Ricordate quelle figure dotate di grande loquacità e capacità di convincimento che una volta affollavano le vecchie fiere ed i mercati popolari? Quegli “imbroglioncelli“ che cercavano, e spesso riuscivano, di carpire la buona fede dei creduloni, che convinti di fare un buon affare compravano a scatola chiusa per pochi soldi per poi trovare nello scatolone “a sorpresa” oggetti insignificanti e di nessun valore? Erano conosciuti come “pacchisti”, cioè ti vendevano il pacco-sorpresa e l’acquirente si trovava col “pacco”!
di Antonino Privitera
Nonostante il gran parlare di sé ed i propositi di essere sempre provocatorio pur di tenere la scena sorge più di un dubbio sulla floridità della corte che regna a Palermo. E’ sotto gli occhi di tutti che le cose non vanno per come dovrebbero, specialmente riguardo alla solidità economica del Comune, ma nonostante ciò nessuno sembra disposto a rischiare di mettersi contro il Re.
Al Sindaco Leoluca Orlando bisogna riconoscere che sa vendere bene il prodotto (qualche mal pensante potrebbe dire: il nulla…) e sicuramente potrebbe ben competere nell’arte dei “pacchisti”.
(Ricordate quelle figure dotate di grande loquacità e capacità di convincimento che una volta affollavano le vecchie fiere ed i mercati popolari? Quegli “imbroglioncelli“ che cercavano, e spesso riuscivano, di carpire la buona fede dei creduloni, che convinti di fare un buon affare compravano a scatola chiusa per pochi soldi per poi trovare nello scatolone “a sorpresa” oggetti insignificanti e di nessun valore? Erano conosciuti come “pacchisti”, cioè ti vendevano il pacco-sorpresa e l’acquirente si trovava col “pacco”!).
A parte le indiscutibili bellezze che il buon Dio ha voluto elargire e alle testimonianze storiche e culturali di cui possiamo fregiarci, a guardare Palermo da un po’ di tempo sembra di essere in una delle vecchie fiere con “pacchisti” all’opera!
E’ fuor di ogni dubbio che l’ultimo segno tangibile di svolta storica risale al 1885 al cosiddetto piano Giarrusso, che allora non fu da tutti condiviso, ma che comunque ha dato la possibilità di creare lavoro per quasi quaranta anni e caratterizzato parte della Città. Le risultanze sono ben visibili in quella che è stata fino a qualche decennio fa l’area pulsante della città: la via Roma.
Il taglio di vicolo contorti e l’eliminazione di case umili e catoi fatiscenti, da qualcuno fu definito uno sfregio al Centro storico, di fatto ha dotato la città di una ribalta che ha permesso alla nuova borghesia del tempo di sfoggiare le nuove tendenza, gli architetti ebbero l’opportunità di metter in mostra la loro valenza di realizzare nuovi palazzi. Palazzo Moncada, Palazzo Napolitano, Ammirata, luoghi di spettacolo come il teatro Biondo, il teatro Finocchiaro poi uffici, banche. il Palazzo delle Poste.
Nel dopoguerra le pagine della cronaca ed intere biblioteche sono piene delle gesta riconducibili alle speculazioni edilizie mafiose e del famoso “Sacco di Palermo”. E’ vero, non c’è stato nessun altro “piano Giurrusso” e si vede! Ma ci sono stati altri piani, con luci ed ombre. Sulla qualità e quantità di essi sarebbe bene che i cittadini e soprattutto le menti pensanti facessero una valutazione e provassero a tirare le somme.
Da quasi dieci lustri la città sembra ammaliata anche se, dopo la cruenta offensiva della mafia, negli anni ’90 del secolo scorso ha avuto un sussulto di orgoglio, ma resta pur sempre in una forma di torpore, è come sonnolenta, paurosa, spesso pavida, arrendevole ed ignava, raramente orgogliosa.
Sembra che nell’aria predomini una cappa di rassegnazione: è distinu… capitò… e poi , a mia cu mi cci porta?
Ogni tanto qualche segno di malcelata insofferenza ci inorgoglisce: …retata delle forze dell’ordine ha sgominato un traffico di droga… “menu mali li pigghiaru”!
Sequestrato un quantitativo di merce contraffatta… “miii tantu ci vuleva…u sapivanu tutti…”.
Un battaglione di agenti ha sgomberato la via Finocchiaro Aprile…. “cca certu, in Corso Olivuzza, non si puteva mancu passari a piedi…!
Poi arrivano le notizie straordinarie e rassicuranti che acquietano il popolo: attivato l’impianto di illuminazione in via… Pulizia straordinaria in via… l’asilo nido abbandonato da 30 anni è stato finalmente… demolito!
Grazie alla ZTL è diminuito l’inquinamento nel Centro storico… (però è aumentato nelle zone limitrofe); e poi le attrezzature sportive… il Palazzo dello Sport necessita di lavori di rifacimento del tetto… il Velodromo forse sarà demolito… la piscina …l’ippodromo è chiuso… Palermo città europea per la cultura… le isole pedonali in aumento…come la chiusura delle attività nel Centro storico …. la gioia delle movide notturne…
L’argomento più qualificante però resta la mobilità! Basta andare sul sito del Comune e vedere gli elaborati che riguardano la “grande viabilità” con gli aggiornamenti al 2015, le rappresentazioni grafiche e le animazioni che, dopo il Tram da sogno già realizzato, saranno l’incubo dei palermitani: signori non una, non due , non tre… mi voglio rovinare… bensì sette, si dico: sette nuove linee tranviarie!!!
Questa è la chicca, il meglio che un “pacchista” di altri tempi non si sarebbe mai immaginato di potere presentare per animare gli astanti!
Invero, visto che i clienti abboccano… perché non fare qualcosa di più grande? Infatti le tre linee tranviarie funzionano bene…hanno fornito una eccellente mobilità…, è vero che le strade sono diventate dei budelli quasi impercorribili per l’esiguità degli spazi lasciati alla viabilità ordinaria ed è anche vero che non sono giustificabili i dissesti e smottamenti della sede viaria (nessuno controlla i collaudi?), ma non siamo troppo esigenti, in fin dei conti 15 chilometri sono costati appena 320 milioni di euro e costano all’AMAT soltanto 10 milioni di euro ogni anno… e le sette linee dovrebbero costare oltre 500 milioni e all’AMAT?
E così una volta che ci siamo perché non pensare anche a portare in piazza il treno? Detto fatto, ecco a voi: la chiusura dell’Anello ferroviario!
Ma ecco il colpo di scena… e sì! Poiché proprio la chiusura dell’Anello non è neanche prevista, quest’articolo ha la peculiarità per aggiudicarsi il titolo di max “pacco”!
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