Dopo il blocco di Passante e Anello ferroviario si bloccano anche i lavori del collettore fognario?

28 maggio 2019

Attenzione: sono tutte “opere strategiche”, ma non ce n’è una completata! Palermo è diventata la città degli appalti: si iniziano le grandi opere e poi, come si usa dire dalle nostre parti, “comu finisci si cunta…”. In questo caos dovrebbero essere realizzate altre sette tratte di Tram per finire di incasinare la città. Una sinistra cittadina da chiudere gettando via la chiave!

In un comunicato stampa della Fillea CGIL leggiamo di Palermo:

“Un altro cantiere a rischio in città, il collettore fognario ‘Sistema Cala’ di Palermo. A lanciare l’allarme sul rallentamento dell’opera e sul mancato pagamento degli stipendi da due mesi ai 15 operai è la Fillea Cgil Palermo. L’opera, dal costo complessivo di 16 milioni di euro, finanziata dal Comune di Palermo, stazione appaltante, è partita nel gennaio 2015, con i lavori affidati alla Tecnis, la stessa impresa protagonista della controversa vicenda dell’Anello ferroviario, finita poi in amministrazione giudiziaria e messa in vendita, con cantieri a rischio paralisi in mezza Sicilia.

A seguito del commissariamento, i lavori per il potenziamento del sistema fognario Cala sono andati avanti con una società consortile, la Cala Scarl, tra la Tecnis, che detiene l’86 per cento delle quote e la Sikelia, altro gruppo catanese, con la restante quota del 14 per cento. Lo stato dell’opera del collettore fognario, con la grande vasca dove convergono le acque reflue, è attualmente al 75 percento. Le lavorazioni sono rallentate a causa della crisi di Tecnis, con il conseguente ritardo delle operazioni di rendicontazione economica dei lavori che l’impresa esegue sia per l’Anello ferroviario che alla Cala e il mancato incasso degli stati di avanzamento.

La Cala Scarl attende da più di due mesi dal Comune l’erogazione del 17° stato di avanzamento lavori (SAL), che ammonta a circa 500-600 mila euro. L’incasso di questa cifra consentirebbe il pagamento delle mensilità arretrate dei lavoratori e delle partite previdenziali previste – dichiara il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo -. Inoltre, per definire gli stati di avanzamento, si attende che gli uffici della Tecnis procedano con la rendicontazione. Il rischio è che, considerate le vicissitudini dell’Anello ferroviario, in casa Tecnis si blocchi tutto.

La Fillea chiede al Comune di velocizzare i pagamenti. Con una nota inviata oggi all’assessore ai Lavori pubblici, Maria Prestigiacomo, la Fillea ha chiesto l’intervento sostitutivo in qualità di stazione appaltante e il pagamento diretto alle maestranze.

“Il Comune si assuma la responsabilità del pagamento – aggiunge Ceraulo – Se per il cantiere di Rfi dell’anello il sindaco Orlando ha chiesto al Mise i poteri di commissario straordinario per rimettere in moto il cantiere, perché per il collettore fognario il Comune non procede con i pagamenti e gli stati di avanzamento, per portare a conclusione un’altra opera strategica per la città?”.

Per curiosità: ma quante opere pubbliche sono in corso a Palermo? Passante ferroviario, Anello ferroviario, collettore fognario. Possibile che non si riesce a portarne a termine nemmeno una? E in tutto questo ‘bordello’ di opere incompiute si dovrebbero realizzare altre sette tratte di Tram per finire di incasinare la città?

Quanto contano a Palermo i cittadini? Nulla. Perché il fine ultimo di Palermo è quello di essere teatro di grandi appalti e al diavolo la viabilità, i servizi, le attività commerciali: tutti e tutto vengono dopo gli appalti.

La verità è che la ‘sinistra’ – o presunta tale – di Palermo è da chiudere e basta.

Foto tratta da porte-blindate.info

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