Peppino è Giuseppe Conte. Giggino è Luigi Di Maio. Robertino è Roberto Gualtieri. Sono i tre moschettieri del nuovo Governo Conte bis che, appena arrivati, hanno deciso di regalare agli italiani l’IVA sulla patente di guida (più gli arretrati di cinque anni: 500 milioni di euro). “Sentenza europea”, si dice. Se ancora non l’avete capito, con il Governo grillini-PD sono tornati quelli del “Ce lo chiede l’Europa!”…
Hanno fatto appena in tempo ad insediarsi. Appena arrivati, quelli dell’Unione Europea dell’euro, quelli che vogliono il bene dell’Italia alleggerendo le tasche degl’italiani, si sono chiamati Peppino (il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte), Giggino (il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio) e Robertino (il Ministro dell’Economia, Roberto Gultieri) e gli hanno detto:
“Ecco il biglietto da visita con il quale vi dovete presentare agl’italiani, tanto per fargli capire che la festa è finita. In un anno e quattro mesi di Governo populista l’Italia ha programmato la spesa di 5 miliardi e oltre per il Reddito di cittadinanza e altri 5 miliardi e oltre per Quota 100. Non vi stiamo imponendo di sbaraccare subito Reddito di cittadinanza e Quota 100, ma dovere fare capire ai vostri concittadini che, come ai tempi del nostro sodale Mario (Mario Monti, che Iddio lo protegga, lui, l’IMU e lo spread), è tornato il tempo in cui dovranno mettere mano al portafogli. Intanto cominciate con l’IVA sulla patente. Gli italiani capiranno”.
Così è arrivata, in contemporanea con il nuovo Governo Conte bis, l’IVA sulla patente. L’Europa lo chiedeva da anni. Ma l’Italia aveva ignorato l’ennesimo balzello europeista. Ma siccome è tornato il PD al Governo – partito che va al Governo anche quando perde le elezioni – ecco che sono tornate le tasse. Anzi, per la precisione, in questo caso è un’imposta, forse una delle imposte più famose: l’IVA: l’Imposta sul Valore Aggiunto.
Così – “Ce lo chiede l’Europa!” – l’IVA andrà a colpire chi prenderà la patente di guida. Per lo più i giovani. Cioè i diciottenni. Cioè le famiglie, perché di solito chi ha appena compiuto 18 anni non lavora.
A quanto ammonterà l’aumento del costo della patente di guida? da un calcolo sommario, dagli attuali 700 euro si passerà a 850 euro.
Zitto zitto, appena insediato, il Governo Conte bis ha già appioppato la prima tassa agl’italiani. Anzi, pardon, la prima imposta.
Ovviamente, l’IVA sulla patente colpirà tutti indistintamente. E siccome il Sud, nel complesso, ha un reddito pro capite inferiore al Nord, la spesa aggiuntiva, per ogni neo-patentato, di 150 euro, sarà più ‘pesante’ al Sud rispetto al Nord. Ma che importa?
L’Europa – così ha fatto sapere – gradirebbe che il nuovo Governo Conte bis recuperi anche almeno 5 anni di arretrati. Che, a quanto pare, ammonterebbero a 500 milioni di euro o giù di lì. Che significa questo?
Semplice: che i titolari delle autoscuole dovrebbero chiamare, ad uno ad uno, chi ha preso la patente negli ultimi cinque anni e dirgli:
“Buon giorno. Ricorda? Lei ha preso la patente da noi. E ha pagato 700 euro. Ora – “Ce lo chiede l’Europa!” – hanno deciso che il costo non era di 700 euro, ma di 850 euro. Può avvicinare da noi portando la differenza di 150 euro?”.
Con un po’ – ma appena un po’ – d’immaginazione, potete immaginare cosa gli risponderanno i cittadini…
Vabbé, però – “Ce lo chiede l’Europa!” – ‘sti soldi da qualche parte devono spuntare. Da dove? Se i titolari delle autoscuole non sono in grado di recuperare i 5 anni di arretrati, beh, che siano le stesse autoscuole a pagare!
