In questo articolo vi raccontiamo chi sono i veri responsabili della disastrosa gestione dei rifiuti a Palermo. Scoprirete chi ha fatto fallire la raccolta differenziata. Le responsabilità del Comune e della RAP. Il ruolo del Ministro Costa. E dell’assessore regionale Alberto Pierobon che, in questa storia, è l’unico che ne esce bene
Perché Palermo, da oltre un anno, è sommersa di rifiuti? Perché è in buona parte fallita la raccolta differenziata? La Regione siciliana ha fatto qualcosa per spingere il Comune di Palermo a potenziare il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti? Perché le altre discariche della Sicilia si rifiutano di ricevere i rifiuti del capoluogo della Sicilia?
Oggi proveremo a rispondere a queste domande.
Cominciamo a illustrare il perché le discariche della Sicilia si rifiutano di abbancare (leggere seppellire) i rifiuti della discarica di Bellolampo di Palermo.
Circa cinque anni fa è stata realizzata la sesta vasca della discarica di Bellolampo insieme con l’impianto per il Trattamento meccanico biologico Tmb) dei rifiuti e con l’impianto di compostaggio.
E’ importante – anzi centrale – sottolineare che le decine di milioni di euro spese per l’impianto per il Trattamento meccanico biologico e per l’impianto di compostaggio, nelle previsioni, avrebbero dovuto fare in modo che il Comune, nel giro di 3-4 anni al massimo, raggiungesse il 60% di raccolta differenziata dei rifiuti.
Ciò avrebbe significato che ci sarebbe stato un grande recupero del materiale che finisce nella discarica e una grande produzione di compost che avrebbe potuto essere utilizzato in agricoltura (magari dando al Comune una fonte di reddito).
Invece cos’è successo? In primo luogo, va detto che l’impianto di compostaggio non è mai entrato in funzione. Una scelta a nostro avviso sbagliatissima adottata dalla RAP, l’Azienda partecipata dallo stesso Comune di Palermo che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e che gestisce la discarica di Bellolampo.
Attenzione: bloccando l’impianto di compostaggio la raccolta differenziata dei rifiuti non sarebbe cresciuta, perché il compost si produce soltanto se funziona la raccolta differenziata: e infatti a Palermo la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti è irrisoria!
Ebbene, rispetto a questa scelta, a noi sembra impossibile che la RAP l’abbia adottata senza dire nulla al Comune di Palermo.
Com’è stato utilizzato l’impianto per la produzione di compost di Bellolampo? Per biostabilizzare i rifiuti che vengono fuori dall’impianto per il Trattamento meccanico e biologico.
Perché tale scelta? Perché l’impianto per il Trattamento meccanico e biologico della discarica di Bellolampo è stato sovraccaricato. Ed è stato sovraccaricato sia perché a Palermo non è mai decollata la raccolta differenziata (e quindi in discarica sono finiti più rifiuti di quanti ne sarebbero finiti se fosse decollata la raccolta differenziata), sia perché Bellolampo, per anni, ha incamerato i rifiuti di altri Comuni del Palermitano.
Su questo punto è bene fare una precisazione. Gli attuali amministratori comunali di Palermo decantano la gestione ‘pubblica’ dell discarica di Bellolampo: ma i Comuni del Palermitano che hanno, per anni, portato i rifiuti a Bellolampo hanno pagato, per questo servizio, fior di quattrini!
Quindi Bellolampo discarica pubblica ha funzionato per il Comune di Palermo, non certo per i Comuni del Palermitano che hanno conferito i rifiuti a Bellolampo! (ci sono Comuni che ancora debbono soldi alla RAP: ma sono sempre debiti: il servizio reso da Bellolampo verso i Comuni del Palermitano è stato a pagamento!).
La scelta di non mettere in funzione l’impianto di compostaggio e di ricevere – ribadiamo: a pagamento – i rifiuti di altri Comuni, in pochi anni ha saturato la sesta vasca di Bellolampo.
Cos’è successo, poi? E’ successo che è arrivato il nuovo Governo regionale. All’assessorato regionale che si occupa della programmazione (della programmazione e non della gestione dei rifiuti urbani!) è arrivato il veneto Alberto Pierobon.
