Il PD vuole ratificare il CETA: e sarà il colpo di grazia per l’agricoltura italiana!

3 ottobre 2019

E’ bene che gli agricoltori italiani – e visto che siamo in Sicilia, è bene che lo sappiano gli agricoltori del Sud e, quindi, gli agricoltori siciliani – chi è che vuole che il Parlamento italiano ratifichi il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Canada che ha già arrecato danni ingenti all’agricoltura (e questa volta anche all’agro-industria del Nord Italia). Penalizzati anche i consumatori italiani  

Sbucciare la frutta siciliana (almeno riusciamo ancora a distinguerla dagli innominabili prodotti che arrivano da chissà dove), ascoltare la televisione e scoprire che il PD, in risposta ai dazi doganali degli Stati Uniti d’America, vuole ratificare il CETA, il folle e truffaldino trattato di libero scambio tra Unione Europea e Canada che – anche se applicato parzialmente – ha già creato enormi danni all’agricoltura ( e anche a ‘pezzi’ dell’agro-industria del Nord Italia).

Attenzione: non siamo noi ad affermare che il CETA sta danneggiando ‘pezzi’ importanti del Made in Italy del Nord Italia: l’ha detto la Coldiretti citando i dai ISTAT! 

Dopo di che, noi, per la parte che riguarda il Sud – sempre con i dati alla mano – abbiamo dimostrato che il CETA sfavorisce l’agricoltura del Sud Italia. 

Ma la notizia che abbiamo ascoltato oggi in una trasmissione di Sky è che il PD vuole ratificare il CETA. Per carità: appena insediata nel ruolo di Ministro delle Politiche agricole l’ha detto anche Teresa Bellanova: e l’ha detto poco prima della scissione, quando ancora la stessa Bellanova era un esponente del PD (poi, com’è noto, la Ministra Bellanova ha seguito Matteo Renzi in Italia Viva).

A questo punto invitiamo gli agricoltori italiani a fare due più due: la Ministra appena insediata ha detto che il CETA va ratificato, gli esponenti del PD lo ripetono nelle trasmissioni di Sky: se ne deve dedurre che è arrivato l’ordine dall’Europa dell’euro di ratificare un trattato commerciale che deve finire di distruggere l’agricoltura italiana e cominciare a picconare anche l’agro-industria del Nord Italia: processo che è già cominciato, se è vero che – contrariamente a quanto immaginavano i protagonisti del Parmigiano reggiano e del Grana padano, il CETA sta assestando duri colpi anche a questi due formaggi.

Il CETA non ha nulla a che spartire con i dazi doganali dell’America di Trump, che sono una risposta alla Germania e alla Francia che barano aiutando in modo scorretto l’industria aereonautica (cosa, questa, che è stata accertata dal WTO, che ha detto agli USA: sì, in Europa aiutano la propria industria in modo scorretto, gli USA hanno diritto ad appioppare all’Europa i dazi su alcuni prodotti europei.

Detto questo, è importante che tutti gli agricoltori italiani – a cominciare dagli agricoltori del Sud Italia e, quindi, anche siciliani – chi è che vuole ratificare il CETA.

Ed è bene che lo sappiano tutti i cittadini, perché i prodotti agricoli del Canada – con riferimento ai prodotti agricoli e agro-industriali che il Canada importa in Europa – valgono poco rispetto al Made in Italy e, soprattutto, aprono la porta ai prodotti ‘taroccati’ che distruggono lo stessa made in Italy!

Il tutto senza che gli agricoltori e i produttori di formaggi e altri prodotti dell’Italia si possano difendere, perché i CETA travolge anche le regole giuridiche degli Stati!

Resta da capire cosa farà il Movimento 5 Stelle, che fino ad oggi non ha fatto nulla – ma proprio nulla – per opporsi alla parziale ma già dannosissima applicazione del CETA in Italia…

Foto tratta da Sputnik Italia

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