (30 euro), i quali, stretti nella morsa della crisi, non riuscivano più a pagare da tempo.

Il decreto ha tolto le castagne dal fuoco ai Comuni, tagliando le quote di loro pertinenza, ma anche gli standard di accoglienza, in modo da consentire alle strutture ricettive di rientrare nelle spese. Cosa che,secondo il M5S – che ha presentato per la vicenda due interrogazioni alla Camera e all’Ars – rischia di mandare in tilt il sistema.

“Il decreto – afferma la deputata a Montecitorio Loredana Lupo – esplicita che le strutture ricettive devono assicurare il servizio h 24 per 365 giorni all’anno. Secondo quanto indicato nel decreto, conti alla mano, i turni possono essere coperti per 118 ore settimanali (su 168) dai tre educatori e dal mediatore culturale. Nella migliore delle ipotesi si potrebbe arrivare a 148 ore, utilizzando il coordinatore e l’ausiliare addetto alle pulizie. Restano in ogni caso fuori 20 ore settimanali, che non si capisce da chi possano essere coperte per assicurare il servizio”.

L’atto parlamentare presentato a Montecitorio dai deputati Loredana Lupo e Riccardo Nuti, indirizzato al ministro del Lavoro e delle politiche sociali e al ministro dell’Interno, punta a  far ritoccare verso l’alto la retta, a capire se i ministri siano a conoscenza del decreto di Crocetta e quali siano i fondi nazionali ed europei a disposizione del minori non accompagnati presenti nel nostro Paese. L’interrogazione mira pure a “verificare che siano garantiti i più alti livelli di cura e protezione ai minori non accompagnati in tutto il territorio nazionale” e a favorire incontri tra i livelli istituzionali interessati al fine di poter fronteggiare eventuali emergenze nei tempi adeguati.

L’interrogazione presentata all’Ars e indirizzata a Crocetta e all’assessore regionale alle politiche sociali (prime firmatarie Claudia La Rocca e Angela Foti) sollecita opportuni provvedimenti per scongiurare inaccettabili vuoti del sistema di accoglienza e ad adottare misure correttive che, in conformità alle convenzioni internazionali in materia, tutelino e garantiscano pari diritti ai minori indipendentemente dalla loro nazionalità”.

Non ci possono essere – afferma Claudia La Rocca – disparità di trattamento tra minori stranieri e non ospitati nelle comunità, come stabilito dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.

La Rocca e Foti, con diversi atti parlamentari, si erano già occupate della questione minori non accompagnati, per cercare di dare risposte alle comunità isolane ormai al collasso e che in alcuni casi non erano più in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti.

Le due deputate hanno anche avviato sul tema lavori congiunti con l’europarlamentare Cinquestelle Ignazio Corrao, che ha presentato una interrogazione alla Commissione Europea.

“I grillini arrivano un po’ in ritardo – replica Paolo Amenta, vice presidente dell’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) con delega alle questioni finanziarie -. Noi ci occupiamo di tale delicata questione dal 2013. E’ grazie all’impegno dei sindaci siciliani se, oggi, ai minori stranieri che sono ospitati in Sicilia viene assicurata l’assistenza con il sistema SPRAR (Sistema di Protezione dei Richiedenti Asilo e Rifugiati ndr). Sistema SPRAR che ha ampliato gli standard, portando il numero dei minori ricoverati da dieci a quindici. Ricordo che questi minori sono ospitati nelle strutture della Regione su segnalazione delle Prefetture e delle Questure”.

“I grillini fanno un po’ di confusione – prosegue Amenta -. Confusione che è stata in parte provocata dal ritardo con il quale il presidente Crocetta ha firmato il decreto citato nel comunicato dai parlamentari del Movimento 5 Stelle. Il presidente della Regione avrebbe dovuto firmare il decreto sei mesi fa. I Comuni sono tenuti al rispetto della legge. Ricordo che i Comuni, secondo quanto prevede la legge nazionale n. 328, debbono pagare una retta di 76 Euro al giorno solo per minori ricoverati con sentenza del giudice, con il presupposto, previsto dalla stessa legge, che il minore sia residente nel Comune di competenza prima del ricovero. Il tutto nel rispetto delle procedure previste dalla legge regionale n. 22 del 1986 che regolamenta le convenzioni e i contratti tra Comuni e comunità che danno alloggio ai minori”.

Il decreto del presidente Crocetta regolamenta il settore del ricovero di questi minori a 45 Euro al giorno, con fondi sempre a carico del Ministero degli Interni, adeguando gli standard strutturali e i requisiti professionali. Si tratta dei minori che non sono accolti nel sistema SPAR, ma che vengono ricoverati nelle comunità alloggio accreditate dalla Regione siciliana.

“Mi permetto di dare un consiglio ai parlamentari del Movimento 5 Stelle – dice ancora il vice presidente di ANCI Sicilia -: non cavalchino questa storia: si tratta di un tema delicato che non riguarda solo la Sicilia, ma tutta l’Italia. Quanto ai Comuni siciliani, ricordo ai parlamentari grillini dell’Ars che la Regione non ha ancora trasferito ai Comuni siciliani le risorse finanziarie del 2015. Dove dovrebbero reperire, questi fondi, i Comuni? Se la Regione vuole portare questa somma a 75 Euro trovi i fondi e li metta in bilancio”.

“A meno che – conclude Amenta – i grillini ritengano giusto che, per fronteggiare spese che non ai Comuni, gli stessi Comuni debbano aumentare la pressione fiscale a carico dei cittadini siciliani. Se è così lo dicano con chiarezza: ognuno si assumerà le proprie responsabilità di fronte ai cittadini”.

P.S.

Fermo restando che occuparsi dei minori è opera necessarie e meritoria, ci permettiamo di ricordare che, nelle ultime due legislature, il Parlamento siciliano ha stanziato circa 24 milioni di Euro all’anno per le comunità alloggio dei minori stranieri.

Quanto alle comunità alloggio che ospitano minori in generale, ci permettiamo di ricordare che non mancano i dubbi su tale attività: i dubbi che tale attività possa essere diventata motivo di speculazione, come potete leggere in questo articolo.    

 

 

 

 

 

 

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