Fino ad oggi, per le strade Palermo-Agrigento e Agrigento-Caltanissetta sono stati spesi oltre 3 miliardi di euro di fondi pubblici. E’ semplicemente incredibile stanziare altri fondi – come si voleva fare con il decreto “Sblocca cantieri” – senza capire come sono stati spesi questi fondi pubblici. E’ stata la Lega a bloccare questa vergogna? Se è così ha fatto bene. Il Governo regionale e i grillini se ne facciano una ragione
I grillini dicono che a bloccare l’emendamento salva-imprese nel decreto “Sblocca cantieri” sono stati i leghisti. Se è così, a malincuore, non possiamo che essere d’accordo con la Lega, perché a noi l’ennesimo intervento finanziario in favore di due strada siciliana mangiasoldi – la Palermo-Agrigento e la Agrigento-Caltanissetta – non ci convince proprio.
Il fatto che la vecchia politica siciliana – che è la responsabile politica di quanto è avvenuto con queste due strade – solleciti l’arrivo di un’altra ‘carrettata’ di fondi pubblici ci rafforza nel convincimento che l’emendamento salva-imprese in salsa siciliana vada bloccato.
In poche ore – ne dobbiamo prendere atto – ci troviamo d’accordo con ben tre iniziative della Lega di Salvini in Sicilia e in totale disaccordo su altre due iniziative della stessa Lega.
Siamo d’accordo – e questo l’abbiamo già scritto – sullo stop alla nuova abbuffata di soldi del decreto salva-imprese, ancor prima di aver verificato che fine hanno fatto i soldi spesi per la Palermo-Agrigento e per la Agrigento-Caltanissetta.
Siamo d’accordo con la proposta del leghista Elio Ficarra, responsabile degli enti locali della Lega in provincia di Palermo, che propone il sacrosanto ritorno alle vecchie Province siciliane, abrogando la legge approvata dal Parlamento siciliano nel 2013, ai tempi del dannosissimo Governo regionale di Rosario Crocetta.
E siamo d’accordo, soprattutto, nella risposta che la Lega ha dato al sopravvalutato Mario Draghi a proposito dei minibot (ARGOMENTO CHE ABBIAMO TRATTATO QUI). I leghisti hanno chiarito che si tratta di una forma di indebitamento senza strozzinaggio. E hanno fatto bene. Draghi dovrebbe stare zitto e uscire di scena. Ormai ha fatto il suo tempo. A casa!
Non siamo d’accordo con la Lega sulla truffa ai danni del Sud chiamata “Autonomia differenziata” e non siamo d’accordo sulla regionalizzazione della scuola.
Vero è che le ultime due proposte sono le più importanti, perché sono quelle economicamente imponenti, ma essere d’accordo con la Lega su tre questioni per la Sicilia importanti ci preoccupa un po’.
Non siamo d’accordo, invece – tornando alle strade mangiasoldi della Sicilia, con il presidente della Regione, Nello Musumeci. La sua dichiarazione non ci convince affatto.
A proposito del blocco dei cantieri sulla Agrigento-Caltanissetta e sulla Palermo-Agrigento – da parte del Comitato delle oltre cento aziende siciliane creditrici del gruppo CMC di Ravenna – a seguito del ritiro da parte del governo nazionale dell’emendamento salva-imprese nel decreto “Sblocca cantieri”, Musumeci dice:
“Una scelta scellerata che fa venire meno gli impegni assunti dal ministro Danilo Toninelli nelle sue numerose visite in Sicilia alla vigilia delle elezioni europee. Se non si corre subito ai ripari, con un’apposita norma, si costringe l’Isola a pagare un altissimo prezzo in termini sociali e infrastrutturali. Temo che i nostri sospetti di ieri trovino conferma”.
Ci permettiamo di ricordare al presidente della Regione che prima di stanziare altri fondi pubblici per queste due strade sarebbe interessante capire come sono stati spesi i fondi fino ad oggi stanziati. Ci rendiamo conto che il presidente Musumeci vuole accelerare sui lavori lasciati a metà. Ma c’è anche un problema di legalità, fino ad oggi ignorato.
