Nausea per la politica=vittoria della vecchia politica. Ma il Sud può ribaltare tutto/ MATTINALE 401

16 settembre 2019

L’abbraccio tra Movimento 5 Stelle e PD, oltre alle questioni di potere & poltrone, ha anche un significato di ‘semiologia’ politica: far crescere, tra i cittadini, la nausea per la politica, allontanandoli dalle urne. Così a votare andranno soltanto i sodali e i servi della vecchia politica della quale i grillini sono ormai ‘autorevoli’ rappresentanti. Ma il Sud può ribaltare l’attuale miseria della politica italiana, ridando speranza e futuro allo stesso Sud e, perché no?, anche all’Italia!

L’ennesimo cambiamento di programma dei grillini è arrivato nelle ultime 48 ore. Galvanizzati dalla svolta trasformista che Beppe Grillo ha imposto a quello che resta del Movimento 5 Stelle (in termini elettorali poco, in verità), il PD, per bocca del Ministro Dario Franceschini, ha lanciato subito la proposta: liste grilline e piddine insieme in tutte l’Italia. All’inizio Luigi Di Maio ha detto no. Ma il suo no è durato meno di un giorno. Da ieri i grillini sono ufficialmente impegnati a sostenere, insieme con il PD, un candidato alla presidenza della Regione Umbria.

L’Umbria è una delle Regioni del Centro Italia dove la sinistra governa da sempre. In Umbria gli amministratori della sinistra sono andati tutti a casa in seguito a uno scandalo nella sanità. E che cosa stanno facendo Grillo e Di Maio? Si vanno ad alleare con il partito – il PD – travolto dallo scandalo!

Eh sì, gli anni del ‘Vaffanculo day” sono ormai un ricordo. Pensate un po’: dalle 220 piazze italiane che dicevano vaffanculo alla vecchia politica all’accordo con il PD di Renzi e Zingaretti: ne ha fatta di strada il Movimento 5 Stelle!

L’Umbria è soltanto l’inizio. Subito dopo le elezioni regionali in Umbria i grillini si accingono a fare coppia con il PD in Emilia Romagna, in Calabria, in Toscana e nelle Marche. E appena Matteo Renzi lascerà il PD – cosa ormai molto probabile – Grillo dovrebbe completare l’ ‘incorporamento’ del Movimento 5 Stelle dentro il PD.

Per noi e per i lettori de I Nuovi Vespri non è una novità: per noi già da tempo Grillo considera ormai la sua ‘creatura’ come la stampella del PD.

Resta da chiedersi – che poi è quello che si chiedono gli elettori del Movimento 5 Stelle il cui numero è ormai in caduta libera -: perché Grillo sta facendo tutto questo?

Le motivazioni possono essere tante, alcune magari legate a questioni non esattamente politiche (politica & affari, in un’Italia priva di sovranità politica e monetaria sono ormai all’ordine del giorno). Noi, però, ne segnaliamo una politica: una motivazione che è sotto gli occhi di tutti: le perplessità degli elettori del Movimento 5 Stelle ormai quasi al limite della nausea per la politica.

Chi scrive sta vivendo in diretta, in Sicilia, la nascita del Movimento 24 agosto, il nuovo soggetto politico del Sud del quale, con coraggio, lo scrittore e giornalista Pino Aprile si è intestato, come dire?, la genesi e la partenza. Ebbene, sapete qual è la cosa che i siciliani ci chiedono quando leggono gli articoli che scriviamo sul Movimento 24 agosto che tra qualche settimana, a Cosenza, si strutturerà in un nuovo soggetto politico, o quando ne parliamo qua e là?

“Per favore, mettete gente seria. Basta con la vecchia politica. Basta con i voltagabbana. Non vogliamo ripetere l’errore che abbiamo fatto dando il nostro voto al Movimento 5 Stelle. Siamo nauseati. Non sappiamo nemmeno se vi seguiremo. Perché l’ultima delusione è stata veramente grande. Abbiamo votato per liberare la Sicilia e l’Italia dal PD e, adesso, i grillini hanno riportato il PD al Governo dell’Italia e hanno rialzato la cresta in Sicilia. Questa non è politica: questa è lo schifo della politica”.

Ecco la parola esatta: lo schifo. Che – attenzione – è la vera strategia delle vecchia politica della quale il Movimento 5 Stelle, ormai, è parte integrante.

Più la politica fa schifo, più la gente si allontana dalla politica e più aumenta l’astensionismo. L’ultima volta, in Sicilia, ha votato una persona su tre.

La speranza della vecchia politica è proprio questa: far trionfare lo schifo della politica – e in queste ore ci stanno riuscendo molto bene – tenendo lontana dalle urne quanti più gente possibile.

Chi va a votare, alla fine, sono gli elettori che votano per interesse personale, per questioni clientelari (pensate al sistema di potere del centrodestra berlusconiano a Milano e in Lombardia), per militanza ideologica (La Lega Nel Nord Italia e in alcune aree del Centro) e perché legati a un vecchio e collaudato sistema di potere (il Centro Italia gestito dal PD).

Oggi la parola d’ordine è far nauseare i cittadini, far trionfare lo schifo in politica: in una parila, allontanare gli elettori dalle urne.

L’ideale, per la vecchia politica, è che a votare vada il 30% degli elettori che ne hanno diritto: gli altri vadano pure dove vogliono, ma non si rechino alle urne: perché se questi cittadini dovessero recarsi a votare non voterebbero certo per la vecchia politica!

Attenzione: in questo gioco perverso del tanto peggio tanto meglio c’è anche la Lega di Salvini, che ha quasi del tutto abbandonato l’antieuropeismo per tornare tra le braccia di Berlusconi e del vecchio centrodestra.

C’è solo una parte del Paese che è sì travolta pure dalla delusione, ma che ha ancora gli ‘anticorpi’ politici per reagire. Questa parte del Paese è il Sud. E’ vero, il 4 marzo del 2018 il Sud, in massa, ha votato Movimento 5 Stelle. E anche il Sud, oggi, è nauseato dall’abbraccio tra grillini e PD.

Nel Sud, anzi, la delusione per la svolta pro-PD dei grillini è maggiore. Ricordiamo che il Governo Renzi e il Governo Gentiloni hanno usato il Sud come ‘bancomat’ per sostenere il Centro Nord Italia.

La Regione siciliana è stata letteralmente derubata dai Governi nazionali del PD. Il leader dei grillini, Giancarlo Cancelleri, che si è dimesso dal Parlamento siciliano per entrare nel Governo del PD, con molta probabilità, ha dato il colpo finale a un soggetto politico che in Sicilia aveva già perso molta credibilità.  

Insomma, nel Sud la delusione per la svolta trasformista dei grillini è fortissima. Ma nel Sud sta nascendo un nuovo soggetto politico che, non sbagliando nella selezione del personale, potrebbe motivare gli elettori dello stesso Sud e bloccare, almeno nel Sud il sentimento di sfiducia – al limite dello schifo – che tanti italiani oggi provano verso la politica.

E’ una sfida difficile. Perché c’è già chi prova a gettare discredito sul soggetto politico del Sud che ancora deve nascere e chi sta cercando il modo per ‘riciclarsi’. Ma è una sfida che il Sud deve raccogliere: per se stesso, per la propria storia, per il proprio futuro. Ma anche per lanciare un messaggio positivo all’Italia intera: per dimostrare che non tutta la politica è una schifezza!

Foto tratta da Wired

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