Due mesi fa abbiamo dato notizia di una sentenza della Corte Costituzionale che ha ‘cassato’ la legge nazionale – voluta dal Governo Renzi – che consentiva agli Enti locali di ‘spalmare’ in 30 anni i disavanzi. Stasera il vice presidente della Regione, all’Ars, ha preso atto della sentenza della Consulta. A nostro avviso, ci sono ancora elementi poco chiari. Le lacrime di coccodrillo degli esponenti del PD, responsabili del ‘buco’ finanziario
Due mesi fa, in solitudine, abbiamo dato notizia di una sentenza della Corte Costituzionale che ha ‘cassato’ una legge nazionale, voluta dal Governo Renzi, che consentiva agli Enti locali di ‘spalmare’ in 30 anni i disavanzi (leggere ‘buchi’ di Bilancio). (QUI TROVATE IL NOSTRO ARTICOLO DEL 15 FEBBRAIO).
Per due mesi abbiamo registrato il silenzio totale. Forse perché qualcuno pensava che, trattandosi di una sentenza che riguarda i Comuni, non sarebbe stata estesa alle Regioni. La cosa sarebbe state un po’ bizzarra, perché un principio fissato dal Giudice delle leggi non si può applicare e non applicare a convenienza.
Oggi, Sala d’Ercole, il vice presidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha preso atto che la sentenza esiste e che il Governo nazionale ha chiesto al Governo regionale di adeguarsi. Tuttavia, a giudicare da quello che leggiamo qua e là, ci sono alcune cose che non ci convincono. Proviamo a illustrare il perché.
L’attuale Governo regionale di Nello Musumeci ha ereditato dal passato Governo una situazione finanziaria gravissima. Il presidente e il suo vice, appena insediati, hanno sottovalutato il problema. Intanto non hanno sollevato la questione con l’allora Governo nazionale di Paolo Gentiloni, forse perché pensavano a un esito diverso delle elezioni politiche del marzo 2018.
Le elezioni politiche le hanno vinte grillini e Lega: e questo ha complicato la vita a Musumeci ed Armao.
Oltre agli effetti finanziariamente nefasti provocati dai due ‘Patti scellerati’ firmati nella passata legislatura dal Governo Renzi con il Governo regionale di Rosario Crocetta, il Governo Musumeci deve fronteggiare gli effetti provocati da strane operazioni sui residui attivi delle quali sono responsabili i parlamentari della passata legislatura che le hanno approvate.
Tutte cose che noi abbiamo scritto nel 2015 (COME POTETE LEGGERE QUI).
Riassumendo, l’attuale Governo ha ereditato un ‘buco’ di 2,1 miliardi di euro di entrate fittizie (residui attivi) che vanno tolti dal Bilancio regionale. Da qui il disavanzo di 2,1 miliardi di euro.
Ora arriva la parte poco chiara. Il Governo regionale di Musumeci ha già ‘spalmato’ in 30 anni un miliardo e 600 milioni di euro. Lo poteva fare? Bisogna capire, in primo luogo, se la sentenza della Consulta è precedente o successiva allo ‘spalmamento’ di un miliardo e 600 milioni di euro in 30 anni.
Se la sentenza è successiva si potrebbe, come dire?, arzigogolare qualcosa. Anche se va detto che la sentenza nasce da un ricorso della Corte dei Conti della Campania contro un Comune che avrebbe voluto ‘spalmare’ in 30 anni i propri ‘buchi’ di Bilancio.
Se proprio dobbiamo essere precisi, il Comune campano è stato bloccato dalla Corte dei Conti, mentre la Corte dei Conti per la Sicilia non dovrebbe avere bloccato lo ‘spalmamento’ trentennale del Governo siciliano.
Questo, però, determina la presenza di un problema che viene affrontato in un modo in campania e in un altro modo in Sicilia: ma si sa, i giuristi, quanto vogliono, mettono d’accordo cammelli e crune degli aghi…
Quello che è certo, invece, è che gli oltre 500 milioni di euro del restante 2,1 miliardi di ‘buco’ non potranno essere ‘spalmati’ in 30 anni.
Leggiamo che il Governo regionale li vorrebbe ‘spalmare in 4-5 anni con manovra da 100 milioni di euro all’anno.
Noi, in verità, sappiamo che si può applicare la legge voluta nel 2012 dal Governo nazionale di Mario Monti, che prevede di ‘spalmare’ in 10 anni i disavanzi: ma evidentemente a Palazzo d’Orleans ne sanno più di noi.
In ultimo, su Live Sicilia, leggiamo un’incredibile dichiarazione del capogruppo del PD all’Ars, Giuseppe Lupo:
” “Non condividiamo l’ipotesi prospetta dall’assessore Armao di ripianare in soli 4 anni, quindi entro la fine della vigente legislatura, i 543 milioni di disavanzo. Questa ipotesi produrrebbe tagli gravissimi a danno dell’economia, dello sviluppo, del lavoro, delle attività culturali e sociali”.
Ci vuol veramente coraggio a pronunciare queste parole, dopo che a provocare questi danni gravissimi alla regione è stato il PD siciliano. E tra questi c’è anche Lupo, che nella passata legislatura ricopriva il ruolo di parlamentare regionale.
Ma l’onorevole Lupo si accorge solo ora dei “tagli gravissimi a danno dell’economia, dello sviluppo, del lavoro, delle attività culturali e sociali” alla Sicilia? E dov’era al tempo dei citati ‘Patti scellerati’ Renzi-Crocetta e dei ‘magheggi’ sui residui attivi?
Invitiamo i siciliani che ci leggono e che – come noi – sono testimoni dei danni provocati nella passata legislatura dal Governo Crocetta-PD alla Regione di condividere questo articolo e diffonderlo.
Nei guai Regione e Comuni siciliani: non si possono ‘spalmare’ i debiti in trent’anni/ MATTINALE 282
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