Palermo. Stamattina, all’ufficio ticket di Villa Sofia, abbiamo assistito ad una scena un po’ particolare. Abbiamo scoperto che in due ospedali che fanno parte della stessa Azienda ospedaliera – ‘Villa Sofia’ e il ‘Cervello’, che fanno capo, per l’appunto, all’Azienda ospedaliera ‘Villa Sofia-Cervello’ – il ticket si paga con modalità diverse…
Gestire un blog dà la possibilità anche di aprire una finestra sulla vita di ogni giorno, anche sulle cose che sembrano di poco conto e che, forse, di poco conto non sono, soprattutto per le persone che non hanno, come dire?, Santi in Paradiso. Così, stamattina, siamo stati testimoni di un fatto che ci ha colpito.
La scena alla quale abbiamo assistito è accaduta all’ospedale ‘Villa Sofia’ di Palermo. Eravamo in fila per pagare il ticket. Contrariamente a quello che ci aspettavamo, non c’era una fila chilometrica. Anzi, il servizio è ben organizzato, con tre persone agli sportelli. Efficienza da segnalare come un fatto positivo.
A un certo punto sentiamo la voce di una signora anziana che, rivolgendosi all’impiegata dello sportello, dice:
“Mi scusi, io non ho il bancomat. Pago in contanti”.
“Non è possibile – gli risponde l’addetto allo sportello -: qui il ticket si può pagare solo con il bancomat”.
“Ma io non ho il bancomat! – replica la signora piuttosto anziana -. Se pago in contanti che succede? Non sono sempre soldi?”.
Ma l’addetto allo sportello è irremovibile.
Scopriamo, così, che a ‘Villa Sofia’, per pagare il ticket sanitario, hanno già realizzato il sogno dell’Unione Europea dell’euro: l’abolizione del contante per controllarci tutti.
Ci avviciniamo incuriositi per capire quello che stava succedendo. Apprendiamo, così, che sì, all’ospedale ‘Villa Sofia’ il ticket si paga solo con il bancomat. Ma – spiega sempre l’addetto – la signora, se vuole pagare in contanti, può recarsi all’ospedale ‘Cervello’.
(Per la cronaca, grazie alla ‘lungimirante’ intuizione della politica siciliana al tempo del Governo regionale di Raffaele Lombardo l’ospedale ‘Cervello’ è stato accorpato con l’ospedale di Villa Sofia: tanto che, da allora, l’Azienda ospedaliera ha preso il nome di ‘Villa Sofia-Cervello’).
Dunque, in un’unica Azienda ospedaliera, per pagare il ticket, si utilizzano due formule diverse, a seconda in quale ospedale ci si viene a trovare: a ‘Villa Sofia’ si paga con il bancomat, mentre al ‘Cervello’ si paga in contanti.
Mentre ci interroghiamo sul significato – che supponiamo in ‘bilico’ tra l’epistemologico e il kafkiano – di queste due modalità di pagamento (ci chiediamo se al ‘Cervello’ si paga solo in contanti o accettano pure il bancomat: questo è un punto che non siamo riusciti a chiarire), leggiamo sul volto della signora anziana il disappunto, misto a un po’ di disperazione:
“Ma io come faccio, adesso, a recarmi all’ospedale ‘Cervello’? Per me arrivare qui, oggi, è già stata una fatica”.
Già come deve fare?
(La storia è a lieto fine perché, mezz’ora dopo, incontriamo la signora per i viali di Villa Sofia: si ricorda di noi e ci dice: “Per fortuna ho risolto, meno male”. E’ accompagnata da un signore anziano. Chissà come ha risolto. Ma a noi ‘sta storia del pagamento del ticket solo con il bancomat – sogno dell’Unione Europea dell’euro per controllare ogni nostra spesa – non è che ci convince molto. Anzi).
P.s.
Ah dimenticavamo: e se una persona sceglie di non avere il bancomat che fa? Si lascia morire?
Foto tratta da quifinanza.it
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