Sea Watch: la ‘Capitana’ è libera e il ‘Capitano’ Salvini è libero di prendere altri voti/ MATTINALE 328

3 luglio 2019

Di fatto, il pronunciamento del GIP di Agrigento ha sdoganato il sistema ONG che, per salvare vite, può portare i migranti in Italia, anche se ha contro il Governo del nostro Paese. L’unica cosa che si capisce, da questa storia sempre più confusa, è che se si dovesse andare al voto la Lega di Salvini potrebbe prendere la maggioranza assoluta dei voti. Tutto dipende, adesso, dall’atteggiamento del Movimento 5 Stelle, che oggi, di fatto, sembra ‘schiacciato’ sui ‘filantropi’ del centrosinistra a trazione PD

Eh sì, la nave Sea Watch ha agito bene. E la ‘Capitana’ Carola Rackete, non ha commesso alcuna violenza nei confronti di una nave da guerra e non ha opposto resistenza ad un pubblico ufficiale. E non andava nemmeno arrestata. Per due motivi. Primo motivo: perché la motovedetta della Guardia di Finanza posizionata tra la nave e la banchina non può essere considerata nave da guerra. Secondo motivo: perché entrando nel porto di Lampedusa in piena notte la ‘Capitana’ non ha opposto resistenza ad un pubblico ufficiale, ma ha agito compiendo un dovere: portare in salvo i migranti.

Così la pensa il GIP del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, che ha deciso che la ‘Capitana’ ha agito bene. Punto. E non abbiamo capito ancora se le è stato riconosciuto anche lo “stato di necessità” in base al quale ha forzato il blocco disposto dalle autorità del nostro Paese.

Le risposte sopra il rigo e, perché no? anche un po’ isteriche del Ministro degli Interni e leader della Lega, Matteo Salvini, le potete andare a leggere su altri giornali e su altri blog. Noi ci limitiamo ad illustrare, per sommi capi, cos’ha deciso la magistratura che, di fatto, ha agito in difformità da quanto stabilito dal Governo del nostro Paese.

Ci limitiamo a ricordare che le determinazioni da adottare verso le navi straniere che si presentano nei nostri porti sono politiche. E la politica – in questo caso il Governo del nostro Paese – se ha una legittimazione in Parlamento, dovrebbe essere la ‘titolare’ di tali decisioni politiche.

Invece la vicenda, da ‘politica’, è stata trasformata in ‘tecnica’. Ma è una decisione, quella adottata dal GIP del Tribunale di Agrigento, che avrà effetti politici. E, soprattutto, elettorali, là dove si dovesse andare ad elezioni politiche anticipate.

Non sfugge agli occhi degli osservatori la soddisfazione espressa dai tedeschi che, come negli anni ’30 del secolo passato, stanno tornando ad esercitare un ruolo tutt’altro che secondario in Italia. Perché noi possiamo pensare quanto vogliamo che le decisioni siano ‘tecniche’ e non politiche: ma la politica che abbiamo messo alla porta – come in questo caso – rientra dalla finestra.

Leggiamo sul quotidiano La Sicilia la presa di posizione dei ‘capi’ della Sea Watch:

“La nostra Carola è libera! Non c’era motivo per lei di essere arrestata, dato che aveva solo fatto una campagna per i diritti umani nel Mediterraneo e si era assunta responsabilità laddove nessun governo europeo lo aveva fatta”.

“Dal quartier generale di Berlino – leggiamo sempre su La Sicilia – avevano già fatto sapere che, comunque sarebbe andata la vicenda giudiziaria, la ONG sarebbe tornata in mare con un’altra nave”.

Perfetto. Quindi avremo altre navi targate ONG cariche di migranti dirette verso l’Italia? Perché verso l’Italia? Perché i porti libici e tunisini non sono sicuri. Solo i porti di questi Paesi non sono sicuri? E i porti della Turchia? E i porti della Grecia? E i porti di Malta? E i porti della ex Iugoslavia? E i porti del Marocco? E i porti della Francia? E i porti della Spagna? Insomma, i porti di tutti i Paesi che si affacciano nel Mediterraneo?

