Depurazione delle acque in Sicilia, i Verdi critici sul commissario straordinario Enrico Rolle

7 agosto 2019

In una lettera indirizzata al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e a Ska Keller, europarlamentare dei Verdi e vice presidente della Commissione Europea, i coordinatori dei Verdi Siciliani, Carmelo Fortunato SardegnaRaffaella Spadaro segnalano alcune criticità 

Ai Verdi siciliani l’operato del commissario straordinario per la depurazione delle acque, ingegnere Enrico Rolle, non sembra convincete. Per questo i portavoce regionali dei Verdi dell’Isola, Carmelo Fortunato Sardegna e
Raffaella Spadaro, hanno inviato una lettera al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa e a Ska Keller, europarlamentare dei Verdi e vice presidente della Commissione Europea.

“Come è noto – si legge nella lettera – in diverse zone della Sicilia è in atto da tempo uno squilibrio tra prelievi da falda e ricarica naturale delle stesse. Tale squilibrio, destinato ad aggravarsi per l’ormai evidente tropicalizzazione del clima, comporta nel tempo la perdita della fertilità dei terreni a seguito dell’intrusione di acque marine. Tali fenomeni sono particolarmente visibile nella zona del Comune di Vittoria (Rg) , Marsala (Tp) , San Vito Lo Capo (Tp) e a Palermo dalla Piana dei Colli sino alla borgata di Mondello, per arrivare alla Piana di Priolo (Sr) (vedi http://hydrogeology.ba.irpi.cnr.it/wp-content/uploads/2014/12/mp050.pdf)”.

“La UE – prosegue il comunicato dei coordinatori dei Verdi siciliani – ha in corso di approvazione un Regolamento che renda tassativo il recupero delle acque depurate stante che la previsione di cui alla Direttiva 91/271/CEE di recuperare le acque ogni qualvolta fosse possibile, è caduta nel vuoto in Italia in quanto è continuato il pensiero unico di una certa scuola di Ingegneria idraulica che vede nello schema prelievo-utilizzo-depurazione-scarico a mare l’unica forma di governo delle acque”.

In effetti – per citare un esempio – l’utilizzazione delle acque depurate, a Palermo, non è proprio razionale… 

“Nonostante la norma italiana abbia previsto, tramite il comma 1 dall’art. 24, della legge n. 97 del 2013, il ravvenamento delle falde con acque depurate, al fine dell’equilibrio idrico – prosegue il comunicato – nelle proposte avanzate dall’Ingegnere Enrico Rolle nulla di ciò appare. Ancora più gravi sono alcune previsioni, come quella duramente contestata dai cittadini di Capaci e Isole delle Femmine, ove lo stesso commissario, ad avviso della scrivente Federazione, straripando dal suo mandato, prevede modifiche sia del Piano di Tutela delle acque, sia del Piano di assetto idrogeologico, peraltro mettendo a rischio la fruizione ai fini turistici”.

“Ora l’inadeguatezza del commissario non è certamente imputabile allo stesso, la cui professionalità non è in discussione – scrivono sempre Sardegna –  ma dalla mancanza di una ampia visione ambientale e dei fenomeni di desertificazione e della necessità di sistemi più resilienti”.

“Per quanto esposto – si legge ancora nel comunicato dei Verdi siciliani – Le chiediamo (la richiesta è rivolta al Ministro Costa ndr) una decisa azione correttiva, onde evitare di incorrere in altre violazioni della normativa, ma ancor più grave nel non cogliere la necessità di un deciso cambio di rotta nella gestione delle risorse idriche. Risulta fondamentale che Ella emetta un atto che faciliti il ravvenamento delle risorse idriche con acque depurate, superando la sindrome, ambientalmente ingiustificata, dell’acqua purissima per tale funzione, cosa che non avviene in natura. E’ evidente che un semplice confronto tra la qualità dell’acqua che si potrebbe riutilizzare e quella da ravvenare nei casi descritti dimostrerebbe l’infondatezza di tali preoccupazioni, a condizioni che la gestione dei sistemi depurativi veda la piena presenza in autonomia delle figure di Biologo, Chimico ed Ingegnere in grado di assicurare la qualità della depurazione”.

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