A chiederlo è il segretario politico del Movimento 24 Agosto per l’equità Territoriale della Sicilia, Franco Calderone, che si rivolge al Governo regionale
“Siamo sicuri che all’ospedale ‘Cervello’ di Palermo, dove ci si sta occupando del primo caso di Coronavirus registrato in Sicilia e, in generale, nel Sud Italia, siano disponibili i presidi sanitari? Siamo sicuri che il personale di questo ospedale sia stato dotato di tutti i presidi sanitari necessari per fronteggiare un’emergenza di questo tipo, a cominciare dalle attrezzature che i medici e gli infermieri debbono indossare per trattare i pazienti infettati? Chiedo al presidente della Regione siciliana e all’assessore regionale alla Salute-Sanità quale sia la reale situazione”.
A parlare è Franco Calderone, segretario politico del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale della Sicilia.
“Lungi da me l’idea di creare allarmismo – aggiunge Franco Calderone -. Mi chiedo e chiedo se, anche nella sanità pubblica che deve fronteggiare l’emergenza Coronavirus, assistiamo a una disparità di trattamento tra la Sicilia e il Nord Italia. Dico questo perché, seguendo le vicende politiche, so che lo Stato italiano, dal 2009, toglie alla sanità pubblica siciliana circa 600 milioni di euro all’anno”.
“Questo scippo finanziario ai danni di cinque milioni di siciliani – conclude Calderone – ha già determinato e continua a determinare disservizi nella sanità pubblica della nostra Isola. Così mi chiedo se eventuali problemi nella gestione dell’emergenza Coronavirus siano ascrivibili alla solita ‘rapina’ del Nord ai danni del Sud”.
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