Un’Unione Europea sempre più debole e sempre più divisa ha ‘partorito’ la nuova presidente della Commissione Europea. Si tratta della tedesca Ursula von der Leyen, una donna di ferro che ha contribuito al massacro della Grecia. Sulla carta ha vinto la solita Germania. Ma non è così, perché sull’Europa – e sul resto del mondo – pesa la ‘bomba ad orologeria’ della Deutsche bank, il cui eventuale crack provocherebbe un finimondo (nel senso che è di tale entità il ‘buco’ che coinvolgerebbe tutto il mondo)
Ursula von der Leyen, popolare, già ministro della Difesa della Germania, è la nuova presidente della Commissione Europea. E’ stata eletta con 383 voti su 733 eurodeputati presenti (gli eurodeputati eletti sono 747). I voti contrari sono stati 327. Tutto sommato, un’elezione risicata. La dimostrazione di un’Unione Europea sempre più divisa.
La ‘mastina’ tedesca ha incassato il sostegno del PPE, il Partito Popolare Europeo. In suo favore i liberali di Renew Europe e dei tre quarti dell’S&D. I socialisti tedeschi della Spd, dopo anni di confusione ‘europeista’ che li ha portati a perdere un sacco di voti, hanno votato contro. Contrari anche gli austriaci, gli olandesi, i belgi e i greci non si sono lasciasti ammaliare dalle ‘sirene’ tedesche e hanno votato. Contrari anche i Verdi, contraria la sinistra Gue, contraria una parte dei conservatori dell’Ecr e di Identità e democrazia.
La Lega di Salvini, che conta 20 europarlamentari, ha votato contro la nuova presidente della Commissione UE. Contrari anche gli eurodeputati di Fratelli d’Italia.
La sorpresa è arrivata da 14 eurodeputati del Movimento 5 Stelle, che hanno dichiarato il loro sostegno! La forza politica italiana che dovrebbe essere contraria alle politiche del rigore economico hanno dato il sostegno alla candidata di Angela Merkel! Si sa: i grillini dicono una cosa e poi fanno l’esatto opposto: non a caso proprio alle ultime elezioni europee hanno perso circa 6 milioni di voti!
Quale sarà la linea politica della nuova presidentessa della Commissione UE, la prima donna a ricoprire questo ruolo?
Da quello che si capisce, la Germania, in questa fase, con la bomba ad orologeria rappresentata da Deutsche bank, che si porta in pancia oltre 70 miliardi di titoli ad alto rischio e derivati per oltre 50 mila miliardi.
No, la Germania, in questa fase, non dovrebbe essere molto interessata ad insistere sulle politiche del rigore economico. Anzi…
Per quello che contano i discorsi di insediamento – di solito nulla – va detto che la signora tedesca di promesse ne ha fatte tante. Tipo:
“Voglio che l’Europa sia il primo Continente s raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050”. O la promessa entro i primi cento giorni di governo di un “Patto verde” e di una “Legge europea sul clima”. Però, come già accennato, i Verdi le hanno votato contro.
Poi il “piano di investimenti per un’Europa sostenibile e un fondo per la transizione energetica per sostenere i Paesi più legati al carbone”. Quindi l’impegno per l’introduzione di una “Carbon border tax” per non svantaggiare l’industria europea (e ti pareva: l’industria prima di tutto!).
Poi il ‘freno’ sull’economia (sempre tedesca è):
“C’è bisogno di un’economia forte, perché quello che vogliamo spendere prima dobbiamo guadagnarlo”. Resta valido il Patto di stabilità: uno strumento truffaldino usato a corrente alternata: vale per i Paesi che debbono essere penalizzati e non vale per i Paesi amici dei potenti di turno. Una vergogna.
Non manca la dichiarazione ambigua:
“Usare tutta la flessibilità concessa dalle regole”.
Quindi la retorica: “L’economia deve essere al servizio delle persone”. E poi il già anticipato sì al “Salario minimo per una vita decorosa”.
Novità sui diritti dei lavoratori, là dove la neo presidente ha parlato di “rispetto dei mercati locali del lavoro”. C’è da crederci?
Ambigua la linea sul caos dei migranti:
“L’UE ha bisogno di frontiere umane, dobbiamo salvare le vite, ma anche dobbiamo ridurre la migrazione irregolare, lottare contro gli scafisti”.
La sensazione è che la neo presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen sia più confusa che persuasa. Ha ‘acchiappato’ la poltrona e, adesso, ‘navigherà’ a vista.
Chi ricorda quello che ha combinato la neo presidente della Commissione UE è il filosofo Diego Fusaro:
“Vi svelo chi è realmente Ursula von der Leyen. Al tempo della crisi finanziaria greca propose apertamente di ipotecare le riserve auree del Paese ellenico a mo’ di garanzia del prestito concesso dai creditori internazionali. Questa proposta fu giudicata a tal punto radicale che perfino l’esecutivo capitanato dalla Merkel pensò bene di prenderne pubblicamente le distanze. Avete capito quale sarà il futuro dei popoli europei?”.
Noi non siamo così pessimisti, se non altro perché la Germania, oggi, rischia di far partire, con Deutsche bank, un crack planetario.
Scriveva il 22 maggio del 2018 IGEBERGFINANZA:
“In sintesi ci sono almeno 50 miliardi di asset che non danno alcuna redditività alla banca tedesca, non solo, centinaia di miliardi occultati al terzo livello contabile, prodotti derivati e strutturati che in un contesto di mercato difficile o pessimo perderebbe subito il loro valore. Dimenticavo! Nel nostro modellino Deutsche Bank e Commerzbank sono sempre nei primi posti come rischio, ovviamente non abbiamo riferimenti per le altre banche tedesche che come ben sapete sono in gran parte protette dal sistema pubblico tedesco e sottratte alla supervisione della BCE”.
Avete capito cosa sono le banche tedesche? Ci dobbiamo tenere Deutsche bank perché se crolla, crollano la UE e mezzo mondo!
Mentre, pensate un po’, per 300 miliardi di euro hanno massacrato la Grecia!
Questa è la ‘Grande Unione Europea’ dell’euro…
Foto tratta da indipendent.co.uk
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