Insulti ai Siciliani, Unomattina si scusa in diretta.Resta la vergogna Bongiorno (e Panella )

23 gennaio 2016

Possiamo affermarlo senza timori di smentita: la massiccia protesta dei Siciliani ha sortito il suo effetto. Tiberio Timperi si scusa in diretta, davanti a quei milioni di telespettatori che avevano ascoltato il delirio razzista di Panella. E’ già qualcosa. Resta lo squallore di Giulia Bongiorno che difende cani e porci, ma non ha difeso i Siciliani. E di Panella, sul quale non abbiamo sentito nulla dall’Ordine dei Giornalisti…

Possiamo affermarlo senza timori di smentita: la massiccia protesta dei Siciliani ha sortito il suo effetto. Ci riferiamo ai vergognosi insulti pronunciati sabato scorso, in diretta sui Rai1, da Carlo Panella nel corso della trasmissione Unomattina, quando in preda chissà a quali effluvi, ha paragonato gli uomini siciliani a quei depravati che hanno molestato le donne tedesche nella notte di Capodanno (qui vi abbiamo raccontato tutto).

Frasi che, come accennato, hanno scatenato una ribellione imponente da parte dei Siciliani: in migliaia hanno condannato l’accaduto chiedendo a gran voce le scuse della RAI. La notizia, pubblicata da questo blog per primo – e grazie anche ad un tempestivo comunicato di Siciliani Liberi (il movimento indipendentista del professor Massimo Costa) – ha fatto il giro di tutti i quotidiani nazionali online.

Le scuse della RAI si sono fatte attendere un po’. In un primo momento, infatti, sia uno degli autori che il conduttore della trasmissione, Tiberio Timperi, hanno provato a gestire la cosa in privato, prendendo le distanze da Panella ma solo su Facebook. 

I Siciliani non si sono accontentati sottolineando che, comunque, la RAI era stata veicolo del messaggio diffamatorio pronunciato in diretta davanti a milioni di telespettatori e che le scuse avrebbero dovuto avere la stessa risonanza.

E hanno fatto bene. Stamattina, infatti, come potete vedere nel video qui sotto (al minuto7.34), in diretta, nel corso della stessa trasmissione, Timperi si è scusato a nome della Rai. 

Questa storia ci insegna due cose:  la prima- e lo diciamo a quei Siciliani pessimisti per partito preso- è che protestare dinnanzi alle ingiustizie è sempre utile; la seconda è che l’unione fa la forza, sempre. Sappiamo che la Sicilia di ingiustizie ne subisce tante, ma l’ unione da parte di chi le subisce è cosa rara (ci riferiamo, per essere chiari, alle vessazioni della politica e dei media).

Certo, la Rai avrebbe potuto fare di più: avrebbe potuto invitare uno di noi per quel diritto di replica che pure è parte della legislazione italiana. Ma tant’è. Quello che è successo è già qualcosa.

Resta la vergogna di Giulia Bongiorno, il noto avvocato di origini siciliane, che era ospite con Panella e che non ha detto nulla dinnanzi ai suoi deliri razzisti.

Resta la vergogna Panella. Non abbiamo visto nessuna reazione da parte dell’Ordine dei Giornalisti: forse l’insulto contro un popolo è stato inserito nel nuovo codice di deontologia professionale?

A lui continuiamo a non dire nulla. Ci hanno insegnato che con certi elementi è inutile discutere. Gli ricordiamo, ancora una volta, che in Sicilia si parlava già di filosofia quando i suoi antenati andavano in giro vestiti con pelli di animali. E che chi ricorre all’insulto rivela carenze intellettive e culturali.

Non si ferma però l’azione legale. Come vi abbiamo detto qui, Franco Busalacchi, editore di questo blog, ha già presentato querela nei suoi confronti tramite l’avvocato, Francesco Crescimanno (chi vuole può aderire).

A.S.

QUESTO IL LINK AL VIDEO DI UNOMATTINA (LE SCUSE AL MINUTO 7.34)

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