Dovrebbe essere il sindaco di Palermo a firmare l’ordinanza per trasferire i rifiuti nelle discariche di altri Comuni siciliani. E la Regione? In questa storia non c’entra niente. Intanto il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia torna a denunciare i pericoli di una “bomba ecologica” nella discarica di Bellolampo. E lancia l’idea di un referendum per chiuderla
Non sappiamo come finirà con l’emergenza rifiuti di Palermo. Ma sappiamo che altre discariche della Sicilia si rifiutano di ricevere i rifiuti della discarica di Bellolampo. E il motivo c’è ed è valido: i titolari di una discarica, dal 2013 (e anzi la Sicilia ha iniziato con grande ritardo), possono seppellire i rifiuti solo se contengono una bassa percentuale di frazione umida. Ma, a quanto pare, i rifiuti che arrivano dalla discarica di Bellolampo di Palermo contengono una frazione di umido elevata.
Perché? Perché l’impianto per il Trattamento meccanico biologico di Bellolampo o funziona male, o è sovraccaricato.
Come si risolve questa situazione? Con un’ordinanza che obbliga i i titolati delle discariche a prendere i rifiuti di Palermo anche se non presentano i parametri relativi alla frazione umida adeguati alla norma.
Chi la deve firmare questa ordinanza? A nostro avviso, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
E la Regione siciliana? Ribadiamo quello che scriviamo da quando siamo in rete: la Regione non ha alcuna competenza sulla gestione dei rifiuti.
E perché, allora, il dipartimento Rifiuti della Regione interviene spesso su tale materia? Anzi: perché esiste un dipartimento regionale dei rifiuti?
Perché alla fine degli anni ’90 la politica regionale si è intrufolata in questo settore e, con la sponda del Governo nazionale che concedeva poteri speciali legati alla gestione commissariale, ha cominciato a gestire appalti milionari.
Questa situazione avrebbe dovuto essere bloccata subito. Invece è andata avanti con Governo nazionali e regionali di centrosinistra che hanno ‘banchettato’ sui rifiuti siciliani (delle altre Regioni italiane non abbiamo notizie), fino al 2013, quando grazie a un emendamento alla legge Finanziaria nazionale firmato dall’allora deputata grillini, Claudia Mannino – emendamento approvato dal Parlamento nazionale – si è chiusa la stagione commissariale e sono fini gli appalti facili.
Da allora, a nostro modesto avviso, la regione siciliana avrebbe fatto bene a chiamarsi fuori dal settore rifiuti, lasciando tutto a Comuni come prevede la legge.
Qualcuno oggi spera che a firmare l’ordinanza per imporre i rifiuti di Bellolampo sia il Governo regionale? Può darsi. Ma sta perdendo tempo.
Intanto l’emergenza continua e il parlamentare regionale dell’UDC e leader di CambiAmo la Sicilia, Vincenzo Figuccia, chiede l’intervento dell’Antimafia regionale.
I deputati dell’Ars che fanno parte della commissione Antimafia, in realtà, con una decina di anni di ritardo, si sono accorti che la maggior parte delle discariche sono gestite da privati e che ci sono speculazioni. Se n’era accorto, nella passata legislatura, l’ex assessore regionale con delega ai rifiuti, Nicolò Marino. Che proprio per aver iniziato a ‘bonificare’ questo settore è stato sbattuto fuori dal Governo regionale allora retto dal PD.
Leggiamo che, oggi, esponenti della ‘sinistra’ siciliana sono preoccupati per la presenza dei privati nella gestione delle discariche. Come mai non si sono preoccupati quando l’ex assessore Marino si ‘preoccupava’ proprio di questo?
Intanto Figuccia va alla carica:
“Oggi ci troviamo davanti ad una vera e propria bomba ecologica pronta ad esplodere sulla nostra testa. Un pericolo che non ammette silenzi omertosi e che mi spinge a chiedere con forza la chiusura di Bellolampo nell’interesse dei miei concittadini. È sotto gli occhi di tutti: ci sono molte resistenze frutto del malaffare e di interessi criminogeni che attanagliano la nostra bella Palermo e mentre Orlando si volta dall’altra parte, di impianti alternativi e di nuove tecnologie non se ne parla minimamente”.
“Ho già chiesto la convocazione in commissione antimafia all’Ars dei comitati cittadini per la tutela ambientale che operano nei quartieri limitrofi di Passo di Rigano, Baida, Cep e San Lorenzo e altresì di quelli dei Comuni di Torretta, Cinisi e Capaci. Non ultimo – conclude Figuccia – in queste ore lancerò un referendum per chiedere ai cittadini di esprimersi sulla situazione della discarica. Basta con le chiacchiere, basta con l’indifferenza istituzionale, basta con l’ipocrisia”.
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