Per questo siamo rimasti basiti quando abbiamo letto il seguente comunicato stampa dei parlamentari regionali grillini Giancarlo Cancelleri, Salvo Siragusa e Giovanni Di Caro:
“Scellerata la scelta del ritiro dell’emendamento salvaimprese sulla Caltanissetta-Agrigento e sulla Agrigento-Palermo? Su questo concordiamo con Musumeci, visto che si tratta di una decisione voluta dalla Lega, che si è impuntata su questo. A Musumeci, loquace a corrente alternata, visto che finora ha brillato per il suo inqualificabile silenzio sugli indagati all’Ars e sul caso Savona, consiglieremmo comunque di conservare il fiato che spreca per attaccare Toninelli per suggerire ai suoi colleghi della Lega in Parlamento di non fare bizze in occasione dell’emendamento che il M5S ripresenterà nel dl crescita e che prevederà sempre il fondo salvaimprese”.
Perché siamo rimasti basiti? Perché dal Movimento 5 Stelle ci aspettavamo chiarezza sui fondi pubblici spesi fino ad oggi per queste due strade. Invece notiamo che gli sprechi andati in scena in questi lavori-lumaca non sembrano interessare i grillini: e la cosa ci dispiace.
In un altro comunicato del Movimento 5 Stelle, infatti, leggiamo ancora:
“La norma sarà inserita nel decreto crescita alla Camera dei deputati e sarà co-firmata dai due relatori (uno del MoVimento 5 Stelle e uno della Lega). In queste ore abbiamo inoltre registrato la levata di scudi a difesa del fondo salva-cantieri da parte di tutte le forze politiche. Siamo dunque contenti di portare un testo condiviso in Aula che siamo certi verrà sostenuto in maniera trasversale”.
Noi ci auguriamo che i leghisti tornino a bloccare questa ennesima immissione di denaro pubblico nella realizzazione di due strade per le quali – lo ribadiamo – andrebbe fatta prima chiarezza sui fondi pubblici utilizzati fino ad oggi.
E toniamo a manifestare la nostra incredulità rispetto all’atteggiamento dei grillini, a Roma e in Sicilia.
Non ci convincono affatto, inoltre, le geremiadi dei sindaci dei Comuni interessati da queste due strade. I ritardi vanno avanti da anni. Prima di impegnare altri soldi – lo ribadiamo – bisogna accertare com’è stata spesa fino ad oggi l’ingente massa di fondi pubblici stanziati.
Noi ci siamo occupati di queste due strade siciliane, dove i lavori vanno a rilento, lo scorso anno, in un’inchiesta firmata da Alfio Di Costa, che nella vita fa l’ingegnere. Rileggiamo assieme cosa ha scritto un anno fa Alfio Di Costa sulla Palermo-Agrigento e sulla Agrigento-Caltanissetta:
“Palermo-Agrigento. Probabilmente qualcuno voleva progettare, nei primi anni ’50 del secolo passato, l’autostrada Agrigento-Palermo che, riprendendo il percorso delle Strade Statali 121 “Catanese” da Villabate al Bivio Manganaro e S.S. 189 “Valle dei Platani” da bivio Manganaro fino ad Agrigento, collegava i due capoluoghi.
Spesso, ahimè, in Sicilia si inizia con il progettare una chiesa e si finisce per realizzare una sagrestia: credo proprio che, con la Palermo-Agrigento sia accaduto questo. Il percorso lungo circa 120 km è fra i più trafficati di Sicilia e spesso definita “la scorrimento veloce della morte”.
Risente, a mio modo di vedere, oltre che di una progettazione vecchia e non adeguata nemmeno al tempo della stessa progettazione, di grandi problemi di sicurezza e di svincoli progettati e realizzati in modo assurdo; di “trazzere” e di strade provinciali che si immettono direttamente nel percorso.
Quest’opera ha visto impegni di spesa spropositati con risultati scadenti. Basti pensare che solo per il rifacimento del tratto che va da Lercara Friddi a Bolognetta – è storia di questi anni – è stato speso oltre un miliardo di euro!