Pierobon ha grande esperienza in materia di gestione dei rifiuti. Così, una volta visionato quanto avveniva a Bellolampo, ha cominciato a intimare al Comune di Palermo e alla RAP di mettere subito in funzione l’impianto di compostaggio dei rifiuti. Perché, come già accennato, se non funziona l’impianto di compostaggio la raccolta differenziata dei rifiuti non può aumentare!
Così la RAP ha cominciato a far funzionare l’impianto di compostaggio.
Ricordate cosa abbiamo scritto all’inizio di questo articolo? Che Comune e RAP non avevano mai messo in funzione l’impianto di compostaggio utilizzandolo per biostabilizzare i rifiuti che vengono fuori da un impianto di Tmb che rimane, ancora oggi, sovraccaricato.
Senza il trattamento di biostabilizzazione i rifiuti che vengono fuori dal Tmb di Bellolampo non risultano adeguati a quelli che, in termini tecnici, si definiscono gli “indici respirometrici”: da qui il cattivo odore che, da settimane, condanna gli abitanti di Borgo nuovo, di viale Michelangelo, di via Leonardo da Vinci e via continuando.
Da qui anche l’alta percentuale di frazione umida contenuta nei rifiuti che vengono fuori dal Tmb di Bellolampo: percentuale che va oltre i limiti di legge e che non convince i titolati delle altre discariche della Sicilia a prendere i rifiuti di Palermo.
Ma c’è ancora un particolare, che non è certo meno grave delle cose che vi abbiamo raccontato.
Siccome l’impianto di Tmb di Bellolampo è sovraccarico (e ci meravigliamo, anzi, come abbia resistito a questi irrazionali carichi di lavoro) è stato finanziato un nuovo Tmp con 24 milioni di euro a valere sui fondi del Patto per il Sud. Questo succedeva nei mesi scorsi, quando al Governo dell’Italia c’erano i grillini e i leghisti.
A questo punto scopriamo che il Comune di Palermo, con questi 24 milioni di euro, non vuole il nuovo impianto di Tmb, ma vuole realizzare la settima vasca nella discarica di Bellolampo!
A noi tale scelta sembra assurda. Perché? Perché in un anno e mezzo, massimo due anni, farebbe la fine della sesta vasca!
Invece di un nuovo impianto di Tmb per far finalmente decollare la raccolta differenziata dei rifiuti, Palermo dovrebbe andare avanti con la raccolta differenziata a livelli bassissimi, magari continuando a ricevere i rifiuti dei Comuni del Palermitano (che in queste momento non sanno dove conferire i rifiuti perché incapaci, a propria volta, di far decollare la raccolta differenziata!).
Noi immaginavamo che il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, messo lì dai grillini, avrebbe bloccato la folle idea di realizzare la settima vasca in un’area iperinquinata qual è oggi Bellolampo, per costringere, invece, il Comune ad acquistare il nuovo impianto di Tmb.
Invece il Ministero ha avallato la scelta del Comune di Palermo: sì alla settima vasca di Bellolampo e no al nuovo impianto di Tmb!
Un appunto al parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Giampiero Trizzino che, sulla propria pagina Facebook, accusa la Regione siciliana di fare poco o nulla per incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti.
Inutile ricordare Trizzino che la Regione, sui rifiuti urbani, non ha alcuna competenza, a parte la programmazione. E dobbiamo dire – parla la storia che vi abbiamo raccontato – che l’assessore regionale Pierobon, a Palermo, si è battuto per far aumentare la raccolta differenziata.
Mentre il Ministro Costa, dicendo sì alla settima vasca di Bellolampo al posto del nuovo Tmb non ha fatto proprio, come dire?, una scelta ecologista!
Un appunto all’assessore comunale Giusto Catania: non c’è alcuna congiura contro la gestione pubblica della discarica di Bellolampo (che è pubblica solo per il Comune di Palermo, non per altri Comuni che pagano fior di quattrini!). C’è solo una gestione sbagliata.
Cosa bisognerebbe fare? Questo lo racconteremo in un successivo articolo.
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