Intervistato da Corrado Formigli, durante la trasmissione ‘Piazza Pulita’, l’economista bocconiamo (milanese) Tito Boeri ha enunciato la sua teoria generale sul Sud: “Il Mezzogiorno non potrà mai decollare e convergere con il resto del Paese fino a quando sfornerà diplomati che non sanno far di conto e non sanno leggere e interpretare un testo. Non hanno i rudimenti scientifici al pari degli studenti diplomati che escono dalle scuole del Nord…”. Non abbiamo parole!
Allibiti. Increduli. Basiti. Non abbiamo altre parole per commentare l’intervista che l’economista Tito Boeri ha rilasciato a Corrado Formigli nel corso della trasmissione Piazza Pulita su La7. La parte dell’intervista che ci ha colpiti riguarda il Sud, o meglio, le scuole del Sud. Boeri, che è nato a Milano, dice che le scuole nel Sud funzionano male e chiama in causa anche le famiglie del Sud, oltre ai professori che non saprebbero rapportarsi con le famiglie, cioè con i genitori.
Se dobbiamo essere sinceri, stentiamo a credere che un docente universitario della Bocconi, economista, già presidente dell’INPS, possa esibirsi in simili affermazioni. Non ci possiamo credere: ma veramente Boeri crede in ciò che dice?
Vi inviato ad ascoltare questa incredibile intervista. All’inizio si parla di temi interessanti e il professore Boeri dice cose condivisibili. E’ quando Formigli gli pone la domanda sulla questione meridionale che si rimane, appunto, basiti dalla risposta di Boeri.
Il ‘succo’ del ragionamento di Boeri è che gli studenti del Sud sono inferiori, per qualità di istruzione, agli studenti del Nord. Addirittura, testuale, gli studenti del Sud “non saprebbero far di conto”.
L’affermazione è incredibile: e tutti i medici del Sud Italia – che si sono in molti casi laureati nelle Regioni del Sud dopo aver frequentato al Sud le scuole elementari, le scuole medie e i licei dello stesso Sud?
Lo stesso discorso vale per gli ingegneri, per i biologi, per gli architetti, per i geologi, per i chimici, per i letterati e, in generale, per tutti i laureati. E, ovviamente, per tutti i ricercatori. E vale anche per i docenti meridionali che insegnano nei licei, nelle scuole superiori e nelle università del Nord Italia.
Ci chiediamo e chiediamo: come si possono dire certe cose, per giunta in televisione?
Si potrebbe obiettare – visto che Boeri è milanese – che quando in Lombardia allevavano – per carità con grande passione e con ottimi risultati – i bovini, nel Sud Italia di discettava di filosofia.
Ma il punto non è questo. La vera questione è l’esistenza stessa di una simile tesi che mette in cattiva luce – generalizzando – un popolo di 20 milioni di persone, tanti sono gli abitanti del Sud Italia. Offendendo docenti, studenti e famiglie.
Commenta Annamaria Pisapia sulla pagina Facebook di Pino Aprile:
“Boeri va querelato per discriminazione razziale. Le sue parole indicano una profonda ignoranza che sfocia nel razzismo. Dimentica che al Nord ogni anno emigrano grandi menti formatesi alle scuole e Università del Sud (giovani che giungono al diploma e alla laurea con enormi sacrifici: penalizzati come sono dal dirottamento di fondi e risorse verso le scuole e le Università del Nord). La fuga di cervelli penalizza fortemente il Sud che vede ogni anno la perdita di 7.147 giovani solo verso la Lombardia e il godimento della regione lombarda di oltre 1,1 miliardi di investimenti fatti al Sud dalle famiglie del Mezzogiorno. Consiglio a Boeri di studiare meglio i testi e soprattutto di comprenderli, così imparerà a far di conto sui miliardi che vengono dirottati al nord e nella sua Lombardia, dal Sud”.
Ps 1
A proposito del fatto che gli studenti del Sud non saprebbero “far di conto”, ci permettiamo di ricordare al al professor Boeri che al Sud – e precisamente a Palermo – ha visto la luce il Circolo Matematico.
Che cosa sia stato il Circolo Matematico di Palermo il professore Boeri lo può leggere su Wikipedia. Noi lo proponiamo ai nostri lettori, anche per smentire l’idea che nel Sud gli studenti “non sappiano far di conto”:
“Il Circolo Matematico di Palermo è un’organizzazione e associazione accademica di matematica, fondata nel 1884 da Giovanni Battista Guccia, la più antica società del genere in Italia. La nascita del circolo matematico si deve all’iniziativa individuale dello studioso Giovanni Battista Guccia, che ne promosse e realizzò la fondazione a Palermo il 2 marzo 1884. L’elenco dei 27 soci fondatori comprendeva, tra gli altri, il fisico Augusto Righi, i matematici Giuseppe Albeggiani, Michele Gebbia e Alfredo Capelli, gli architetti e ingegneri Giuseppe Damiani Almeyda e Rosario Alagna. Se si eccettuano le accademie, il circolo è la più antica società matematica d’Italia. Dal mese di febbraio 1888, lo statuto sociale permise l’associazione anche di membri stranieri: grazie a quella modifica statutaria, il circolo raggiunse ben presto il suo scopo, “diventando una società internazionale di altissima qualità con una prestigiosa pubblicazione matematica”. Il Circolo Matematico fu un punto di riferimento della comunità matematica internazionale in particolare nei primi anni del Novecento[3], ed ebbe tra i suoi soci Jules Henri Poincaré, David Hilbert, Felix Klein, Federico Enriques”.
Ps 2
Ma Corrado Formigli – il giornalista che ha intervistato il professore milanese-bocconiano Boeri – non è nato a Napoli? Da napoletano cosa ha provato quando il professore Boeri ha esposto la sue teorie sul Sud Italia?
QUI IL VIDEO CON LE INCREDIBILI PAROLE PRONUNCIATE DA TITO BOERI
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