Il grido di allarme è stato lanciato dalla CGIL. A rischio sono gli anziani e il personale che lavora nel centro. La paura che il virus si propaghi anche nei Comuni vicini, da Baucina e Ciminna, da Ventimiglia a Vicari e Cefalà Diana e via continuando
“Gli operatori della residenza per anziani di Villafrati sono in grave difficoltà, i dispositivi arrivati non sono sufficienti, chiedono aiuto. Sono barricati la dentro e non sanno come andrà a finire. Chiedono presidi che non bastano più, mascherine con i filtri e quelle a copertura integrale, guanti resistenti, camici da buttare. Da domani non sanno come reggere il lavoro, non sanno se potranno essere in grado di lavorare senza adeguate protezioni. Il rifornimento di guanti, mascherine e camici arrivato oggi non basta a coprire anche la giornata di domani. Al lavoro ci sono anche operatori sanitari risultati positivi e non sanno come fare. Nonostante la richiesta generale, mancano i dispositivi in tutte le residenze per anziani, soprattutto nelle piccole case di riposo. Estendiamo l’allarme per tutte le case di riposo del territorio”.
A denunciare la situazione di grave rischio per la salute sono il segretario generale della Funzione Pubblica Palermo, Giovanni Cammuca, e Michele Morello, responsabile terzo settore Fp Cgil Palermo, in contatto continuo con i lavoratori di Villa delle Palme.
Da quello che abbiamo letto, a propagare l’infezione in questa casa per anziani di Villafrati potrebbe essere stata la nipote di un ricoverato giunta dalla Lombardia.
“Si rischia che queste case di riposo diventino delle Auschwitz per anziani – aggiungono Cammuca e Morello -. I casi di contagio collettivo si vanno estendendo. Quello che è accaduto nella casa di risposo di Villafrati può scoppiare in qualsiasi centro. I dispositivi non vengono dati ai lavoratori, non ci sono controlli sulle strutture. Queste strutture, in cui si trovano le fasce più esposte della popolazioni, sono sorte come funghi. Non solo i centri per anziani ma tutti i centri di cura, assistenza e riabilitazione dove si fa vita di comunità, come quelli per pluriminorati, malati d’Alzheimer, neurolesi, dove l’educatore lavora gomito a gomito col paziente e non può mantenere nessuna distanza di sicurezza”.
La Fp Cgil chiede di accendere i fari con un controllo a tappeto e intervenire per la salvaguardia della salute di operatori e utenti delle strutture assistite.
“Non possiamo abbandonare questi centri e le persone che ci stanno. Bisogna garantire la salute di chi è ospite delle strutture e degli operatori, che poi la sera tornano nelle loro famiglie – aggiungono Cammuca e Morello -. Nella residenza di Villafrati lavorano anche operatori di 11 paesi vicini: così è facile che il contagio a macchia d’olio si possa estendere nei Comuni vicini di Baucina, Ciminna, Ventimiglia, Vicari, Cefalà Diana etc. Tra i contagiati ci sono operatori di questi paesi”.
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