Di tutti i porti del Mediterraneo i “sicuri” sono solo quelli italiani?

Quello che pensiamo delle navi targate ONG lo abbiamo già scritto: noi pensiamo che questo maldestro tentativo di tornare ai fasti delle navi ONG cariche di migranti pronte a fare la spola tra l’Africa e l’Italia sia il tentativo dell’Unione Europea dell’euro di assestare il colpo finale all’Italia per completare il processo di ‘grecizzazione’ del nostro Paese (QUI IL NOSTRO ARTICOLO DI QUALCHE GIORNO FA).

Notiamo – e questo ci preoccupa – che la Lega, sotto il profilo mediatico, appare agli occhi degli italiani come l’unica forza politica visibile che si oppone al binomio ONG-Unione Europea dell’euro. Ci sarebbe anche Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che ha meno visibilità, ma che comunque appare in crescita.

Lo stesso Movimento 5 Stelle non ha preso una posizione chiara. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – uomo per fortuna molto equilibrato – sta tenendo una posizione corretta nel dibattito sul nuovo Governo della UE e sulla stessa questione migranti.

Ma, è chiaro, non basta ripartire i migranti tra i Paesi europei (ammesso che ciò si possa fare per grandi numeri).

Nessun problema per il centrosinistra, che è tutto schierato in favore della Sea Watch.

Lo stesso Berlusconi non è molto presente. Ed è anche logico: quando si è schierato contro il PD di Renzi, in occasione del referendum sulle riforme costituzionali, gli hanno inviato il primo avviso… Insomma, Berlusconi deve pensare alle proprie aziende e non si può mettere contro l’Unione Europea dell’euro.

Di fatto, questo tentativo della UE dell’euro di usare il sistema ONG per finire di scardinare l’Italia sposterà una valanga di voti verso la Lega e, in parte, verso Fratelli d’Italia.

Il tentativo, nel Sud, di far ragionare i tanti abitanti di questa parte d’Italia sul fatto che la Lega, con l’Autonomia differenziata – ovvero con la ‘Secessione dei ricchi’ – toglierà 90 miliardi di euro all’anno al Sud, colpendo, soprattutto, la sanità e la scuola, è destinato a fallire. E questo è un grande vantaggio per la Lega.

Perché – soprattutto se altre navi ONG cariche di migranti si presenteranno in Italia (che poi ovviamente si presentano, nel 90% dei casi, in Sicilia: ma questo è un altro discorso) – tale questione è destinata a prendere il sopravvento su tutte le altre.

Prepariamoci non soltanto a uno scontro, sempre più aspro, tra la Lega di Salvini e i ‘filantropi’ delle ONG. Ma anche con la UE dell’euro, che è dietro a questa manfrina.

A Bruxelles, forse, pensano che le elezioni anticipate, in Italia, siano impossibili: e quindi stanno tirando la corda.  Molto dipenderà, in questa storia, dal Movimento 5 Stelle. Forza politica che non dovrebbe optare per le elezioni anticipate, visto che è in caduta libera.

La UE dell’euro, forte del fatto che i grillini sono in difficoltà e impediranno il ricorso al voto anticipato, pensa di poter sfondare in Italia. Ma è un gioco molto pericoloso. Per almeno due motivi.

Perché, in politica, quando si colpisce un’alleanza politica – e qui l’attacco della UE dell’euro è all’attuale Governo italiano – le forze politiche alleate si ricompattano.

Cosa vogliamo dire? Che se altre navi ONG con i migranti a bordo arriveranno in Italia, l’attuale Governo, magari con grillini e leghisti un po’ più all’unisono rispetto ai distinguo di oggi, potrebbero drammatizzare al massimo questi eventi per poi virare improvvisamente sulle elezioni anticipate.

E se in Parlamento ci sarà una maggioranza che chiede di andare al voto, ebbene, non ci potrà essere un Governo alternativo all’attuale. ci saranno solo le elezioni. Con spostamenti di voti ben più consistenti di quelli registrati nel marzo del 2018.

Foto tratta da ilsussudiario.net 

QUI L’ARTICOLO DE LA SICILIA

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