A parole dicono che vogliono salvare l’Europa. Nei fatti Germania a Francia perseguono altri obiettivi. Di fatto, i francesi si sono già espressi con il ‘siluro’ della Lagarde all’Italia. Insieme francesi e tedeschi inchiodano l’Italia sul Capital Keyn, limitando l’acquisti di titoli italiani. L’epilogo di questa sceneggiata lo lasciamo a voi…
di Economicus
Ora i signori dell’Europa dell’euro e della Banca Centrale Europea (BCE) hanno paura. Hanno capito che, a causa del Coronavirus, l’economia dell’Eurozona subirà un tracollo di gran lunga peggiore del crollo del 1929. Inutile fare previsioni – tipo 10% di PIL in meno per tutta l’Eurozona e amenità varie – perché non è prevedibile cosa succederà con quest’infezione. Meglio, anzi logico aspettarsi il peggio.
Così il MES sembra sia stato messo da parte. Il Meccanismo Europeo di Stabilità – pensato per sostenere le banche tedesche – con il crollo dell’economia di tutta l’Europa non servirà più. Tant’è vero che la Germania sta partendo con 550 miliardi di euro tirati fuori da una propria banca.
Oggi il problema di Ue e BCE – che alla fine sono la stessa cosa (il Parlamento europeo non conta nulla) – si riassume in due ipotesi tutt’altro che remote: la possibile frana della moneta unica e la possibile fine dell’Unione europea. Quindi gli ‘europeisti’ debbono correre ai ripari.
Purtroppo (per gli europeisti) o grazie al governatore della BCE, Christine Lagarde (vista dagli euroscettici) si è già innescato un meccanismo che potrebbe portare alle dimissioni della stessa Lagarde. Con le sue improvvide dichiarazioni sullo spread, infatti, la signora francese ha combinato quello che in termini tecnici si chiama “un gran casino”.
Di fatto, ha incoraggiato le vendite di BTP e di altri titoli del Sud Europa. Cosa, questa, che ha ‘incasinato’ le banche che detengono tali titoli, abbassando i valori iscritti nei bilanci delle stesse banche. Siamo davanti a un caso – per certi versi unico (ci rifiutiamo di pensare che la Lagarde ha calcolato tali effetti: non ci sembra il tipo) – di una banchiera che ha messo alle corde le banche.
Dalle banche l’onda ‘Lagardiana’ è arrivata alle Borse, con il crollo delle azioni. Per poi tornare indietro ancora sulle banche, costrette ad accantonare fondi per fare fronte a eventuali cessioni anticipate. Ribadiamo: un “gran casino”.
Risultato finale: meno soldi a imprese e famiglie. Tutto questo in piena crisi Coronavirus!
Su quali Paesi europei peseranno di più gli effetti dell’onda “Lagardiana”? Su quelli del Sud Europa.
In una realtà economica normale – dopo quello che ha combinato – la Lagarde sarebbe già a casa. Ma la Francia non lo consentirà mai. E questo è un grandissimo vantaggio per chi spera nella fine dell’euro e nella fine della stessa Unione europea.
E’ in questo scenario che i ‘massoni’ dell’Unione europea debbono cercare di salvare il salvabile. Come? Per esempio, con la possibilità di scontare le carte commerciali: cosa, questa, che aiuterà le aziende europee, anche se in modo blando rispetto a quanto si sta facendo negli Stati Uniti, dove è possibile acquistare ricevute bancarie di tutte le aziende.
La cosa importante – lo ribadiamo – è che non si parla di MES (che in Italia scatenerebbe un pandemonio), né di Eurobond, nonostante siano stati sollecitati da Romano Prodi e dall’attuale commissario europeo, Paolo Gentiloni. Del resto, l’emissione degli Eurobond richiederebbe tempo: e il tempo ormai non c’è più.
E l’acquisto dei titoli italiani (che comunque continuerebbero a indebitare l’Italia, e di molto, perché di soldi ne servono tanti)? Da quello che abbiamo capito, il Capital Keyn non è stato eliminato. Che significa questo? Che i titoli italiani potranno essere acquistati in proporzione ai titoli tedeschi e francesi: ciò significa che l’acquisto dei titoli italiani avrà dei limiti.
Questi limiti – voluti da tedeschi e francesi, che anche in questo momento non hanno alcuna intenzione di aiutare l’Italia – renderà inutile l’intervento.
A conti fatti, tra la Lagarde che non si dimetterà e Germania e Francia che ostacoleranno l’acquisto di titoli italiani, tutto si dovrebbe risolvere in un mezzo fallimento.
Forse è quello che cercano i tedeschi, per smarcarsi da una condizione di ‘accerchiamento’, tra Coronavirus, truppe americane che scorrazzano per l’Europa, dazi doganali USA e – non certo ultimi per importanza – i 4 milioni di migranti che Trump e Erdgan manovrano sulla frontiera turca.
Sì, l’Unione europea è messa veramente male, molto male…
Foto tratta da Sputnik Italia
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