Inquinano? Sì. Noi, l’ammettiamo, non ne sapevamo nulla! Ce l’ha rivelato un dirigente pubblico che ci ha detto: “Vi preoccupate dei rifiuti carichi di frazione umida di Palermo che dovrebbero finire nelle discariche di mezza Sicilia. E fate bene. Ma occupatevi anche della fine che fanno gli 8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali dell nostra Isola. Almeno si fa chiarezza su tutto”. Così abbiamo scoperto che…
Lo confessiamo: non lo sapevamo nemmeno noi. Più volte, nel corso degli anni, abbiamo chiesto ‘lumi’ sulla fine che fanno in Sicilia i rifiuti speciali. Tutto potevamo immaginare, ma non che venissero ridotti in cenere in ben due impianti di incenerimento: uno nella Sicilia occidentale e uno nella Sicilia orientale!
Per la cronaca, i rifiuti si distinguono in urbani e speciali.
I rifiuti urbani sono i rifiuti domestici, ovvero quelli che arrivano dalle abitazioni dei comuni cittadini: la raccolta (e lo smaltimento) dei rifiuti urbani viene gestita dalla pubblica amministrazione sulla base di contributi fiscali (leggere TARI).
In Sicilia, a norma di legge, la raccolta dei rifiuti fa capo ai Comuni; solo che, dalla fine degli anni ’90 del secolo passato, la Regione siciliana – o meglio, la politica regionale siciliana – si è intrufolata in questo settore per gestire appalti e per favorire i titolari delle discariche private.
Il tutto è avvenuto in regime commissariale, cioè andando in deroga alle leggi nel nome della “somma urgenza”. Quello che hanno combinato con gli appalti nel settore dei rifiuti in Sicilia lo sa solo Nostro Signore Iddio!
Una follia ‘appaltizia’ che è stata interrotta nel 2013 grazie a un emendamento alla legge Finanziaria nazionale – approvato dal Parlamento – firmato dall’allora parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Claudia Mannino, tra i ‘musi lunghi’ della politica siciliana (compresi i ‘musi’ di alcuni esponenti grillini della Sicilia).
I rifiuti speciali, invece, sono i rifiuti derivanti da attività produttive di industrie e aziende e dovrebbero essere gestiti e smaltiti da aziende autorizzate allo smaltimento.
Non sappiamo molto su questa storia. Sappiamo, ad esempio, che la Sicilia produce poco più di 2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (erano 2 milioni e mezzo e sono un po’ diminuiti grazie alla raccolta differenziata)
Poi ci sono 8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali che la Sicilia produce ogni anno. Che fine fanno?
Una parte viene incenerita in un impianto dalle parti di Carini, in provincia di Palermo.
Una seconda parte viene incenerita in provincia di Siracusa, dalle parti di Augusta.
Certo che noi siciliani siamo un po’ strani: per i poco più di 2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani che produciamo ogni anno – che obiettivamente in alcuni casi non si sa più dove mettere – facciamo un ‘casino’. Ma non ci occupiamo di 8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali che la Sicilia produce ogni anno: li inceneriscono e non ci dicono nulla!
Questo incenerimento provoca inquinamento ambientale? Secondo noi, sì. Ma sulla vicenda non sappiamo molto. Anche perché non c’è mai stata informazione.
In Sicilia i rifiuti speciali sono un segreto di Stato…
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