Bilancio regionale: ma parte dei mille e 300 miliardi del Poc non erano già impegnati?

27 aprile 2020

A noi risulta di sì. Ci sbagliamo? Non resta che fare un po’ di chiarezza, magari con una bella interrogazione parlamentare con richiesta di risposta scritta. Spuntano, poi, 190 milioni di euro di ‘accantonamenti negativi’. Ancora con ‘sta farsa delle entrate immaginarie?   

Come i nostri lettori sanno, ormai ci occupiamo saltuariamente dei lavori dell’Assemblea regionale siciliana. Però, questa volta, dopo aver letto un comunicato del vice presidente della Regione, nonché assessore all’Economia, Gaetano Armao, non possiamo non intervenire.

Leggiamo insieme il comunicato:

“La riprogrammazione dei Fondi Poc a sostegno delle misure finanziarie straordinarie per Comuni, famiglie e imprese, come abbiamo ampiamente precisato in Commissione Bilancio, in nessun modo coinvolge le risorse del Po Fesr destinate ai Comuni e che riguardano Agenda urbana e Aree interne (Snai). Stiamo lavorando per approvare presto una manovra che i siciliani attendono. Ogni polemica è quindi inutile, soprattutto quando è infondata”.

Non sappiamo chi sta polemizzando sul possibile uso improprio delle risorse del Fondo europea di sviluppo regionale (Fesr). Quello che invece non capiamo è come mai nessuno abbia invece chiesto all’assessore Armao come stanno le cose sulle risorse Poc, sigla che sta per Programma operativo complementare. 

Perché scriviamo questo? Perché distrattamente, qua e là, abbiamo letto che il Governo regionale e il Parlamento siciliano (il riferimento è alla Commissione Bilancio e finanze dell’Ars) stanno finanziando un po’ di tutto con mille e 300 miliardi di euro presi del Poc.

La cosa ci ha sorpreso. Perché a noi risulta che buona parte di queste risorse Poc sono state già impegnate.

Da qui la prima domanda: Governo e assemblea stanno riprogrammando risorse già impegnate?

Segue una seconda domanda: i fondi già impegnati si possono riprogrammare?

Terza domanda: i soggetti ai quali i fondi Poc erano destinati cosa penseranno di tale riprogrammazione?

Quarta domanda: qualche deputato di buona volontà può presentare una bella interrogazione al Governo con richiesta di risposta scritta, così vediamo come stanno le cose? (la richiesta di risposta scritta è fondamentale: le chiacchiere volano, le parole scritte restano).

Altro argomento. Ci siamo accorti, quasi per caso (ormai siamo anziani e distratti) che nella manovra regionale 2020 ci sono 190 milioni di “accantonamenti negativi”.

Gli “accantonamenti negativi” non sono altro che la trasposizione del gioco delle tre carte in un Bilancio pubblico: si mettono in Bilancio i soldi – in questo caso 190 milioni di euro – considerandoli entrate e, di conseguenza, soldi pronti per essere spesi. Poi, però…

Poi, però, si scopre che i soldi non ci sono: e si scopre che questi soldi potranno essere spesi solo quando si materializzeranno!

In questo caso – nel caso dei 190 milioni di euro messi fra le entrate regionali del 2020 – si tratta di fondi appesi a una trattativa tra Regione siciliana e Stato: in pratica, l’attuale Governo siciliano sta dicendo ai siciliani:

“Tranquilli, il porco è dentro”.

Ma il porco, in questo momento, non è affatto dentro: e non è detto che Roma faccia arrivare il “porco” in Sicilia!

Ribadiamo: il “porco” in questo momento non c’è: e non si capisce perché debba essere considerato ‘dentro’ sotto forma di entrate della Regione.

Non sarebbe più corretto approvare Bilanci con entrate vere, piuttosto che ricorrere ad artifizi contabili per fare quadrare i conti? Le batoste della Corte dei Conti non hanno insegnato nulla?

Foto tratta da L’Opinione della Sicilia        

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