Prima Crispino con Air Sicilia e ora Pulvirenti con Wind jet: entrambi hanno osato sfidare il monopolio dei voli, entrambi hanno dovuto cedere. Solo che il primo, alla fine è stato assolto, ma la sua compagnia era già stata smantellata. Ci chiediamo e chiediamo: ma non è qualcuno ha lanciato sui Siciliani la maledizione di Icaro?
Lasciando alla magistratura il compito di individuare reati e responsabilità, l’arresto (per bancarotta fraudolenta) di Nino Pulvirenti patron della compagnia aerea Wind Jet (ormai dismessa) ci fa venire in mente un’altra storia che parla sempre di ali e di cadute.
Parliamo di Luigi Crispino, imprenditore che aveva fondato un’altra compagnia aerea siciliana: l’Air Sicilia. Anche con lui il destino (?) non è stato tenero: anche lui indagato per bancarotta fraudolenta. Peccato che 9 anni dopo, tutto si rivelò falso e Crispino venne assolto, ma per la sua compagnia non c’era più nulla da fare.
Le analogie sono evidenti: entrambi hanno osato sfidare il monopolio Alitalia (ai tempi di Crispino non c’erano neanche le note low cost di oggi). Entrambi hanno tentato di offrire ai Siciliani una compagnia area con collegamenti più capillari e più economici. Entrambi sono finiti male, imprenditorialmente parlando.
Ci chiediamo e chiediamo: ma non è qualcuno ha lanciato sui Siciliani la maledizione di Icaro? Se è così, chi? Possibile che ogni compagnia aerea siciliana abbia le ali di cera?
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