Al via Vox, il partito socialista e sovranista di Diego Fusaro

15 settembre 2019

Esperimento molto interessante, quello del filosofo marxista, Diego Fusaro. Che ha dato vita a una formazione che punta, contemporaneamente, a intercettare i consensi dell’elettorato di sinistra deluso dal PD e dell’elettorato grillino deluso dal trasformismo di Beppe Grillo e dal poltronismo di Luigi Di Maio. Ma anche a pescare voti nel variegato universo della società italiana contraria all’euro e all’Unione Europea 

Brutte, bruttissime notizie per il Movimento 5 Stelle e per il PD. Il filosofo e commentatore marxista Diego Fusaro, come annunciato, ha dato vita a una nuova formazione politica socialista e sovranista. Il Movimento si chiama Vox, è stato presentato a Roma e punta a fare quello che non è riuscito ai tanti soggetti che hanno provato a creare un’alternativa alla finta sinistra italiana ormai ‘scendiletto’ dell’Unione Europea dell’euro: dare vita a una formazione di sinistra per fare rivivere i valori socialisti ‘depurati’ dalle tossine ‘europeiste’ che hanno ammorbato il PSE (Partito Socialista Europeo) e determinato la fine della sinistra in quasi tutta l’Europa.

Vox si presenta come un esperimento politico particolare, se è vero che punta a mettere insieme tanti mondi: per esempio, gli economisti keynesiani molto critici con l’Europa dell’euro (emblematica la presenza dell’economista Nino Galloni) e, in generale, l’ampia area sovranista che si batte per l’uscita dell’Italia dall’euro; poi i comunisti che non hanno mai rinnegato le proprie origini culturali (per esempio, il giornalista Giulietto Chiesa, che i nostri lettori conoscono bene per la originale spiegazione sulla nascita del Governo Conte bis); quindi i socialisti che non si sono svenduti né al PD, né a Forza Italia; e, perché no?, anche gli elettori che di una certa area moderata che non si riconoscono nelle scelte politiche della Lega di Salvini e in Berlusconi.

La spiegazione riportata da Libero Quotidiano.it è piuttosto chiara:

“L’idea – dice Fusaro – è quella di colmare un vuoto che si è prodotto: abbiamo una sinistra liberista e cosmopolita e una destra liberista sovranista, manca un sovranismo-populista di sinistra. Il nostro motto è valori di destra, idee di sinistra. Il tentativo è quello di creare un fronte nuovo perché non ogni sovranismo è positivo: quello di Bolsonaro (il nuovo presidente del Brasile ndr) è un sovranismo liberista che serve le classi dominanti e gli Stati Uniti. Noi accettiamo tutti quelli che si oppongono al sistema dell’ingiustizia e dell’iniquità. Oggi c’è un conflitto tra l’elite cosmopolitica e finanziaria e le classi lavoratrici precarizzate”.

Il partito di Fusaro guarda alla tradizione socialista che non ha mai abbandonato l’idea keynesiana in economia con il recupero del ruolo dello Stato. In politica estera Vox si posiziona equidistante dal blocco atlantico e cinese e russo.

Detto questo, il partito si annuncia come una voce che, con chiarezza, darà spazio all’anticapitalismo e all’antiliberismo. Punta a fare quello che non sono riusciti a fare le varie sigle oggi ridotti a poco più che ‘prefissi telefonici’: Rifondazione Comunista, SEL, Liberi e Uguali.

Ma quella che sarà, con molta probabilità, la connotazione di Vox si dovrebbe sostanziare in opzioni fortemente socialiste e sovraniste. Fusaro, del resto, è un filosofo marxista che conosce molto bene Antonio Gramsci.

L’esperimento è interessante perché mettere insieme la tradizione socialista – che in Italia è sempre presente e non è certo rappresentata dal PD – e la temperie sovranista, ovvero chi si batte contro l’attuale Europa dell’euro potrebbe sortire effetti sorprendenti.

In un’Europa dove il socialismo è stato praticamente inghiottito dal liberismo con risultati devastanti (su 500 milioni di abitanti, oggi l’Unione Europea presenta oltre 100 milioni di poveri che non sono rappresentati certo dai socialisti falliti del PSE), coniugare socialismo con il ripristino della sovranità politica e monetaria dell’Italia potrebbe rivelarsi la carta vincente.

Certo, l’argomento moneta unica europea è ‘tecnico’, ma i 13 milioni di poveri presenti in Italia (più del 10% dell’intera Unione Europea!) sono un argomento concreto: questi 13 milioni di poveri, invece di disertare le urne, potrebbero almeno in parte tornare a votare.

In ogni caso, non bisogna essere economisti per capire che l’Unione Europea dell’euro di oggi è gestita da strozzini che fanno solo gli interessi della Germania.  

Bisognerà capire, adesso, come Fusaro si muoverà nel mondo politico italiano. Con molta probabilità, la confusione che settori non bene identificati stanno creando attorno all’esperienza di Potere al Popolo, la formazione di sinistra alternativa al PD che ha fatto piazza pulita di Rifondazione comunista SEL e ‘frattaglie’ varie potrebbe avvantaggiare la nuova formazione politica del filosofo marxista.

E’ noto che la formazione politica di sinistra Potere al Popolo non si è presentata alle elezioni europee perché è praticamente impossibile raccogliere 30 mila firme autenticate in ogni circoscrizione.

Ma alle elezioni politiche Potere al Popolo dovrebbe presentarsi. Ma, a quanto si racconta, dovrebbero nascere qua e là piccole formazioni di sinistra autonome che avrebbero il compito di creare confusione per creare ostacoli a Potere al Popolo e favorire la vecchia politica.

Sono mezzi squallidi: ma se alla vecchia politica-politicante italiana si toglie lo squallore cosa resta? Basti vedere, in queste ore, come i grillini, in Umbria, stanno provando a portare quei pochi elettori che ancora li prendono sul serio a sostegno di un candidato ‘civico’, nascondendo la realtà: e, cioè, l’accordo trasformista e di potere tra PD e gli stessi grillini!

Il partito di Fusaro dovrebbe raccogliere i voti – che sono sempre pochi, ma sempre voti sono – di Liberi e Uguali, specie dopo che i parlamentari nazionali di questa formazione politica si sono presi i voti dichiarandosi alternativi al PD per poi appoggiare il Governo tra PD e grillini!

In Sicilia il nuovo soggetto politico di Fusaro potrebbe fare proseliti, soprattutto tra l’elettorato grillino, deluso dal trasformismo e dal carrierismo degli esponenti di questa forza politica ormai allo sbando: basti pensare a quello che dovrebbe essere il leader del Movimento 5 Stelle in Sicilia, Giancarlo Cancelleri, che si è dimesso dal Parlamento siciliano (dove occupava la carica di vice presidente dello stesso Parlamento) per intrupparsi nel Governo nazionale con il PD.

Tra l’altro, Fusaro è di casa in Sicilia: viene spesso per tenere conferenze e, in generale, per partecipare ad appuntamenti culturali. Uno dei suoi referenti nella nostra Isola dovrebbe essere l’avvocato Lillo Massimiliano Musso che alle ultime elezioni europee ha sostenuto una candidata del Movimento 5 Stelle che ha preso un bel numero di voti.

Oggi Musso è molto critico verso il Movimento 5 Stelle, che accusa di “tradimento” e potrebbe diventare un punto di riferimento per gli elettori delusi dal trasformismo e dal poltronismo dei grillini dell’Isola che ormai hanno perso credibilità.

Foto tratta da Sollevazione 

 

 

 

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