Templi biblici, sprechi e anche errori. Un esempio fra tutti: la realizzazione del viadotto Scorciavacche, inaugurato prima del Natale del 2013 e crollato parzialmente dopo sette giorni per problemi strutturali.
Tutt’ora in questa strada ci sono lavori in corso. La nuova strada a scorrimento veloce Palermo-Agrigento doveva essere completata entro il 2016. Non credo che ad oggi qualcuno ne possa prevedere la data del suo completamento e se sarà veramente una superstrada o uno scorrimento veloce sicuro e moderno; se pensiamo che chi la percorre deve preventivare oltre due ore per arrivare da Agrigento a Palermo e viceversa, ebbene, abbiamo detto tutto!”.
Chiediamo ai grillini, ai sindaci e, in generale, a tutti quelli che manifestano “fretta” nel chiedere altri soldi per il “completamento” di questa strada: è normale che il tratto che va da Bolognetta a Lercara Friddi sia costato oltre un miliardo di euro? E’ possibile avere un report di questi lavori per verificare come sono stati spesi questi soldi?
Di più: nel 2016 noi c’eravamo: ma non ricordiamo “proteste” dei sindaci quando i lavori risultavano non completati…
Ancora Alfio Di Costa:
“Agrigento-Caltanissetta – Fra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70 viene progettata la Strada Statale 640 che da Porto Empedocle attraversa la Valle dei Templi a sud della città di Agrigento e percorre i territori di numerosi Comuni delle due provincie, fino a Caltanissetta.
La strada è lunga circa 70 km e per molto tempo è stata chiamata “scorrimento veloce”. Oltre a collegare Porto Empedocle a Caltanissetta, si incrociavano i bivi per Favara, Racalmuto, Canicattì, Serradifalco, Delia, San Cataldo. La strada costituisce la principale via di comunicazione tra Agrigento e Caltanissetta ed il collegamento all’autostrada A19 Catania-Palermo.
La vecchia Strada Statale 640 era a carreggiata unica con una corsia per senso di marcia e incrociava lungo il suo percorso la Strada Statale 189 Agrigento-Palermo, la Strada Statale Canicatti-Licata e la Strada Statale 626 Caltanissetta-Gela. La superstrada risentiva di una vecchia progettazione con accessi diretti sia di trazzere, sia di stradelle interpoderali.
Agli inizi anni duemila si pensa ad una riqualificazione trasformandola in strada extraurbana principale con importanti lavori di ammodernamenti finalizzati, oltre che al notevole miglioramento della viabilità e della sicurezza, al sostegno dello sviluppo economico del territorio. La fine dei lavori era prevista entro il 2018.
Non vado lontano dal vero se stimo in oltre due miliardi di euro le somme per ammodernare questi 70 km che prevedono due carreggiate con due corsie oltre la corsia d’emergenza. A mio parere i costi finali sono eccessivi per il risultato che sarà ottenuto, non credo prima della fine del 2019″.
E’ vero che sono stati spesi oltre 2 miliardi di euro? Esiste un report che racconta come sono stati spesi gli “oltre 2 miliardi di euro”?
Riassumendo: “oltre un miliardo di euro” speso per la strada Palermo-Agrigento ancora incompleta; “oltre 2 miliardi di euro” spesi per la strada Agrigento-Caltanissetta ancora incompleta. Aziende siciliane che, negli ultimi due anni, hanno lavorato per conto del colosso CMC e non sono state pagate.
(A proposito: che bisogno c’è di far venire in Sicilia i grandi gruppi nazionali se poi i lavori li realizzano le imprese siciliane? Cos’è: un ‘bollino’ neocolonialista imposto alla Sicilia? E pensare che, alla fine degli anni ’80 del secolo passato, i subappalti erano stati aboliti…).
Senza capire come sono stati spesi questi soldi – ribadiamo: oltre 3 miliardi di euro! – bisogna stanziare, a scatola chiusa, un’altra montagna di denaro pubblico? Per fare che cosa? Qualche altro chilometro di strada per poi organizzare un’altra ‘protesta’ in occasione della prossima legge Finanziaria?
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