Lo abbiamo scritto il 30 settembre e lo ribadiamo: la Regione siciliana potrebbe essere commissariata

23 ottobre 2019

Non siamo matti, facciamo soltanto un’analisi sui ‘numeri’ del Bilancio regionale e un’analisi sulla situazione politica. Se mettiamo insieme i ‘buchi’ che l’attuale Governo regionale ha ereditato dal passato Governo di Rosario Crocetta e il fatto che a Roma c’è un Governo nazionale di colore politico diverso, beh, la nostra ipotesi non ci sembra campata in aria

Lo scorso 30 settembre abbiamo scritto un articolo dal seguente titolo:

“Fateci capire: il PD che ha svuotato le ‘casse’ della Regione adesso potrebbe commissariare la stessa Regione?”.

Qui di seguito il sommario:

“La nostra può sembrare una tesi allarmistica. Però se consideriamo che, al 30 settembre, non c’è ancora la ‘parifica’ del Bilancio regionale 2018 da parte della Corte dei Conti (con l’Ars che, di conseguenza, non ha approvato né il Rendiconto, né l’assestamento di Bilancio), noi, se ci trovassimo al posto degli attuali governanti regionali non saremmo molto tranquilli…”.

Dopo di che abbiamo scritto che la Regione siciliana, a nostro modesto avviso, rischia il commissariamento.

QUI TROVATE PER ESTESO IL NOSTRO ARTICOLO DEL 30 SETTEMBRE

Perché abbiamo scritto la parola “commissariamento”? Perché, nella storia dell’Autonomia siciliana, non si era mai arrivati, ad ottobre, senza la ‘parifica’ del Bilancio da parte della Corte dei Conti. I dubbi che abbiamo espresso lo scorso 30 settembre li confermiamo oggi: a nostro modesto avviso, la situazione finanziaria della Regione è grave e si rischia il commissariamento.

Domani proveremo a riassumere il perché la Regione siciliana, oggi, si trova in questa condizione di estrema difficoltà finanziaria; e scriveremo anche chi sono i responsabili.

Diciamo subito che l’attuale Governo regionale di Nello Musumeci non ha responsabilità, se non quella di aver intrapreso una sorta di ‘duello’ con la Corte dei Conti nei mesi successivi all’insediamento. Per poi, alla fine, adeguarsi ai dettami della magistratura contabile.

Abbiamo seguito il dibattito in Assemblea regionale siciliana di oggi: e, se dobbiamo essere sinceri, non condividiamo il quasi-ottimismo del presidente Musumeci, che parla di un disavanzo di 7 miliardi di euro, ma poi aggiunge che la Regione non si trova sull’orlo di un precipizio…

Siamo nella terza decade di Ottobre e la Corte dei Conti ha comunicato che la ‘parifica’ del Bilancio regionale 2018 si materializzerà per Santa Lucia, il prossimo 13 dicembre. Perché tutto questo tempo?

Non crediamo che si tratti di un capriccio: al contrario, pensiamo che siano in corso approfondimenti. E siccome già qualche sorpresa è venuta fuori – ci riferiamo all’ulteriore disavanzo di 400 milioni di euro – non possono essere escluse altre sorprese: magari nuovi ‘buchi’ che potrebbero rendere problematica assai l’approvazione della legge regionale di stabilità 2020.

Ricordiamo che di cose strane ne abbiamo viste tante tra il 2014, il 2015 e il 2016. ‘Patti scellerati’ penalizzanti per la Regione e una strana eliminazione dei crediti iscritti nel Bilancio della stessa Regione catalogati forse un po’ troppo sbrigativamente come inesigibili.

Immaginiamo che il presidente Musumeci non sia molto preoccupato: se si dovesse andare allo scioglimento anticipato del Parlamento dell’Isola, lui dovrebbe essere il naturale ricandidato: e con tutti gli errori commessi dai grillini, ormai in caduta libera, difficilmente il centrodestra perderebbe le elezioni in Sicilia.

Nemmeno un’alleanza tra grillini e centrosinistra potrebbe risultare vincente in Sicilia: forse qualche mese fa sì, oggi perderebbero insieme. 

Ma c’è un altro scenario. Il Governo nazionale potrebbe decidere di commissariare la Regione siciliana per qualche anno. Sarebbe incredibile, visto che i problemi finanziari della Regione – come scriviamo spesso e come dettaglieremo meglio domani – li hanno creati i passati Governi regionale a ‘trazione’ PD. Ma noi, dall’attuale Governo nazionale, ci aspettiamo di tutto.

Non a caso lo scorso 30 settembre, come già ricordato, abbiamo scritto il seguente articolo:

 

 

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