La domanda, a nostro modesto avviso, è molto pertinente, perché un Governo regionale che dirama un chilometrico comunicato stampa per annunciare la Fiera Mediterranea del Cavallo mentre l’agricoltura si dibatte in una gravissima crisi impone, ovviamente in chiave ironica, certi interrogativi… Secondo voi che speranze abbiamo in Sicilia?
Uno apre l’Email e vede un chilometrico comunicato stampa del Governo regionale e pensa: “Mizzica, e che sarà mai!”. Poi comincia a leggere e…
“Tutto pronto per la Fiera Mediterranea del Cavallo, la più grande manifestazione equestre del Sud Italia, in programma dal 10 al 12 maggio 2019, nella Tenuta Ambelia a Militello in Val di Catania”.
Avete letto bene: cavalli in mostra nella cittadina dov’è nato l’attuale presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci:
“L’iniziativa è della Regione siciliana – leggiamo sempre nel comunicato – che ha mobilitato gli assessorati per l’Agricoltura, il Turismo, le Attività produttive, i Beni culturali, dopo aver rimesso a nuovo l’antica Tenuta, grazie a un imponente restauro, dopo anni di incuria e abbandono”.
Che dobbiamo dire? Almeno hanno restaurato un bene storico e culturale: almeno questo!
“La struttura – si racconta nel comunicato stampa – che in età feudale apparteneva ai nobili del luogo, è stata sin dall’Unità d’Italia una Stazione di monta dello Stato attraverso il ministero della Guerra”.
Insomma, la regione ha restaurato un luogo dove i cavalli e le cavalle se la spassavano…
A questo punto diventiamo un po’ curiosi: oggi i cavalli e le cavalle che fanno? “Oggi – ci racconta sempre il comunicato – è gestita dall’Istituto di incremento ippico, ente controllato dalla Regione e preposto alla tutela delle razze autoctone che in Sicilia sono essenzialmente quattro: il Cavallo orientale, il Cavallo Sanfratellano, l’asino ragusano e l’asino di Pantelleria.
La presentazione ufficiale dell’iniziativa è avvenuta stamane nella sede di Catania del Palazzo del Governo, da parte del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e del presidente dell’Istituto di incremento Ippico Caterina Grimaldi di Nixima. Presenti anche gli assessori all’Agricoltura Edy Bandiera e al Turismo Sandro Pappalardo, la soprintendente ai Beni culturali e ambientali etnei Rosalba Panvini e i sindaci di Catania Salvo Pogliese, di Militello in Val di Catania Giovanni Burtone e di Scordia Franco Barchitta”.
Mezzo Governo regionale e tre sindaci a cavallo, insomma.
“Una manifestazione straordinaria – evidenzia il governatore Musumeci – dal punto di vista sportivo, culturale e turistico. Un evento eccezionale e inedito realizzato grazie a un lavoro di squadra tra quattro assessorati e otto dipartimenti della Regione. Saranno tre giorni nei quali gli aspetti agonistici si fonderanno con quelli ludici e di promozione del territorio. Ma non solo, al di là della cerimonia, siamo riusciti a recuperare un bene prezioso che da anni era stato abbandonato”.
Va bene presidente, l’abbiamo capito: avere recuperato la Tenuta Ambelia.
Il comunicato ci informa sullo scenario equino in Sicilia:
“La Sicilia – ci informa il Governo siciliano – è la terza regione, con il 9,5 per cento del totale nazionale, dopo Lazio e Lombardia, per capi di equidi allevati. Dalla Banca nazionale delle razze autoctone – gestita dal Mipaf – risultano attualmente allevati 1.256 cavalli sanfratellani, 3.454 asini ragusani e 77 asini panteschi. Gli allevamenti di asini nell’Isola sono invece 1.113, quelli di cavalli 15.752 e 44 di muli”.
Il comunicato – forse per evitare un fastidioso conflitto di interessi – non dà notizie degli asini presenti nella politica siciliana: anche se i Siciliani una certa idea, dalla Seconda repubblica in poi, una certa idea se la sono fatta…
Il comunicato, asini a parte, ci spiega che quello che andrà in scena nella cittadina del presidente della Regione è “un evento che non ha precedenti nell’Italia meridionale e che si propone, essenzialmente, di raggiungere due obiettivi: rilanciare le razze degli equidi autoctone italiane e dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo; promuovere il territorio dell’Isola, soprattutto nei suoi itinerari ‘minori’, cioè quelli al di fuori delle Guide ufficiali”.
“La manifestazione – prosegue il comunicato – si articolerà in iniziative di carattere sportivo, ludico e culturale. La cerimonia di apertura è prevista venerdì 10 maggio alle ore 10. Oltre trecento gli straordinari esemplari che saranno presenti alla manifestazione, un’esposizione delle più nobili razze di equidi, provenienti dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Tre giorni intensi di esibizioni, sport e convegni, ippoterapia, valorizzazione di cavalli e asini di razza”.
“Quella di Ambelia – prosegue il comunicato – non è solo una fiera, ma anche una straordinaria occasione per consentire, a migliaia di persone e di famiglie, provenienti dall’Italia e dall’estero, di esplorare, attraverso il cavallo, le nuove frontiere del turismo esperienziale, del tempo libero, in un contesto naturale straordinario. A impreziosire la manifestazione, un fitto programma di eventi tra esibizioni sportive, degustazioni e visite guidate. Ma non solo, un palcoscenico naturale per le eccellenze enogastronomiche siciliane”.
A questo punto – e via, quest volta ci sta – un po’ di promozione per Militello Val di Catania:
“Distante solo 37 chilometri dall’aeroporto internazionale di Catania, Ambelia può essere facilmente raggiunta dal capoluogo etneo, anche con i ‘treni storici del gusto’ degli anni Trenta; con i pullman del servizio di linea e in automobile, dalla Statale 385 per Caltagirone, costeggiando il lago di Lentini. Con la Fiera Mediterranea del Cavallo, Ambelia diventa il centro del mondo equestre, nella straordinaria cornice di Militello Val di Catania: città ricca di chiese, musei, ex monasteri, palazzi e fontane dichiarati, dall’Unesco, Patrimonio dell’umanità”.
Una domanda agli agricoltori siciliani: se l’immaginate quanti problemi dell’agricoltura siciliana verrebbero risolti se l’attuale Governo mettesse lo stesso impegno che ha messo per i cavalli (e gli asini…)?
Foto tratta da ifarmers.it
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