La politica italiana, nei prossimi anni, è destinata a polarizzarsi. Il Centro Nord sarà sempre più leghista. Con la speranza di ‘agganciarsi’ alla Germania. Il Sud ha bisogno di una forza politica nuova – un Partito dell’equità per Meridione, o una federazione di Movimenti del Sud – per contrastare il leghismo che avanza
L’Alta velocità ferroviaria, argomento che in queste ore tiene banco nella politica italiana, non è solo uno scempio ambientale e un incredibile spreco di denaro pubblico: è anche un’opera pubblica contro il Sud. Il perché lo hanno spiegato benissimo Raffaele Vescera ed Erasmo Venosi:
“Il Tunnel in Val di Susa, compreso di linea di accesso a Torino, costerà 9 miliardi di euro. I soli 12 km di tunnel del tratto italiano ne costeranno 3,5. L’iperbolica cifra di 300 milioni di euro a km. E’ giustificata questa folle spesa, considerando che basterebbe per rifare l’intero sistema ferroviario del Sud”.
Pensate un po’: con i soldi che l’Italia andrà a spendere per bucare una montagna si potrebbero sistemare tutte le ferrovie abbandonate del Sud! Non solo: l’Italia non trova 4 miliardi di euro “per per mettere in sicurezza idrogeologica l’intera penisola, ovvero il territorio più franoso al mondo, causa reiterata di alluvioni, devastazioni e stragi”, scrivono sempre Raffaele Vescera ed Erasmo Venosti, e trova invece i soldi per la TAV! Per realizzare un’opera che, per l’80% del tracciato, insiste nel territorio francese e solo per il 20% sul territorio italiano!
Solo un cretino può pensare che questo impressionante fiume di denaro pubblico servirà per bucare una montagna: questi soldi – ormai l’hanno capito tutti – serviranno per tenere in piedi il ‘sistema’ che governa oggi l’Italia.
E’ sbagliato dire che il Movimento 5 Stelle, con la dichiarazione del capo del Governo, Giuseppe Conte, che a un certo punto si è dichiarato favorevole alla TAV, ha cambiato linea politica. I grillini, la linea politica sulla TAV l’hanno cambiata quando hanno sottoscritto con la Lega il ‘Contratto di Governo’.
Beppe Grillo e i grillini sono sempre stati contrari alla TAV. Eppure, quando il Movimento ha sottoscritto il già citato ‘Contratto di Governo’ con la Lega di Salvini il no secco alla TAV è sparito. Ed è stato sostituito da un’ambigua ridiscussione del progetto. Ma se i grillini sono sempre stati contrari alla TAV cosa debbono ridiscutere?
E’ evidente che, come per la mancata nomina dell’economista Paolo Savona a Ministro dell’Economia, sono intervenuti soggetti ‘esterni’ – magari alte sfere istituzionali italiane – per eliminare il no alla TAV e sostituirlo con una formula all’italiana per evitare il blocco di tale opera.
E’ evidente che, già allora, i grillini erano entrati nel gioco della politica-politicante italiana. Quello che è arrivato dopo – e siamo ai nostri giorni – era già scritto.
E quale sia l’atteggiamento di questo soggetto politico verso il Sud l’abbiamo visto con il voltafaccia sull’ILVA: in campagna elettorale i grillini dicevano che l’acciaieria inquinante di Taranto andava chiusa, ma giunto al Governo hanno sposato la linea del PD. Risultato: l’acciaieria è aperta e continua ad inquinare.
Idem con la TAP, il folle gasdotto che sta sventrando il Salento, sacrificando uliveti secolari e un tratto di costa.
Sono tanti, troppi, gli ‘scivoloni’ dei grillini: come l’incredibile e decisivo sostegno all’elezione a presidente della Commissione Europea dell’ultra liberista Ursula von der Leyen!
Cosa vogliamo dire? Che i grillini sono serviti al ‘sistema’ per carpire i voti ai cittadini del Sud per poi, una volta al Governo dell’Italia, adottare scelte che sono contrarie agli interessi dello stesso Sud.
Sappiamo benissimo che, per molti elettori del Sud che hanno votato Movimento 5 Stelle – e sono tantissimi, se è vero che la vittoria dei grillini nel marzo nel 2018 è stata ottenuta grazie soprattutto agli elettori del Sud – è difficile accettare quello che sta succedendo. Non è piacevole ammettere di essere stati presi in giro.