In fondo quanto dovrebbero pagare? 500 milioni di euro, o giù di lì, diviso il numero delle autoscuole italiane.
Sarà così? Ce la vogliamo vedere tutta, questa storia. Che, con molta probabilità, finirà nei Tribunali.
Noi, però, vogliamo cogliere l’occasione per avvertire gl’italiani.
Leggiamo qua e là che al Governo Conte bis verrà concesso un deficit del 3, forse del 4, forse del 5%.
Non non siamo molto convinti di tutto questo. Anche perché, a nostro modesto avviso, gli USA, in questa fase storica, hanno tutto l’interesse a mettere in difficoltà la UE. A breve dovrebbe partire una guerra dei dazi doganali – dazi USA contro la Cina con effetti a catena – che dovrebbe creare ulteriori problemi alla Germania e, quindi, all’intesa Europa dell’euro.
Non è facile capire cosa succederà quando la recessione colpirà duro tutta l’Eurozona: e questo non avverrà fra tre anni, ma tra pochi mesi. La recessione dovrebbe suggerire politiche keynesiane che, però, mal si conciliano con il liberismo imperante dell’Unione Europea.
A nostro modesto avviso l’Europa dell’euro continuerà a fare quello che ha fatto fino ad oggi: compenserà la crisi togliendo alle aree più deboli per sostenere le aree più forti.
Il segnale di un Governo che, appena si insedia, appioppa 150 euro in più da pagare ai giovani che prenderanno la patente e che cerca di recuperare 500 milioni di euro di arretrati va esattamente nella direzione che abbiamo descritto: ovvero, le aree deboli delle UE verranno derubate per sostenere le più forti.
Cos’è l’IVA sulla patente di guida – ma ci riflettete? l’IVA sulla patente di guida! – se non un mezzo per finanziare l’Italia non con nuovo deficit, ma togliendo i soldi dalle tasche degl’italiani?
Ribadiamo: il segnale che la UE e il nuovo Governo Conte bis hanno lanciato agli italiano è bruttissimo.
Ricordiamoci chi è Matteo Renzi, che avendo perso referendum, elezioni regionali, elezioni politiche nazionali è di nuovo al Governo dell’Italia con sette-otto Ministri.
Non sappiamo se l’Europa dell’euro, che ha negato al passato Governo la possibilità di nominare un proprio Ministro dell’Economia (il no a Paolo Savona avallato dalle ‘autorità’ italiane: alla faccia della sovranità politica italiana da primo coro dell’Adelchi…) e ha negato al passato Governo un deficit del 3%, largheggerà con l’attuale Governo italiano voluto dalla stessa UE (sempre nel nome della sovranità politica italiana da rimo coro dell’Adelchi…).
Quello che invece sappiamo è che il primo atto del Governo Conte bis è stato l’aumento del costo delle patenti di guida.
Ricordiamoci, anche, che quello attuale è un Governo alla ricerca di voti.
I grillini, alle ultime elezioni europee, hanno perso circa 6 milioni di voti rispetto alle elezioni politiche.
Il PD – che alle elezioni politiche di un anno fa è scivolato al 18%, ha perso, sempre rispetto alle elezioni politiche, oltre 100 mila voti.
Cosa vogliamo dire? Che con la probabile scomposizione del quadro politico e con la nascita di nuovi soggetti politici, grillini e PD tenteranno di resistere non cercando nuovi voti – che difficilmente intercetteranno – ma provando a far passare una legge elettorale che penalizzi pesantemente – ad esempio – i nuovi soggetti politici.
Ciò significa che il PD – che ha la metà dei parlamentari dei grillini, ma controlla quasi tutte le leve più importanti del nuovo Governo – spingerà per seguire le direttive europee: ovvero più tasse e più imposte per i cittadini, non escludendo una patrimoniale sui beni immobili e mobili…
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