Sosteniamo l’agricoltura siciliana: “Mancia comu parri, mangia sano, mangia siciliano”

3 luglio 2019

E’ questo l’hashtag lanciato dal deputato del Parlamento dell’Isola, Vincenzo Figuccia. A breve, annuncia il parlamentare, un’associazione che riunirà tutti gli imprenditori siciliani che vorranno aderire, il marchio ‘Mancia comu parrì’ e un disegno di legge per disciplinare la materia, tutelando consumatori e produttori

Eh sì, le battaglie condotte da I Nuovi Vespri da quando è in rete per un grano pulito, a sostegno del grano duro siciliano e, in generale, contro il cibo-spazzatura che spesso arriva dall’estero sta cominciando a sortire i primi effetti positivi. C’è un parlamentare regionale, Vincenzo Figuccia, che ha deciso di condurre una battaglia.

Mancia comu parri, mangia sano, mangia siciliano”, è l’hashtag
lanciato da Vincenzo Figuccia, che spiega:

“E’ una campagna di sensibilizzazione per raccontare ai siciliani che mangiare siciliano conviene. È utile alla salute, ma è utile soprattutto a un tessuto produttivo dell’economia regionale fatta da piccoli imprenditori, agricoltori, produttori di olio, di vino e di cereali che in Sicilia trovano le sue eccellenze: i fichi d’india, l’olio extravergine d’oliva, il cioccolato, il pistacchio, il pomodoro e le fragole, le carni e i formaggi tipici. Una produzione di cui andare orgogliosi – dice il parlamentare regionale – a difesa di una mercato che vede i nostri imprenditori tutelati ed in crescita ma anche a tutela della salute alimentare”.

“Portare in tavola prodotti che arrivano dai luoghi sconosciuti della Terra, carichi di veleni, rischia di diventare nocivo per la nostra salute, per i nostri figli, per i nostri cari”.

Figuccia, che ha già affrontato questo tema (COME POTETE LEGGERE QUI) illustra la sua proposta con due esempi.

“Il primo è quello globalizzato, con le etichette delle multinazionali, il secondo è quello nostrano, dove grano, pomodoro e basilico portano i colori
della terra di Sicilia, le sue garanzie e la sua Eccellenza”.

“Quando vai al supermercato – conclude Figuccia – controlla il prodotto, vedi
da dove viene e se non è siciliano, scartalo. A breve un’associazione
che riunisce tutti gli imprenditori, il marchio ‘Mancia comu parri’ e un disegno di legge che disciplini la materia tutelando consumatori e produttori”.

Privilegiare i cibi siciliani. Ma se non si trovano i prodotti siciliani possono andare bene, in generale, i prodotti del Sud Italia. Come vi stiamo raccontando riprendendo, a puntate, la battaglia in favore dei prodotti del Mezzogiorno condotta dal giornale Briganti:

 

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