Ma la realtà dei fatti è quella che è e non si può nascondere la testa sotto la sabbia. Maurizio Alesi, che è sempre stato favorevole al Movimento 5 Stelle, scrive sulla propria pagina Facebook:
“TAV, Di Maio: ‘La Lega da sola non ha i numeri per far passare la Torino-Lione. Se usa i voti del PD potrà vincere ma dovrà spiegarlo agli elettori’. Ma gli elettori della Lega saranno solo felici se passa il TAV, non vedono l’ora e non chiederanno alcuna spiegazione. Sono gli elettori del M5S che chiederanno spiegazioni a Conte e Di Maio per aver cambiato idea dopo 10 anni di No Tav”.
Più chiare di così le cose non possono essere dette. Il sì o il no alla TAV è una decisione del Governo. Se i grillini non sono d’accordo, bene, che aprano la crisi di Governo. Investire della questione – come stanno facendo – il Parlamento è solo un alibi per salvare le poltrone di Governo.
Ma, visto dal Sud, l’atteggiamento ‘gesuitico’ dei grillini è un bene: rende tutto più chiaro. Proviamo a illustrare il perché.
Il PD è un partito ferocemente antimeridionale. Prende ancora voti al Sud in parte perché conserva una rete clientelare (il PD ha amministrato quasi tutte le regioni del Sud e tantissimi Comuni); e, in parte, perché usufruisce dell’eredità del vecchio Pci e della vecchia sinistra democristiana. Ma ormai i meridionali hanno capito che il PD va tenuto lontano con la ‘canna’…
Tra l’altro, Potere al Popolo – che non ha partecipato alle elezioni europee – si sta organizzando nel territorio. Se questa nuova forza politica di sinistra riuscirà a tenere fuori i ‘cascami’ della vecchia e fallimentare sinistra italiana, si presenterà al cospetto degli italiani come l’unica forza politica di sinistra, relegando il PD in una posizione marginale.
Non parliamo, poi, della Lega di Salvini. Questi signori leghisti hanno preso voti al Sud – pochi, per fortuna – perché tanta gente del Meridionale, non volendo più votare PD, Forza Italia e i vecchi democristiani sparsi qua e là, ha deciso di esprimere un voto di protesta appoggiando la Lega.
Ma questi sono voti che torneranno al Partito per l’equità nel Meridione, o a una federazione di Movimenti politici del Sud.
Sui grillini abbiamo già detto: sono serviti al ‘sistema’ per carpire il voto a tanti cittadini del Sud che sono stati regolarmente presi per i fondelli. Probabilmente, dopo il fallimento dell’attuale Governo Giallo-Verde (che potrebbe essere sostituito da un Governo guidato da Mario Draghi, così come “chiede l’Europa”, appoggiato dalla disperazione politica di Movimento 5 Stelle, PD e transfughi vari), i grillini proveranno a giocare la carta di Alessandro Di Battista: ma ormai è chiaro a tutti che i grillini sono chiacchieroni al sevizio dell’Unione Europea dell’euro.
Giunti a questo punto il Sud non può più tirarsi indietro: serve un Partito dell’equità per il Meridione, o una federazione di Movimenti politici del Sud. Chi in questi anni – da scrittore a da giornalista, da medico o da ingegnere, da architetto o da geologo, insomma, uomini e donne che in questi anni, nel Sud, hanno messo la faccia lì per difendere il grano duro, lì per tutelare la popolazione contro l’inquinamento (i tarantini per bloccare l’ILVA, i salentini per bloccare la TAP, gli abitanti della Valle del Mela nel Messinese, in Sicilia, i campani che si sono battuti per bloccare la ‘Terra dei fuochi‘ e, in generale, contro l’inquinamento, i siciliani che si battono contro l’inquinamento dell’area industriale di Siracusa, a cominciare da don Palmiro Prisutto, per citare solo alcuni casi), lì per bloccare l’Autonomia differenziata e via continuando con altre esempi, tutti questi soggetti, dicevamo, debbono trovare un momento di sintesi politica per dare vita, se non a un Partito del Sud, a una Federazione di Movimenti che porti al Partito del Sud.
I grillini, nel Sud, hanno avuto una grande occasione. E l’hanno bruciata. Ora tocca agli abitanti del Sud, senza intermediazioni.
La politica italiana è destinata a polarizzarsi. Il Centro Nord è leghista. E sarà sempre più leghista. Dentro un’Europa in crisi, ‘bombardata’ dalla pressione dei migranti, il Centro Nord pensa di salvarsi alzando muri e agganciandosi alla Germania. Auguri.
Al Sud serve un movimento diverso, che sappia guardare anche al Mediterraneo. Non ce ne voglia l’amico Pino Aprile se diciamo che la fatica di guidare l’avvio di un Partito per l’equità nel Meridione se la deve ‘caricare’ lui: tocca a lui, in questa fase storica, guidare la ‘macchina’ della rinascita del Sud.
Foto tratta da ilsudonline
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal